Dalla cima della montagna c'era un panorama bellissimo, c'era tanto verde.
Non si vedevano case, edifici o strade, solo alberi.Tutto sembrava così insignificante e minuscolo.
<<È fantastica>> commentò Travis riferendosi alla vista che entrambi stavamo ammirando.
<<Iniziamo a fare un paio di foto>> dissi tornando alla realtà.C'era una roccia a qualche metro da noi, con il nulla sotto, sarebbe venuta davvero bene la foto da lì.
Era una roccia massiccia, non sarebbe di certo caduta.
<<Dove vai?>> mi chiamò Travis seguendomi con lo sguardo.
<<Da lì verrà benissimo la foto>> corsi leggermente con il telefono in mano.<<Fermati!>> mi chiamò di nuovo, ma io ero troppo presa per farlo, ero eccitata all'idea di fare una foto da quella prospettiva.
Dopo aver scattato la foto sentii delle pietre sotto ai piedi e quando feci per spostarmi presi una storta e scivolai, rimasi con una gamba sospesa nel vuoto.
Travis corse immediatamente in mio soccorso urlando.
<<Kelsey!>>
Con una mano lanciai il telefono sull'erba per potermi aggrappare meglio ed evitare di scivolare ancora di più.Avevo un vuoto nello stomaco e l'ansia prendeva il sopravvento del mio a corpo, sentivo ogni vena del mio corpo pulsare più sangue.
Ma la cosa più brutta era che il vuoto non c'era solo nel mio stomaco ma anche sotto i miei piedi.
Il solo pensiero di cadere e morire da quell'altezza mi fece venire la pelle d'oca.
I miei occhi cercavano quelli di Travis.Continuavo ad urlare il suo nome e a cercare di aggrapparmi per tirarmi su, ma ogni mio tentativo era vano.
Travis si buttò di peso per terra e afferrò entrambe le mie braccia, le strinse e mi tirò su.
Una volta che i miei piedi toccarono finalmente terra tirai un sospiro di sollievo e realizzai a cosa ero appena sopravvissuta.I respiri miei e di Travis erano veloci e rumorosi, il suo petto si alzava e abbassava velocemente.
<<Ma sei stupida?!>> sbottò guardandomi arrabbiato.
<<Io... Volevo solo->> la mia voce venne interrotta da quella di Travis e io sussultai.<<Diamine Kelsey!>> le vene sul suo collo erano visibilmente gonfie dalla rabbia.
<<Scusami... >> continuavo a torturare le mie dita premendole contro i sassolini che stavano per terra.
<<Dai vieni>> si alzò e allungò il braccio per aiutarmi ad alzarmi.
Dopo quello sfogo dovuto probabilmente allo spavento il suo sguardo si ammorbidì.
Era così diverso, quasi dolce.Eppure era lo stesso Travis Foster che avevo conosciuto circa due settimane prima.
La mia caviglia protestò ed ebbi una fitta al piede.
Chiusi gli occhi e mi alzai cercando di non far capire a Travis che mi faceva male il piede.Strinsi la sua mano e mi tirai su definitivamente.
Si allontanó per prendere il mio telefono da terra e me lo porse, ancora visibilmente nervoso.Iniziammo a camminare e io rallentai il passo.
Era una tortura, ad ogni passo che facevo sentivo il muscolo bruciare.Dopo alcuni minuti la voce di Travis uscii quasi come un sussurro, mentre si avvicinava a me.
<<Fino a quando intendi fare finta di star bene?>>
La mia bocca rimase socchiusa e stavo per protestare, quando lui si voltó e mi fece cenno di salirgli sulla schiena, decisi però di rimanere in silenzio.
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Tomorrow
RomanceKelsey dopo aver vissuto diversi anni in Germania con i genitori, spinta da loro decide di tornare a New York e vivere con la nonna. Il primo giorno di scuola conosce Travis Foster, un ragazzo avvolto dal mistero, con cui passerà sempre più tempo, g...