Capitolo 18 - II

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Martin aveva le labbra rosse più del solito, ed i suoi occhi sembravano più verdi, e nella mischia improvvisa in cui nessuno stava più capendo niente ed in che direzione la mischia stessa si stesse spostando, Martin seguì Genio con lo sguardo per pochi secondi, perché due altre ragazze che si muovevano abbracciate fra di loro, crearono con i loro corpi per lui un muro e lo chiusero in un abbraccio aderente quasi a soffocarlo, se non fosse stato che Martin era più alto di loro. Genio aveva rintracciato Martin e stava cercando di seguire la scena da lontano. Aveva inquadrato Martin proprio quando Martin lo aveva perso di vista, e gli gridava frasi deliranti che Martin non riusciva a sentire.
― Morire per soffocamento in un mare di tette!! Morire di tette!
Le due ragazze che avevano fatto da cordone intorno a Martin, iniziarono ad accarezzarlo da ogni lato del torace, ridendo fra di loro e divertendosi in un gioco che le stava facendo sentire al vertice dell'evento mondano da autogrill, e Martin aveva alzato le braccia in aria, soprattutto divertito anche lui che Genio lo potesse ancora notare individuando nella mischia le sue braccia dritte al cielo per seguire con lo sguardo il balletto sexy che lo aveva travolto lungo la strada verso il bancone del caffè.
Finché delle due, una prese la meglio sull'altra e riuscì a piazzarsi d'avanti a Martin, costringendo l'amica a scollarsi da loro, mentre Martin già ormai la stringeva e la baciava con una passione improvvisa e travolgente. Il rosso del rossetto gli era entrato in bocca ed aveva lasciato a Martin il sapore impastato di un burro colloso e dolciastro. La ragazza era più bassa di lui, aveva i capelli biondi, mossi, non troppo lunghi. Era poco truccata, ma le sue labbra erano del rosso vivo di cui anche Martin aveva le tracce sul volto ed era esattamente della tonalità di rosso che lo faceva totalmente impazzire. Mentre la baciava ebbe la sensazione che fosse più grande di lui equasi per accertarsene, le infilò le mani sotto la maglietta, che si sollevò tutta, arrotolandosi sulle sue nocche. Le iniziò a massaggiare i seni e le dita uscivano dalla scollatura e si imbrigliavano ad una lunga collana che la ragazza indossava e che ad un certo punto Martin riuscì a gettarle dietro la schiena aiutandosi con i denti.
Ormai Martin era totalmente preso da quell'incontro a sorpresa, che era cominciato quasi in sfida con Genio a lasciarsi dietro una Firenze felice e che in quel momento profumava di succo di lampone. Senza staccarsi da lei, la sollevò in braccio afferrandole il sedere e si diresse verso l'auto parcheggiata poco distante, mentre lei si assicurava di non cadere stringendo le gambe intorno a Martin. La posò in terra e con il bacino la premette contro lo sportello. La ragazza si puntellò poggiando i palmi delle mani sulla vernice rovente che aveva contro la schiena.
L'auto era circondata da curiosi, che non sapevano a quel punto se ammirare il modello o i due che stavano per scomparirvi dentro.
Martin li guadò di sfuggita e tolse loro ogni dubbio.
― Ragazzi... ve ne dovete andare.
Con una mano in una tasca Martin trovò il pulsante d'apertura e le sicure scattarono in alto facendosi sentire. La ragazza con la mano dietro la schiena aprì la portiera e si gettò in avanti verso di lui quando lo sportello si aprì disegnando il semicerchio verso Martin. La ragazza poco dopo cadde all'indietro sul sedile e si mise a sedere. Tirò dentro le gambe, tirandosi addosso Martin tirandolo per la maglietta e Martin le fu subito sopra. Aveva reclinato il sedile solo per metà, come piaceva a lui, anche se la cosa poteva risultare un tantino scomoda. Ma poi decise di abbassarlo completamente, visto che erano in pieno giorno in un parcheggio affollato, anche se di meno nel punto in cui erano. Martin le era seduto sopra e le premeva sull'addome le mani, mentre lei ansimava anche per l'improvvisa e veloce evoluzione dei fatti. Non si conoscevano e non si erano mai visti prima se non in quel miscuglio di persone che ondeggiavano fra rossetto e musica all'ingresso del bar, e con le mani Martin cercava di aprire un dialogo, quasi per scoprire di lei ogni dettaglio nascosto. Le aveva nuovamente alzato la maglietta, che come un elastico arrotolato le era rimasta tirata poco sotto il mento. Aveva sganciato il reggiseno, anche se in quella posizione non poteva essere sfilato, e che rimase come la maglietta sospeso sul petto come una morbida collana con due grandi medaglioni di pizzo nel mezzo. In pieno giorno e poco distanti da tutti gli altri, le guardò i seni bianchissimi, con i capezzoli arrossati ed appuntiti e ne prese uno in bocca mordendolo delicatamente. La ragazza gli schiacciò la testa ancora di più contro il proprio corpo, emettendo un suono sospirato e lungo. Inarcò la schiena verso di lui attraversata da un brivido, e la sua vibrazione intensa fece eccitare Martin ancora di più. La ragazza lo sentì indurirsi in un secondo, ed il volume che aumentava gli sembrava smisurato, anche a causa del peso di Martin che le premeva contro il ventre.

Tre maggiore di dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora