Capitolo 47

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Il sole penetrava attraverso le tende sottili e i raggi del sole mi davano fastidio nonostante avessi gli occhi praticamente serrati.
Mi passai una mano sul viso lamentandomi e poi allungai la mano verso l'altra parte del letto.
Travis non c'era, il letto era vuoto, mi domandai quando se ne fosse andato.

Erano le 7:05, avevo ancora tempo per una doccia.
Mi alzai dal letto e quando passai davanti allo specchio mi accorsi che la sera prima non avevo messo il pigiama, cercai qualcosa di 'carino' da mettere e andai in bagno.

Sei ora prima...

TRAVIS' P.O.V
Ed era proprio accanto a me, dormiva beatamente sul mio petto.
Il volume basso della televisione mi rilassava e il respiro regolare di Kelsey ancora di più.

Allungai una mano verso il suoi capelli e li accarezzai lentamente.
Il suo viso era rilassato e non potei fare a meno di guardarle le labbra, pensare che poco prima le avevo baciate, per la quarta volta esattamente.

Da quel giorno le cose sarebbero cambiate in qualche modo, non potevamo continuare a baciarci per poi fare finta di niente poco dopo.

Mi alzai lentamente dopo averle appoggiato la testa sopra al cuscino e averla coperta.
Le lasciai un bacio sulla fronte e mi fermai un paio di secondi a guardarla.

Presi il giubbino e uscii da dove ero entrato qualche ora prima.

Era una sensazione strana.
Non mi ero mai sentito in quel modo.
Dannatamente protettivo ma felice, quasi spensierato.

E sentivo che in qualche modo mi stava proteggendo anche lei.

Sapevo che dovevo starle lontano e che probabilmente se avessi voluto aiutarla avrei dovuto lasciarla andare.
Ma come avrei potuto fare?
Come avrei potuto non parlarle più?
Non toccarla più?
Non vederla sorridere? Non baciarla più...

Scossi la testa ridendo amaramente.
Travis sei fottutamente sdolcinato, che cazzo ti prende? Pensai mentre guidavo verso casa.

KELSEY'S P.O.V.

<<Buongiorno>> salutai Travis mentre salivo in macchina.
Alzai subito il volume della radio.

<<Non ti arrenderai vero?>> mi guardó ridendo.
<<No>> ammisi fiera canticchiando la canzone alla radio.

<<Hai parlato con Grace?>> mi domandó tornando serio.
Quella domanda mi aveva decisamente colta di sorpresa.
<<Beh no... Non ne ho avuto ancora l'occasione>> spiegai mentre appoggiavo la testa al finestrino.

<<Ah>> quasi sospiró mentre guidava.

<<La cintura>> mi guardó.
Me lo aveva già detto un sacco di volte ma non ci avevo mai fatto caso fino a quel momento.
Voleva che avessi sempre la cintura.

Sbuffai mettendomi la cintura.
<<Detto da te suona strano>> lo presi quasi in giro.
Lui non la metteva, perché voleva che io la mettessi? Anche solo per 10 minuti di viaggio.

Fece spallucce e sorrise leggermente.
<<Pazienza>> disse mentre prendeva una sigaretta dal pacchetto.
<<Senti, non iniziamo ok? Fa freddo, se apri il finestrino ho freddo e se non lo apri puzza, quindi fumi dopo>> gli ordinai trattenendo una piccola risata.

Lui sbuffó guardandomi sorpreso per la velocità in cui avevo detto tutte quelle cose.
<<Sei una rompi palle>> si lamentó posando la sigaretta.

Non ci credevo, mi aveva dato retta per una volta.
<<Questa data è da segnare, Travis Foster che mi ascolta. Evento rarissimo!>> dissi elettrizzata guardandolo con gli occhi sbarrati.

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