Capitolo 14 - IV

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― A Lettere?! Ludo... ma studierà con noi?
― E no, bella mia. Con te no di certo. Te lo dico chiaramente in modo che poi non potrai dirmi "scusami tanto... non lo sapevo": Martin non è cosa che ti deve interessare, né adesso né mai.
― ...Martin... che nome... Comunque... dai tempo al tempo...
― Cosa?!
― No, voglio dire... che ne sappiamo adesso... metti che fra voi non funzionasse? Se davvero è tanta roba... che fai... lo butti?
― Tu però per il momento, ed anche per i momenti futuri, ci lascerai provare a fare andare bene le cose... non aiutarci, te ne prego.
Francesca rideva scettica sulle possibilità che realmente avesse la cugina di catturare una preda simile.
― Davvero Francesca, non sto scherzando... lasciaci in pace, è una cosa seria.
― Sì, sì ho capito, ma... davvero pensi di farcela... e di fartelo stabilmente?
― Francesca... non è una storia di sesso. Sento che può esserci di più.
― Non è una storia di sesso... vuoi dire che... non è una storia di sesso e basta, no?
Ludovica rimase in silenzio, dubbiosa su cosa rispondere.
― Ludo, mi spiego meglio: perché... avete fatto già sesso... no?
Ludovica sospirò estenuata.
― No Francesca, non lo abbiamo ancora fatto, no. Va bene?
Francesca scoppiò a ridere battendo le mani con un colpo secco.
― Ma allora non vale! C'è poco da aggiungere!
― Che vuoi dire?
― Che tu hai solo l'opzione... diciamo così... Ma non l'esclusiva.
― Francesca, ti prego lasciami perdere.
― Le regole sono regole, e valgono per tutti. Non te lo sei scopato, non hai messo la tua firma sull'uccello, peggio per te. Da me che vuoi? Non è colpa mia se sei una frigida senza speranza.
A Ludovica quasi venivano le lacrime agli occhi per la rabbia e per la paura di essersi esposta così tanto. Sapeva che Francesca avrebbe potuto decidere di farle del male anche solo per gioco. E già comunque immaginava che appena avesse visto Martin di persona...
― Lo sapevo, lo sapevo che me ne sarei pentita.
Ma poi pensò fra sé: fuori il dente, fuori il dolore. Se davvero Martin si fosse trasferito a Lecce, non avrebbe mai potuto evitare che Francesca lo conoscesse.
Francesca continuava a sfregarsi le mani come se le avessero servito a sorpresa un immenso gelato mille gusti.
― Senti Ludo, facciamo così... Facciamo che per tutta questa storia lasciamo aperto il finale.
― ...che vuoi dire...
― Che tu hai la precedenza... ma non l'esclusiva, te l'ho detto...
Francesca rise all'espressione livida di Ludovica, e già assaporava il piacere della sfida e della probabile vittoria, visti i loro precedenti. Dal suo punto di vista erano stati chiariti i termini del gioco, e non le sembrava neanche particolarmente scorretto fare qualche domanda per saperne di più sul misterioso ragazzo venuto dal nord.
― Va bé, ma scusami, perché non avete scopato? C'è qualcosa che dovrei sapere?
― Non devi sapere niente, solo che Martin si trasferisce a Lecce per me.
― Sì, come no...
― E poi pensi che se anche solo ci fosse qualcosa... te ne parlerei? Comunque no, non c'è niente di particolare, semplicemente non è successo.
― Ma sei sicura che sia etero? Non è che ti sei fatta infinocchiare da qualche frocetto con la erre moscia?

Tre maggiore di dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora