Capitolo 25

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<<Kelsey...>> una voce roca molto vicina mi fece aprire lentamente gli occhi.
Sentivo il profumo di Travis.
Lo sentivo addosso e sentivo anche lui.
I suoi capelli mi solleticavano il viso e una volta che misi tutto a fuoco mi accorsi di quanta poca distanza ci fosse tra di noi.

Feci uno strano verso e mi misi a sedere stiracchiandomi.
Avevamo dormito sul divano e la tv era ancora accesa con il volume basso, i raggi del sole penetravano dalle tende chiare del salone e quella mattina mi dava particolarmente fastidio la luce del sole.

<<Devo passare a casa mia per prendere i vestiti>>
<<Ma che ore sono?>> domandai strofinandomi ancora gli occhi.
<<Quasi le sette>>
Per poco non lo presi a schiaffi.
Lo trucidai con lo sguardo.
<<Perchè mi hai svegliata?!>> sbottai visibilmente nervosa e più irascibile del solito.
Strano, non avevo il ciclo.
<<Vieni con me a casa, mi vesto, andiamo a fare colazione e andiamo a scuola>>

Incredibile. Aveva già programmato tutto e la voglia di prenderlo a schiaffi non era ancora passata.
Avrebbe fatto bene ad allontanarsi.

<<Sei insopportabile>> quasi urlai isterica coprendomi la faccia con la coperta.
All'improvviso sentii freddo e capii che quell'idiota di Travis mi aveva tolto la coperta.

Sbuffai e mi abbassai la maglia, sentendo che stava un pó più su e mi si vedeva la pancia.

<<Ti do diedi minuti>> gli lanciai un'occhiata più incredula che sorpresa.
<<Tu non stai bene>> ammisi salendo le scale per andare a vestirmi.

Mi vestii in fretta e furia indossando un maglione e dei jeans neri, andai in bagno e mi lavai velocemente i denti.
I capelli erano perfettamente lisci, stranamente, li pettinai e presi il mascara.

Ne applicai un po' sulle ciglia chiare.
Scesi velocemente le scale ricordandomi che avevo dimenticato la borsa sopra.
Ovviamente me ne sono ricordata una volta arrivata giù.
Mi ricordó la mia coscienza.
Sbuffai e diedi la colpa a Travis che mi guardava divertito mentre si metteva le scarpe.

Mentre correvo su per le scale il mio telefonó suonó e io invocai tutte le mie sacrosante forza per non buttarlo da qualche parte.
<<Pronto?>> risposi nervosa.
<<Kelsey!>> era la voce di Amber.
Avevo ancora l'affanno e cercai di sembrare il più tranquilla possibile.
<<Prendi il pullman?>>
Non sapevo cosa rispondere, le avrei dovuto dire che sarei andata a scuola con Travis?
Se le avessi detto di si, avrebbe capito che mentivo una volta salita sul pullman.

<<Mi accompagna Travis>> le confidai.
Iniziò a mugugnare qualcosa di insensato.
Del tipo "Oh Dio... Come?! Che bello!"
Scossi la testa e la salutai velocemente, se l'avessi detto a Grace non avrebbe sicuramente reagito in quel modo.

Presi la borsa e corsi giù come una furia per l'ennesima volta.
<<Sei pronta bella addormentata?>> mi domandó ridendo.
<<Zitto idiota>> sbottai passandogli a fianco e prendendo le chiavi di casa poste sopra al tavolo accanto alla porta d'ingresso.

Lui alzó le mani in segno di difesa e mi passó accanto sorridendo.
Chiusi la porta e mi guardai intorno per assicurarmi che nessuno avesse visto Travis e me uscire insieme di casa mia.
Sarebbe successa una catastrofe.

Salimmo in macchina e in poco tempo Travis mise in moto sfrecciando per la strada.
<<Vai più piano>> lo rimproverai guardandolo male.
Lui sorrise leggermente e acceleró ancora di più
Poi all'improvviso ebbe un blocco, rallentó subito e vidi il suo sguardo cupo.

Cosa gli era successo?
Lo guardai stranita e confusa.
<<Mi hai presa alla lettera...>> quasi sussurrai.
Lui non rispose, strinse il volante e continuò a guidare, non mi degnò di uno sguardo.

