CAPITOLO 6

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Mille dubbi e domande invadono la mia mente senza ottenere alcuna risposta.
Dopo la festa non succede nulla di insolito o strano e non posso fare altro che darmi della paranoica.

Mi alzo dal letto con l'intenzione di fare una doccia.
Una volta entrata in bagno, la suoneria del mio telefono richiamata la mia attenzione mi costringe a tornare in camera.
Allungo il braccio verso il comodino e rispondo senza vedere nemmeno chi fosse.
<<Kelsey!>> la voce stridula di Grace mi buca quasi i timpani.

<<Grace...>> rispondo con la voce ancora impastata dal sonno.

<<Dormivi?>> mi chiede dispiaciuta.
<<No, non ti preoccupare>>
<<Ti ho chiamato per ricordarti di compilare i moduli per la gita>>
La verità è che me ne sono completamente dimenticata.

Il professor Smith ha organizzato una gita in montagna nella parte settentrionale di New York.

<<Grazie Grace, come farei senza di te?>> domando ridacchiando.
<<Per domani porta i moduli e consegnali al professore, mercoledì partiamo>> urla euforica.

I miei poveri timpani non riescono a sopportare tutto quel trambusto di prima mattina.
Dopo aver salutato Grace e riagganciato, capisco che non ho nulla da fare a casa se non annoiarmi.
Decido di rimandare la doccia e indosso dei pantaloncini neri e una canotta rosa per andare a correre.
Nonna non c'è quando scendo al piano terra, forse è andata a casa di qualche sua amica per fare due chiacchiere.
Esco di casa e mi incammino a passo svelto verso il parco.
Dopo un riscaldamento di circa 10 minuti inizio a correre, accompagnata dalle mie adorate cuffie e la musica che rimbomba nelle mie orecchie senza sosta.
Una volta arrivata al parco, sudata e stanca come non mai, decido di bere un po' d'acqua dalla fontana situata dietro al campo di basket.
Ci sono dei ragazzi nel campo, e uno in particolare attira subito la mia attenzione.
Travis.

Il suo sguardo si posa su di me per pochi secondi prima di tornare sul pallone.

Il suo viso e sudato e stanco.
Il sole illumina le goccioline di sudore sul suo corpo e lo rende ancora più attraente.
I suoi capelli sono leggermente bagnati e la sua canotta è impregnata di sudore.
Mi fermo un paio di minuti a guardare la partita in corso.
I ragazzi  intorno sembrano molto più lenti rispetto a lui e non riescono a prevedere le sue mosse.
È imprevedibile anche nello sport.

Fa canestro per l'ennesima volta.
La partita finisce e gli  avversari tirano quasi un sospiro di sollievo.
Travis mi cerca con lo sguardo.
I suoi occhi si posano su di me.
Non si avvicina ma un sorriso beffardo compare sul suo volto prima di farmi un occhiolino.
Lo saluto con la mano imbarazzata e con le gambe che non ne possono più di correre.
Mi allontano lentamente ed esco dal parco.


* * *

<<Nonna dovresti firmare quei moduli di cui ti ho parlato>> le chiedo mentre ripongo le posate asciutte nel cassetto.

<<Quelli per la gita?>> mi chiede a sua volta.

<<Si, proprio quelli. Non vedo l'ora! Andiamo sulla Bald Mountain>>
Ammetto emozionata, immaginando lo splendido hotel in cima al massiccio.

<<Io ci sono stata circa 5 anni fa, con tuo nonno>>

A quell'affermazione un debole e nostalgico sorriso compare sul mio volto.

Con la mente torno al momento in cui avevo visto Travis al parco.
Era così spavaldo e sicuro di sè mentre giocava.
Probabilmente sapeva fin dall'inizio di vincere quella partita.
Forse a Grace non piace proprio per questo motivo, per la sua spavalderia.
Proprio quando sto per buttarmi a peso morto sul letto mi arriva un messaggio.

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