Capitolo 75

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"Sei bellissima" mi sussurró Travis all'orecchio mentre le sue mani raggiungevano i miei fianchi.
Sembrava un normale ragazzo adolescente al suo ultimo anno di liceo.
Eppure quel labbro spaccato mi ricordava quello che era successo durante l'incontro.

Quella sera eravamo due semplici ragazzi che si stavano godendo il ballo di primavera.
Appoggiai la guancia sul suo giubbino di pelle e sorrisi per la sua scelta.
Era quello il modo in cui avrei ricordato Travis Foster: il suo sguardo imbronciato, la mano nella tasca dei jeans, il giubbino di pelle nero e la sigaretta tra le dita.

Eppure sembrava passato così tanto tempo da quando lo avevo conosciuto.
Sembrava passato un secolo da quando mi chiamava "ragazzina".

Era come se una parte di me voleva tornare al principio, all'inizio di quell'anno scolastico, per capire meglio come hanno fatto ad evolversi le cose, come siamo arrivati a quel punto.

Non credo di essere mai stata così felice in vita mia, e anche se sapevo che la felicità era fragile e poteva finire da un momento all'altro, io volevo godermela.

Ricordai il primo bacio con Travis, i nostri litigi, gli abbracci, le carezze, le notti passate in moto, i giorni passati a casa sua e tutte quelle volte in cui mi ero addormentata tra le sue braccia pensando che non potesse esistere un posto più sicuro.

"Ti amo" dissi tranquillamente dopo aver fatto un respiro profondo.

Quelle parole più che dalla mia bocca uscirono dal cuore.

Travis si bloccó immediatamente e mi guardó con la bocca semi aperta.
Non mi aveva mai guardata in quel modo, era come se gli avessi fatto il regalo più bello del mondo.

Io amavo Travis.
Non sapevo bene quando lo avevo pensato per la prima volta, ma di certo non era stata la sera del ballo di primavera.
Era stato un po' di tempo prima.

"Ti amo" disse avvicinandosi in modo da far toccare i nostri nasi.
Le sue labbra non aspettarono molto prima di toccare le mie e quando circondai il suo collo con le mie braccia ebbi un tuffo al cuore, sentendomi completa.

Come se prima di quel bacio mi mancasse un piccolo pezzettino e finalmente potevo dire di averlo trovato.

"Ti amo" ripetè stringendomi a sè come non aveva mai fatto prima.
Quel sorriso quasi da bambino mi fece sorridere ancora di più.

Ci allontanammo dalla pista da ballo per raggiungere i tavoli dove servivano da bere.
"Da bravo gentiluomo che sono ti vado a prendere da bere"
Era così strano sentire quelle parole pronunciate da Travis, lo stesso ragazzo che mi aveva detto di amarmi.
Ma la nota di sarcasmo non mancava mai.

Ero al settimo cielo.

Nell'enorme palestra c'erano tantissime persone e io ne avevo riconosciute solo un paio tra cui David, Victoria ed Andrew oltre ai miei amici, ovviamente.

Quando sentii un suono provenire dalla mia borsa capii che era il mio telefono.
Era un messaggio, anonimo ovviamente.

-" Non ti montare la testa, ha fatto la stessa cosa con Loren"-

Passare dall'essere la ragazza più felice del mondo a quella con i nervi a fior di pelle era un attimo.

Mi guardai intorno alla ricerca di qualcuno che avesse il telefono in mano, focalizzandomi meglio su quelli che conoscevo.
Victoria.
Aveva il telefono in mano e sorrideva beatamente.
Era la conferma che era stata lei, era sempre stata lei a mandarmi quei messaggi e chissá perché la cosa non mi sorprendeva più di tanto.

Mi avviai a passo svelto come una furia verso la ragazza dall'altra parte della palestra dimenticando completamente che Travis mi stava prendendo da bere.
"Piantala ok?" Ringhiai a pochi passi da lei, facendo fare un passo indietro alle sue amiche.
"Steward di che diavolo stai parlando?" Domandó lei con strafottenza.

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