Decisi di non dire più niente e lasciai che la mia mente proponesse delle risposte per capire il suo improvviso cambiamento, ma nessuna aveva un senso.

Arrivammo sotto casa sua e scesi anche io automaticamente, non avendo intenzione di aspettare in macchina.
Il solito ascensore, il solito piano e la solita porta di casa.
Faceva parte ormai della mia routine, non quotidiana, ma comunque una cosa che facevo spesso.

<<La signora Wilson?>> domandai a Travis mentre entravamo in casa.
<<Viene oggi pomeriggio>> rispose lasciando le chiavi nella serratura per poi andare in camera sua.

Era diventato cupo e ancora più misterioso del solito.
Cosa avrei dovuto fare per sapere il motivo di quell'improvviso cambiamento?

Non ci mise molto, uscì dalla sua camera con il suo solito zaino.
Andò in cucina a fare o prendere chissà cosa ed io decisi di aspettarlo fuori.
Mi appoggiai alla parete a fianco alla porta.

Sentivo dei passi, ma non erano quelli di Travis, qualcuno stava scendendo di corsa le scale.
Il ragazzo che Travis tanto odiava.
Jorge, mi ricordai il nome.
Il ragazzo rallentó subito appena mi vide e mi guardó con uno sguardo strano.

Io lo guardai aggrottando un pó le sopracciglia.
<<Ehi>> mi salutó.
Stava salutando me?
<<Ciao>>
<<Non abiti qui giusto?>> mi domandò avvicinandosi di poco a me.
<<Io... No>> stavo per continuare ma sentii la porta sbattere e vidi Travis che stava trucidando con lo sguardo Jorge.

<<Ah... State andando a scuola?>> domandò con un sorriso non molto gentile notando lo zaino di Travis.
Era uno di quei sorrisi che si fanno quando si vuole prendere in giro qualcuno.
Sentii Travis irrigidirsi accanto a me guardai in basso notando che aveva i pugni serrati.
Non era un buon segno.

<<Si>> risposi guardandolo.
<<Tua sorella?>> tornó a parlare con Travis indicandomi.
Ehi troglodita antipatico, io sono qui!
La mia coscienza ogni tanto riemergeva.
<<Stavo pensando...>> Jorge si toccò il mento e si avvicinò a Travis guardandolo divertito.
<<Dato che tu ti sei fatto la mia di sorella io potrei...>>
Non gli feci finire la frase, se non avessi portato via immediatamente Travis la situazione sarebbe degenerata e io non avrei saputo come gestirla.
<<Ookay>> allungai la 'o'.
<<Ci si vede>> accennai un saluto al ragazzo in piedi accanto a noi.

Presi Travis per mano.
Come ti salta in mente stupida?!!
La mia maledetta coscienza si faceva sentire sempre più spesso.
Lo trascinai con tutte le mie forze per le scale, si, avremmo fatto tutte quelle scale a costo di non fargli massacrare di botte Jorge o essere massacrato di botte da Jorge, ancora non lo sapevo.

Non gli lasciai la mano nemmeno per un secondo e continuai a scendere le scale tiramendolo, fino ad arrivare giù.
Gli lasciai la mano appena uscimmo.

<<Gli sembro tua sorella?!>> sbottai indicandomi.
<<Sa bene che non lo sei>> la sua voce era roca e profonda.
Era nervoso, parecchio.
Era andato a letto con la sorella di Jorge, chissà perchè ma non ero sorpresa, per niente.

Una volta in macchina, guardai l'orario, erano già le otto.
<<Niente colazione>> feci notare a Travis, ma lui sembrava essere da un'altra parte con la mente, era completamente assente.

Il viaggio in macchina fu silenzioso e nessuno dei due ruppe il silenzio tombale che regnava in macchina.

Spazio autrice
Sto cercando di aggiornare ogni giorno e se avete notato i capitoli sono più lunghi❤️❤️
Nel prossimo capitolo Kelsey scoprirà qualcosa del passato di Travis😏
Grace tornerà come sempre  a rompere le scatole a Kelsey 😁
Commentate e lasciate una stellina se vi va
PICCOLO AVVISO
Lunedì si torna a scuola e probabilmente non riusciró sempre a pubblicare un capitolo al giorno,ma tranquilli non vi faró aspettare molto❤️🌟
-Tracy❤️

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