Capitolo 33

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<<Volete una mano?>> si avvicinó a noi una ragazza, ma più che ad entrambi, la domanda e tutta la sua attenzione era diretta a Travis.
<<No grazie, facciamo noi>> risposi guardandola.
Lei accennó un piccolo sorriso irritato e se ne andó.

<<Non credi di essere stata un po' antipatica?>>
Mi stava rimproverando?
Lo fulminai con gli occhi e continuai a guardare i numerosi vestiti sulle stampelle.

<<Ti piace questo?>> guardai il vestito che aveva in mano e sbarrai gli occhi.
Era un vestito azzurro con uno scollo enorme avanti, non l'avrei nemmeno riempito.
Era fin troppo audace.

<<Non ci pensare nemmeno>> lo interruppi.
<<Voglio qualcosa di semplice e sobrio>> ammisi guardando alcuni vestiti nell'angolo.

<<Quello era sobrio>>
<<Sai Travis, hai una strana percezione di sobrio>>
Lui sbuffó e prese un altro vestito in mano.

Non gli diedi troppa importanza pensando che fosse un'altra dei suoi vestiti troppo scollati e per una di poco buono.
Mi girai per vedere come fosse.

Rimasi sorpresa.
Era un vestito nero brillantinato, con uno spacco su un lato, non troppo profondo.
Era stretto e lungo, mi piaceva.
<<Questo mi piace... >> sorrisi.

Avevo probabilmente gli occhi che mi luccicavano, forse era solo il riflesso del vestito.
Stupida.
Maledetta coscienza.

<<Vai a provarlo>> mi incitó indicando i camerini.
Non era ancora scocciato, cosa al quanto strana.
Un qualunque ragazzo avrebbe già abbandonato l'idea di fare shopping con me, sono una ragazza abbastanza indecisa.

E probabilmente nessun altro ragazzo avrebbe fatto quello che aveva fatto Travis, in tutta la sua disinvoltura, come se tutto quello fosse normale.

Mi voleva comprare un vestito da mettere alla festa che avrebbe organizzato lo zio.

Entrai nel camerino e controllai che mi aspettasse fuori, era una strana sensazione pensare che io ero quasi nuda e lui era dall'altra parte e a separarci c'era solo una tenda.

Arrossii e infilai il vestito, impedendo al mio cervello di elaborare altri pensieri stupidi come quelli.

Tolsi le spalline del reggiseno, non potevo lasciarle con quel vestito.
C'era una lunga zip sulla schiena.
Provai a tirarla su ma non ci arrivavo con il braccio.
Chiama Travis, fatti aiutare da lui.
Dov'era il mio buonsenso?

Non potevo chiamare Travis, solo all'idea diventato rossa come un peperone.
<<Allora?!>>
<<Un attimo!>> urlai per farmi sentire.

Andai nel panico.
Dopo alcuni secondi mi arresi all'idea che non sarei riuscita a tirare su la zip.
<<Travis>> lo chiamai.
<<Mi puoi aiutare?>> sbuffai frustrata.
La zip era lunga e arrivava quasi alla fine della mia schiena, ero riuscita a tirarla su di poco.

Travis spostó la tenda e mi guardó sorridendo.
Ero rivolta verso lo specchio e riusciva a vedermi perfettamente sia davanti che dietro.
<<Non riesci a tirarla su?>> rise riferendosi alla zip.

Incrociai le braccia al petto offesa e picchiettai un piede a terra.
<<Ok ok>> sorrise e si avvicinó a me.

Sentii le sue mani sulla mia schiena, come se mi stesse accarezzando, l'aveva fatto di proposito?
Rabbrividii e sperai con tutta me stessa che non lo notasse.

Le sue mani erano calde e sentivo la sua presa salda.
La zip saliva lentamente e io battei più volte le palpebre.

Una mano di Travis si posó sul mio fianco sinistro mentre l'altra continuava a chiudere la zip.
Il mio cuore sembró fermarsi per un attimo e il respiro di Travis sul mio collo non mi aiutava affatto.

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