"Stasera c'è una festa in un locale vicino al nostro albergo" mi informó Travis mentre beveva un po' del suo caffè.
Lo guardai incuriosita.
Ovviamente non sapevo di quella festa."E tu ci verrai con me" continuó con fare disinvolto, facendomi quasi strozzare con il mio cappuccino.
"Scordatelo, penso che ci andró con Grace e gli altri" risposi fredda corrugando la fronte.
"Oh si, verranno anche loro" ribadì mostrandosi tranquillo.Sbuffai guardando il panorama alla mia destra, distogliendo così lo sguardo dal ragazzo di fronte a me.
Ci fu uno strano silenzio per un po' , per niente imbarazzante.
Io e Travis avevamo imparato a riempire quei silenzi, non avevamo bisogno di parlare di qualcosa di inutile per evitare l'imbarazzo.Uscimmo da quell'edificio e passeggiammo per un po' in quelle strade enormi e piene di negozi.
"Adoro questo posto" ammisi guardandomi intorno con gli occhi che mi brillavano probabilmente.
"Già" rispose lui sorridendo.Indossavo un vestito bianco e nero, stretto in vita e un po' più largo sotto, con un paio di scarpe bianche.
I capelli perfettamente lisci mi ricadevano sulle spalle che scottavano grazie al sole che continuava a splendere in cielo.
Mi sentii tirare all'indietro.Travis mi tirò per i fianchi e in un batter d'occhio mi ritrovai appoggiata al muro di una strada secondaria, molto meno affollata.
"Potremmo ritornarci qui" disse appoggiando la mano al muro, affianco alla mia testa.
Sorrisi di gusto toccandomi i capelli con la mano sinistra."Io e te" continuó senza muoversi di mezzo centimetro.
"Si certo" continuai a sorridere provando a cogliere quell'ironia inesistente nella frase che aveva detto.
"Se non fosse per il fatto che adoro il tuo sorriso, ti avrei già mandato al diavolo" mi spiegò accarezzandomi la guancia.Sentimmo un applauso a pochi passi da noi e quando entrambi ci voltammo notammo subito un ragazzo con una maglia a righe e una fotocamera attaccata al collo.
Lo guardai confusa, aggrottando le sopracciglia.
"Oh scusate ragazzi" si scusó subito lui, arrossendo.
Parlava in inglese e la cosa mi fece subito piacere."Passavo di qui, amo fotografare le persone invece dei monumenti. Non che i monumenti non mi piacciano, loro sono stati fatti dalle persone ma io adoro le persone vive, cioè che si muovono..." Travis lo interruppe con la sua risata.
"Okay amico tranquillo" si avvicinó a lui provando a tranquillizzarlo.
"Non ho potuto non farvi una foto, in verità più di una. C'era così tanto in quello sguardo e in quel tuo sorriso" mi indicó incuriosendomi ancora di più.
Aveva gli occhi che gli brillavano e sembrava parlare un'altra lingua, era in un mondo tutto suo.
"Puoi farcele vedere?" Gli domandó Travis guardandomi con la coda dell'occhio.
Mi passai una mano sulla faccia.
Ero sicuramente venuta con una faccia da pesce lesso."Wow" vidi la bocca di Travis formare una "o" e ero tentata dall'avvicinarmi per vedere quelle foto anche io.
"Questa è davvero stupenda" affermó il ragazzo guardando prima Travis e poi me.
"Si. Lo è" rispose Travis sorridendo, facendomi vedere tutta la sua dolcezza nei suoi occhi.Stava guardando una nostra foto eppure sembrava come se stesse guardando oltre, oltre a noi due riflessi in quello schermo fin troppo piccolo per far vedere tutto quello che rappresentavano.
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Tomorrow
RomanceKelsey dopo aver vissuto diversi anni in Germania con i genitori, spinta da loro decide di tornare a New York e vivere con la nonna. Il primo giorno di scuola conosce Travis Foster, un ragazzo avvolto dal mistero, con cui passerà sempre più tempo, g...