CAPITOLO 10

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Non sapevo se essere contenta per essermi risparmiata un'altra 'passeggiata' nel bosco o dispiaciuta per rimanere tutte quelle ore con Travis Foster.

Aveva un qualcosa di irritante, non mi sentivo di certo a mio agio a stare in sua compagnia.

<<Fotografa, mi passi lo spazzolino?>> mi chiese Travis mentre io aspettavo ancora che uscisse dal bagno.

Picchiettavo un piede per terra e non avevo intenzione di passargli niente.
Incrociai le braccia al petto e mi appoggiai al muro.

<<Ingrata>> sbuffò infastidito prima sorridermi leggermente, non potendo più decifrare la sua espressione alzai gli occhi al cielo.

Una volta che ebbe finito mi chiusi in bagno per cambiarmi e lavarmi.
Era una pessima cosa quella di condividere il bagno con Travis e con gli altri in generale.
Indossai un paio di jeans chiari e una maglia bianca leggermente corta.

Quando scesi trovai il proprietario dell'hotel intento a sistemare alcune carte, lo salutai e mi diressi nel salone, dove ero certa di trovare Travis.
<<Ma non hanno una televisione qui?>> domandò come se fosse la cosa più brutta del mondo stare cinque giorni senza televisione.
<<Credo che non ce ne sia bisogno. Sai le persone vengono qui per rilassarsi e ammirare la natura, non per guardare la TV>> gli spiegai mentre mi sedevo dall'altra parte del divano.

Lui sbuffó e appoggió i piedi sul tavolino con non curanza.
Le sue braccia erano dietro la testa e i suoi occhi chiusi, i suoi muscoli rilassati e le labbra perfettamente serrate.

Gli lanciai un cuscino per interrompere quel noioso momento di puro relax.
<<Ma che fai?!>> sbottò infastidito.
<<Le persone vengono qui per rilassarsi giusto?>> domandò con sarcasmo.

Lui non faceva altro che prendermi in giro, da quando lo avevo conosciuto.
Perchè non ricambiare?
Ridacchiai e lo spinsi via con i piedi capendo che gli dava fastidio essere disturbato nel suo momento di "relax".

Lui con un braccio prese entrambe le mie gambe e le bloccó.
<<A quanto pare non ti fa più male il piede>> notó mentre sul suo volto appariva un sorrisetto malizioso.

Era leggermente inquietante.
Mi prese in braccio e mi caricó su una spalla, davanti agli occhi della signora che puliva le camere e il proprietario che si lanciarono veloci occhiate e ridacchiava

Sentii solo un "ah la gioventù"  detto dal proprietario dell'hotel.
<<Lasciami andare Travis!>> strillai prendendo a pugni la sua schiena, senza peró ottenere nessun risultato.

<<Io giuro che appen->>
Nemmeno finita la frase e mi ritrovai nell'acqua del lago.
Lo sguardo divertito di Travis non mi perdeva di vista un secondo.
Prese il telefono dalla tasca e fece un paio di foto.

<<Travis!>> urlai ma lui continuava senza interessarsi minimamente.
Mi allontanai elaborando un piano per attirarlo nell'acqua, andai dove non toccavo con i piedi e iniziai ad urlare.

Avrei avuto la mia vendetta. Sorrisi senza farglielo vedere e continuai ad urlare.
<<Non so nuotare>> dimenavo braccia e gambe nella speranza di essere abbastanza credibile da farlo entrare in acqua.

Funzionó, si tuffò e venne in mio soccorso.
La sua faccia era preoccupata ma quando capì che era tutta una farsa mi guardó con aria vendicativa mentre io nuotavo tranquillamente nel lago.

<<Ora ti faccio annegare davvero>> sbottó venendo nella mia direzione.
Iniziai a ridere e urlare mentre provavo ad allontanarmi.
Inutile dire che le mie capacità da nuotatrice non bastarono per arrivare lontano e lasciarmelo alle spalle.

Sembravo sicuramente una papera che cercava di salvarsi durante una tempesta.

Le sue mani avvolsero la mia vita e mi tiró a se.
Cosa stavamo facendo?
Mi immobilizzai non essendo capace di fare niente, rimasi lì aggrappandomi alle sue braccia per non annegare davvero.
Mi voltai e lo guardai.
I suoi capelli erano bagnati e i suoi occhi quando entravano in contatto con l'acqua erano di un marrone chiaro.

Non riuscii a non guardargli le labbra, che erano socchiuse e leggermente bagnate dall'acqua del lago.

Alzai lo sguardo e cercai di uscire da quella strana e imbarazzante situazione che si era creata, o almeno per me, perché lui non sembró imbarazzato anzi, era perfettamente a suo agio.

Lo spinsi via e nuotando all'indietro gli feci andare tutta l'acqua addosso.

Iniziai a schizzargli l'acqua addosso con un'espressione divertita sul volto.

Lui fece lo stesso e mentre urlava "non ti conviene metterti contro di me" io non facevo altro che ridere e pensare a quanto mi sentissi bene in quel momento e a quanto mi stessi divertendo anche se avevo circa due litri in più di acqua nello stomaco per colpa di Travis.

Mi 'sdraiai' sull'acqua e mi lasciai trasportare sotto lo sguardo di Travis.
<<Io se fossi in te non mi metterei così>> mi consiglió indicando la mia maglia bianca.
Diamine, me n'ero completamente dimenticata.
Sprofondai nell'acqua fino a metà collo e iniziai a nuotare fino a riva sotto le risatine e gli sguardi divertiti di Travis.

Una volta arrivati a riva decisi di sedermi e portai le ginocchia al petto.
Travis mi raggiunse e non potei non guardare come la sua maglia blu aderisse perfettamente al suo corpo.

Ai suoi addominali.
Non avrei mai potuto dargli la soddisfazione di adorarlo come una statua greca.

Mentre si passava una mano nei capelli io cercai di distogliere lo sguardo, per evitare altre situazioni imbarazzanti.
Si mise a fianco a me e quando vidi che si stava togliendo la maglietta gli chiesi cosa stesse facendo.
Lui la tolse definitivamente e la poggió per terra.
<<Mi abbronzo>> rispose semplicemente prima di sdraiarsi.
<<Certo...a settembre>> mormorai per poi sdraiarmi per far asciugare la maglietta.

<<Se ti addormenti anche stavolta giuro che ti lascio qui>> riuscì a dire Travis mentre chiudeva gli occhi portandosi le braccia dietro alla testa.
Stavo così bene in quel momento, sentivo di non aver bisogno di nient'altro.

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