Capitolo 63

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Un piacevole profumo mi fece aprire gli occhi, alla vista sfocata della camera di Travis sorrisi sistemandomi meglio.

Appena realizzai che avevo la testa poggiata sul suo petto, strizzai gli occhi e provai ad alzarmi.
Sentii strani suoni provenire dalla sua bocca una volta aver appoggiato la testa sul cuscino.

<<Chi ti ha detto di allontanarti?>> domandò con la voce impastata dal sonno, aprendo e chiudendo più volte gli occhi.

Mi stiracchiai alzando le braccia in alto senza dare molta importanza a quello che aveva detto.

In una frazione di secondi la mano destra di Travis mi teneva le braccia unite e l'altra mi faceva il solletico sui fianchi.

<<Io ti odio>> strillai tra le risate.

<<Smettila Travis>> continuai.
<<Tu pero'...>>
Avvicinó le sue labbra al mio orecchio e sussurró quelle parole, fermando le sue mani che fino a poco prima mi solleticavano prima un fianco e poi l'altro.

<<Non fare più quello che hai fatto poco fa>> lo sentii sorridere vicino alla mia guancia.

Annui sentendo le guance farsi sempre più calde.

Mi accarezzó il fianco scoperto, toccando la pelle nuda che sotto al suo tocco sembrava non esserci nemmeno più, era come se non ci fossero più tutti quei strati di pelle a separarci.

Più che toccare la mia pelle toccava la mia anima facendo andare in tilt tutti gli organi del mio corpo.

A quel contatto rabbrividii sentendo le farfalle nello stomaco che svolazzavano tranquillamente come se quello fosse il loro habitat naturale.

Appena lo sentii allentare la presa sui miei polsi, invertii la situazione facendolo sdraiare bruscamente e sedendomi a cavalcioni sul suo addome.

<<Presumo che tu non soffra il solletico>> dissi delusa pensando ad un possibile punto debole.

<<No infatti>> sorrise lui guardandomi attentamente con un'espressione sorpresa e soddisfatta allo stesso tempo.
Si passó una mano tra i capelli e a quel punto mi si accese una lampadina.

Posai le mani sui suoi capelli e iniziai a spettinarli e tirarli leggermente.
Si mosse velocemente e mi bloccó le mani.

<<Touché>> disse tra un sorriso e l'altro.

<<Ti da fastidio?>>
<<No tutt'altro>> sorrise maliziosamente.

Arrossii velocemente capendo quello che mi aveva detto.
Stavo per allontanarmi per la seconda volta ma le sue mani si posarono sui miei fianchi impedendomi di andarmene.

<<Resta così>> sussurrò stringendo ancora i miei fianchi.

Mi avvicinai lentamente alle sue labbra e lasciai un veloce bacio, che Travis ricambió subito.
Il suo bacio però fu più intenso e più desideroso.

La sua mano si posò sul mio collo e poi salì verso la mascella.

Avevo di nuovo quella strana sensazione nello stomaco e il corpo ricoperto di brividi, sentivo che ogni parte del mio corpo voleva stare con Travis.

<<Troppo facile così Foster>> sussurrai per poi alzarmi e correre verso la porta.

Non riuscii ad arrivarci perché Travis mi rincorse e mi afferró da dietro alzandomi leggermente, senza farmi toccare terra.

Appena sentii il campanello suonare pensai che mi avrebbe lasciata andare, ma iniziò a camminare tenendomi ancora "in braccio" se così si poteva dire, fino ad arrivare alla porta d'ingresso.

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