Capitolo 38

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Non avevo idea di cosa avesse combinato Josh ed ero terribilmente in pensiero.
Non ero riuscita a raggiungerlo e la sua reazione non si addiceva per niente alla persona che era, ma dopotutto io cosa ne sapevo?

Cosa ne sapevo di Grace? O di Corin, di Sean.
E cosa ne sapevo di Josh?
Era ora che mi passassi la mano per la coscienza.

Era come se mi conoscessero da una vita, come se sapessero cosa stessi per fare prima ancora di farlo.

Io di loro sapevo poco, se non niente.

Ma forse per tutto quel tempo mi ero sbagliata, concentrandomi sempre su me stessa.
Ed era proprio per quello che inizialmente non ero riuscita a capire tutte le loro preoccupazione.

Era ormai tardi e non mi aspettavo di certo che tornassero Grace e Josh, soprattutto Josh.

<<Non vieni a mangiare?>> mi chiamó mia nonna prima di entrare in camera.
<<Arrivo>>

Non avevo affatto voglia di mangiare e nonostante la reazione di Josh sia stata esagerata per dei semplici messaggi anonimi, avrei voluto chiamarli per sentirlo, per spiegargli il motivo per il quale avevo preferito non dirlo a nessuno.

Ah si? C'è anche un motivo?
Dannata coscienza, ci doveva essere per forza un motivo.

Non volevo farli preoccupare e non mi sembrava il caso di dirlo a qualcuno.
Non era niente di grave dopotutto, ma non per loro a quanto pare.

Dopo mangiato decisi di andare letto, non avevo assolutamente voglia di rimanere sveglia nemmeno un altro secondo.
Volevo solo che quella giornata finisse il più presto possibile.

Nonostante tutto non potevo ignorare quello che era successo con Travis.
Quel maledetto bacio.

Mi rigirai nel letto stringendo il cuscino tra le mie braccia.
Improvvisamente sentii dei rumori provenire dalla finestra.

Diventarono sempre più forti e decisi di alzarmi per controllare.
Cosa poteva mai essere?

Camminai con i piedi scalzi verso la finestra, in punta di piedi fino a quando non mi venne quasi un colpo alla vista di una faccia dall'altra parte del vetro.

Mi portai una mano sul petto e presi un respiro profondo, aprii la finestra e mi scaraventai letteralmente contro Travis.
<<Ma sei impazzito?>> sbottai colpendogli il braccio con un pugno.

La sua espressione era seria, peggio di quella di Josh.
Non è che Josh gli aveva detto tutto?

<<Quando avevi intenzione di dirmelo?>>
Si, glielo aveva detto.

Sbuffai allontanandomi da lui per andare a sedermi sul mio letto.
Non avevo voglia di avere una discussione con lui, era tardi e lui avrebbe potuto evitare di venire a casa mia a quell'ora.

<<Ora ti ammutolisci?>> interruppe i miei pensieri venendo verso di me.
<<Non ti permetto di parlarmi così>> si, sembravo decisamente mia nonna o forse peggio.

Un sorriso amaro apparve sul suo volto e io continuai a guardarlo negli occhi, nonostante il colore di questi  si confondeva con il buio della stanza.
Avevano perso la loro lucentezza.

<<E ora lasciami parlare>> mi alzai dal letto autoritaria e lo feci sedere spingendolo leggermente verso il letto.

<<Anzi no, sai che c'è? Io non ti devo dire proprio nulla>>
Iniziai quasi ad urlare.
Perchè avrei dovuto dare una spiegazione  anche a lui?

Dopotutto non sapevo nemmeno chi ero per lui.

<<E ora vorrei dormire>> gli indicai la finestra facendogli capire che sarebbe dovuto tornare da dov'era venuto, nel vero senso della parola.

Mi resi conto che a parlare ero solo io, sotto lo sguardo attento e stranamente tranquillo di Travis. 

<<Non me ne vado fino a quando non mi dirai tutto>>
Sorrisi prendendolo chiaramente in giro per la sua pretesa.

