Capitolo 16

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<<Non la mangi quella?>> gli domandai vedendo che stava scartando l'insalata.

<<Non mi piace l'insalata>> ammise mentre tagliava la carne che aveva nel piatto.

<<Ma è buona>> provai a convincerlo come fa una una mamma con il proprio figlio quando non vuole mangiare qualcosa.
<<Se me la fai tu la potrei anche mangiare>> disse prendendomi chiaramente in giro.

Non commentai e continuai a mangiare  quello che avevo nel piatto, non lasciando nulla.
Gli occhi di Travis erano puntati sul mio viso e aveva le sopracciglia un pó aggrottare, era come se mi perforasse con quegli sguardi.

Il suo sguardo era come se mi volesse analizzare, lo sentivo bruciare addosso.
Abbassai la testa e lasciai le posate nel piatto.
<<Vado a pagare" si alzó e andó nella direzione della signora che ci aveva accolti prima, appena entrati.

Era una situazione così strana.
Io e Travis al ristorante, dopo saremmo andati a casa sua e suonava tutto così strano e surreale.

Mi alzai e raggiunsi Travis che era intento a parlare con quella signora, la salutammo entrambi e uscimmo dal ristorante.
<<Mi piace come sei vestita oggi>>
Mi aveva forse fatto un complimento?
Uno dei suoi strani complimenti?
Avevo un jeans nero, una camicetta bianca e nera a tre quarti e le mie care Nike bianche.
Cosa ci trovava di particolare in quei vestiti?
Entrammo in macchina e dopo un paio di minuti arrivammo in quella che doveva essere casa sua.

Era in un palazzo, altissimo, quasi nel centro di New York.
Entrammo nell'ascensore e quando le porte si chiusero definitivamente, Travis si mise davanti a me con le mani ai lati della mia testa.

Mi irrigidii all'istante e un brivido percorse la mia spina dorsale.
Aveva un piccolo sorriso sulle labbra e mi fissava.
<<Devo digitare il piano. Altrimenti restiamo qua>>
Ero appoggiata sui tasti che doveva usare per far partire l'ascensore.

Avrei voluto sprofondare in quel momento.
Ridacchiai nervosa e mi spostai subito cercando di prendere un po' d'aria, che in quell'ascensore sembrava mancare.
L'ascensore si fermó e le porte si aprirono, io seguii Travis fino a quando non arrivammo davanti una porta marrone.
Era un palazzo molto moderno, bello.
Accanto alla porta c'era la targhetta con il cognome.

Una volta aperta la porta rimasi fuori per un po' prima che mi dicesse "intendi rimane lì fuori?"
Era un appartamento stupendo, pieno di luce e nel salone c'era una vetrata per quasi tutta la parete.
C'era un panorama mozzafiato.

L'arredamento era molto semplice, bianco e nero.
<<Vado a prendere  il pc e la pennetta >> mi avvisò prima di indicarmi il divano e facendo segno di accomodarmi.

Potevo vedere la cucina, dove c'era un tavolo grande di fronte al piano cottura con degli sgabelli.

Mi piaceva un sacco casa sua.
Una volta arrivato Travis mi misi subito all'opera, mandandogli le foto che avevo fatto durante la gita.

<<Ma questa quando l'hai scattata?>> mi domandó indicando la foto che gli avevo fatto mentre era di spalle nel bosco.
<<Mi piaceva il bosco>> mi giustificai.
"Si certo>> sorrise leggermente e tornó a fare il suo lavoro sul computer.

Passammo un paio di ore a mettere le foto insieme, scrivere alcune cose sotto e descrivere il paesaggio.
<<Il lavoro sta venendo bene. Prendiamoci una pausa>> propose mentre si buttava sul divano a pancia in su.

Annuii e poggiai la testa sul cuscino nell'angolo del divano.
<<C'è il pericolo che trovi qualche reggiseno o qualcosa del genere in giro?>>
Cercai di sdrammatizzare.
Chissà quante ragazze aveva portato a casa.
<<Tranquilla, copro bene le mie tracce>>
<<Ci credo>> ironizzai.
Si mise a sedere e si avvicinó a me guardandomi.

<<Non è mai entrata nessuna ragazza qui>>
A quell'affermazione iniziai a ridere e cercai di non guardarlo in faccia.
Perchè mentiva?
Lui mi guardó serio e leggermente infastidito.
<<Davvero>> aggiunse prima di alzarsi e andare in cucina.

Come aveva fatto a non aver mai portato una ragazza a casa sua? Forse era più il tipo da albergo o macchina.

Scossi la testa per scacciare quei pensieri che mi stavano invadendo la mente.
Tornó con due bicchieri di succo in mano.
Dopo aver bevuto posammo i bicchieri sul tavolino, mettemmo i cuscini per terra e ci sedemmo.

<<Hai una bella casa>> mi complimentai.
<<Grazie>>
Era più freddo rispetto a prima, magari si sentiva offeso per quello che avevo detto prima.
Si avvicinó a me e potei giurare di sentire il suo naso sfiorarmi la guancia.

Magari non era poi così offeso...
Sentii qualcosa di freddo cadere sulla mia camicetta, e capii che avevo fatto cadere il bicchiere con il succo con il braccio.

Travis inizió a ridere e si allontanó.
<<Io ti lascio così>> disse guardandomi mentre rideva.
<<Ma sono sporca>> mi lamentai indicandogli la mia maglia.

<<Non è di certo colpa mia! Sei un'imbranata>>
Si alzó sorridendo e io lo seguii.
Andammo in quella che doveva essere la sua camera e aprì l'armadio cercando una maglia da prestarmi.

Prese una maglia nera e me la diede.
<<È la più piccola che ho>> mi disse.
La presi e gli chiesi dove fosse il bagno.

<<Io scendo, devo andare a comprare una cosa. Fai tutto quello che devi fare intanto>>
Annuii e andai in bagno per lavarmi e indossare la sua maglia.

Spazio autrice
Colgo il momento per augurarvi un felice anno nuovo❤️🎉🎉
Kelsey e Travis si stanno avvicinando e stiamo conoscendo un Travis un pó più gentile del solito.
Commentate dicendo cosa ne pensate e lasciate una stellina se vi va❤️
-Tracy❤️

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