Capitolo 81

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Nella vita bisogna affrontare la situazione di petto, dicono, e a volte la "situazione" è una persona che ti si fionda davanti senza nemmeno che tu te ne accorga.
Succede tutto in una frazione di secondi.
Come un fulmine che colpisce un albero.
Il fulmine quella mattina aveva il nome di Jorge.

Era da un po' che non uscivo sola da casa di Travis, insisteva sempre per accompagnarmi, e tutti sappiamo il perché.
Quella mattina dovevo uscire da sola per incontrare Dean e scegliere il regalo per il diciannovesimo compleanno di Travis.

Le scale sembravano bruciare sotto i miei piedi, a passo svelto raggiungevo le numerose rampe di scale per uscire da quell'edificio.
Ma i pericoli sono proprio dietro l'angolo.

Andai a sbattere contro una persona, avevo le mie solite scuse già stampate in testa ma le cancellai quando alzai lo sguardo e vidi gli occhi glaciali di Jorge fissarmi con fare divertito.

"Buongiorno principessa" mi salutó allontanandosi da me sorridendo come un'ebete.

Lo ignorai completamente e stavo per andarmene se non fosse stato per la sua mano che mi tirò indietro.
"È da maleducati non salutare" sbottò quasi offeso.

Era una persona davvero spregievole, e io avevo paura, tanta paura.
Ma non potevo lasciare che la paura balenasse nei miei occhi, io non volevo più averne.
Tirai il braccio e mi liberai della sua presa.
Lo guardai dritto negli occhi, come se fosse appena iniziata una gara a chi abbassa lo sguardo per primo e io non intendevo perdere.
"Stammi a sentire Jorge" pronunciai il suo nome lentamente e con disprezzo.

"Fai tanto il ragazzo ferito che fa tutto questo per un motivo, il ragazzo che è diventato cattivo nel tempo. Che ha perso la sorella per colpa di un altro. Ma vuoi sentire la dura realtà? Non vali niente, sei solo come un cane e ti ritrovi a dover utilizzare del sarcasmo per rivolgere la parola a qualcuno.
Hai messo le mani su una donna senza il suo consenso, hai radunato tutti i tuoi amichetti e hai pestato il mio ragazzo.
Provi a spaventarmi ogni volta che mi vedi, continui a sfidare Travis in palestra, giochi sporco...
E sai cosa penso? Che tua sorella non vorrebbe avere un fratello così.
E se scopro che dietro ai messaggi anonimi ci sei tu, fidati che non ti farò più uscire di casa"
Mi complimentai con me stessa per tutto il coraggio che avevo avuto nel dirgli quelle cose.

Avevo il cuore in gola mentre le dicevo, ma ero stata coraggiosa lo stesso no?
Quelle cose era da molto che gliele avrei voluto dire.

Vidi la mano di Jorge alzarsi in aria e giurai che mi stesse per dare uno schiaffo.

I suoi occhi erano diversi, mi guardavano come se volessero capire se pensassi davvero quelle cose.
La sorella era il suo punto debole, e io avevo imparato a toccare i tasti dolenti, perché tutti continuavano a farlo con me.

"Noi abbiamo una cosa in comune Kelsey" ammise sfiorandomi la guancia.

Nonostante tutto, avevo la sensazione che le mie parole lo avessero toccato.
"Si, gli occhi azzurri" mi voltai e me ne andai stringendo la camicetta a righe a me.

"Ecco perché mi piaci Kelsey" disse tra una risata e l'altra facendomi rabbrividire.
Quel ragazzo aveva qualcosa che non andava.
Tuttavia non mi aveva risposto, non sapevo se c'era lui dietro ai messaggi anonimi.

Una volta arrivata in centro chiamai lo zio di Travis e non ci mettemmo molto ad incontrarci.

"Ehi Kelsey" mi salutó per primo, dopo essersi sbracciato per farsi vedere.
"Buongiorno signor..." mi bloccai all'instante quando l'uomo mi guardó male.
"Come ti ho detto di chiamarmi?" Mi domandó aggrottando le sopracciglia.
"Dean" dissi tra un sorriso e l'altro.

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