Le ragazze si erano riunite tutte come in un unico corpo flessuosissimo, e parlavano all'unisono, quasi accavallandosi in un unica persona parlante.
Dal centro del mazzo qualcuna parlò dando voce al pensiero di tutte.
― Ehi! Hai qualche amico carino come te? Usciamo insieme stasera? Potreste mostrarci... il lato oscuro di Firenze!
Martin non fece in tempo a rispondere che Genio gli era saltato sulla schiena e stava parlando per lui. Era come se a fronteggiare quella strana creatura femminile fatta di molte teste dalle pettinature differenti, si fosse materializzato un'altrettanto essere multiforme fatto da Martin e Genio fusi insieme, che le guardavano e contrattavano l'eventuale notte allegra.
― Vi mostriamo quello che volete, basta chiedere!
Martin cercava di divincolarsi, ma con poca convinzione, mentre Genio si complimentava con lui per l'elegante invito che aveva appena fatto, poggiandosi con un gomito contro una spalla di Martin.
― Qui d'avanti a voi avete la meglio gioventù fiorentina, mercanzia di prima scelta, non questa merdaccia che state provando!
Il venditore sembrava illividito, ma non si intromise nel discorso dei ragazzi.
― Genio maledizione!!
Le ragazze ridevano osservando gli amici che si divincolavano, mentre Genio cercava di infastidire Martin per farle ridere maggiormente.
I sussulti di Martin ai colpi di Genio furono interrotti da una donna grassa, che da lontano iniziò ad urlare nella loro direzione. Agitava in aria una cartellina colore arancio ed intorno a lei nuvole di ragazzi si ricorrevano prendendosi a colpi di zaino in pieno petto.
― Merda! Quella cessa della prof ci ha trovate!!
Martin osservò le ragazze rimpicciolirsi fino a quasi sparire sotto al bancone della merce.
― Perché, siete ricercate?
― No, è che siamo in gita, ma siamo le sole maggiorenni della nostra classe ed è da tre giorni che cerchiamo di scappare dalle visite rompicoglioni ai monumenti.
― Bé, avete scelto la città ideale per farlo, Firenze non è famosa per le sue savane.
Le ragazze ridevano, ma continuavano ad abbassarsi e ad infilarsi sempre più sotto al bancone, fino ad entrarci e chiudersi dentro oltre il panno che pendeva da ogni lato. Ci fu un certo trambusto, di cui il venditore parve inspiegabilmente non accorgersi, visto che al banco si era avvicinato un fornito gruppo di turisti del nord Europa.
Dal cubicolo stretto in cui le ragazze si erano infilate arrivavano grida e colpi contro i teli del perimetro, che continuavano a cambiare forma fra calci e gomitate. Improvvisamente una mano emerse dal tessuto, afferrò Martin ad un polpaccio ed iniziò a tirarlo dentro. La stretta sulla muscolatura così all'improvviso provocò a Martin quasi un crampo convulso. Il ginocchio quasi gli cedette, e gli venne da ridere a guardare l'espressione strabiliata di Genio, che assisteva alla scena iniziata a sorpresa d'avanti ai propri occhi.
― Porca puttana!
Quasi si sfregò le mani incredulo, prima di lanciarsi alla cieca verso la pesante tovaglia che arrivava fino a terra. Il telo si richiuse dietro la schiena di Genio inghiottito anche lui dal sottobancone. Si alzò un grido all'unisono e tante risate e la voce di Genio che impastava parole a strizzate di cosce e urtatine di tette. Finché un viso arrossato si affacciò fuori tenendosi bande di tessuto tirato lungo i lati della testa, come fosse stato un sipario da cui apparire con effetto a sorpresa.
― Allora? Ci raggiungi o no? Cazzo, Martin! Qui sotto è partita una festa!
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Tre maggiore di due
RomanceRomanzo New Adult LGBT Intreccio di storie di tre ragazzi che nei primi anni universitari scoprono sulla propria pelle cosa voglia dire crescere, misurare i propri desideri, conoscere i propri limiti, superarli e pagarne il prezzo. Il racconto parte...