<<Non sono tenuta a farlo>> risposi facendo spallucce.
<<Stai scherzando vero?>>
Il suo tono era molto più severo di prima e dal modo in cui si avvicinava capii immediatamente che il suo non era un bluff.

Mi ritrovai con la schiena al muro.
Ormai mi ci ero abituata con Travis, era così con lui, mi intrappolava e mi costringeva ad affrontare le cose.
<<Dovevi dirmelo>> mi sussurró.

Sentivo solo la sua voce, nessuna macchina, nessun suono, niente di niente. Solo la sua voce.

<<Io... Travis non ho idea di chi possa essere>> 

<<Cosa avrei dovuto dire a tutti voi?>> misi una mano sul suo petto e lo allontanai leggermente.
Avevo bisogno di più spazio se voleva che parlassi, con lui praticamente attaccato addosso non avrei concluso nulla.

<<E con tutti voi intendi... Josh, Grace, Sean, Corin e infine me?!>> Mi domandó, ma più che una domanda, la sua sembrava una conferma che dava a se stesso.

<<Intendo tutte le persone a cui tengo, quelle che reputo...>>

<<Quelle che reputi importanti?>> Finì la frase al posto mio sorridendo.
<<È una situazione di merda, un periodo di merda è troppo cose sono andate di merda Kelsey, il rapporto che ho con quelli che ora sono i tuoi amici, come già sai è una merda. Ma nonostante questo...>>

Provai a parlare per interrompere il suo discorso ma non me lo permise.
<<No lasciami finire>> Obiettò avvicinandosi ancora una volta.
<<Nonostante tutta questa merda, nonostante la situazione non sia delle migliori, io non riesco a starti lontano e sei l'unica cosa che mi fa venire voglia di scendere di casa la mattina ok?>>
Disse tutto così velocemente, quasi come se volesse imitare quegli aggeggi che una volta riferito il messaggio, si autodistruggono.

<<Voglio che tu ti fidi di me>>

La mia bocca era leggermente socchiusa e non riuscivo ad assimilare tutto quello che mi aveva detto, e allo stesso tempo non riuscivo a creare un discorso di senso compiuto per contraddirlo.
Forse perché non volevo farlo.

<<È tutto un grande casino, ma proverò a fidarmi>>
Quelle mie parole lo fecero sorridere istintivamente.

Mi diressi verso la finestra e notai la moto di Travis parcheggiata accanto al marciapiede.
Mi piaceva la sua moto, e soprattutto mi piaceva il senso di leggerezza che provai l'ultima volta.

<<Vestiti, andiamo a fare un giro>>

Saltellai come una bambina e mi catapultai nella mia cabina armadio, prendendo le prime cose che mi capitarono tra le mani.
Non avevo fatto un granchèùè con il mio outfit ma in quel momento non mi importava.

Corsi a vestirmi in bagno e una volta finito, aprii la porta della mia camera facendo cenno a Travis di restare in silenzio, scendemmo le scale camminando in punta di piedi per non svegliare mia nonna.

Presi le chiavi e aprii la serratura, una volta aperta la porta tirai un sospiro di sollievo correndo verso la moto.

<<Sei proprio infantile>>! Mi prese in giro Travis sedendosi sulla sua moto.

<<Ehi!>> Protestai dandogli un leggero pugno sul braccio. 

Una volta partiti chiusi gli occhi e strinsi Travis, erano quelle le piccole cose che mi piacevano tanto.

I piccoli gesti erano sempre i più belli, soprattutto se inaspettati.

La notte, la luna piena, il vento pungente erano testimoni di quella strana notte passata con Travis Foster.

Spazio autrice

Vi ringrazio tantissimo per i bellissimi commenti che lasciate sotto ogni capitolo e per le stelline⭐️❤️
Grazie a voi la mia storia è #21 in teen fiction e io non smetteró mai di ringraziarvi❤️
Per quanto riguarda il capitolo,come avete potuto notare è dedicato interamente a Kelsey e Travis.
Posso solo dirvi che nel prossimo ci sarà un flashback e sarà più lungo di questo,e non riguarderà solo Travis e Kelsey🤫
Commentate e lasciate una stellina se vi va ❤️❤️
-Tracy

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