CAPITOLO 11

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Io e Travis andammo a cambiarci dopo aver capito che avremmo impiegato più tempo del previsto per asciugarci.

<<Ho fame>> mormorai mentre scendevo le scale.
<<Oh Dio!>> sentimmo un urlo provenire dalla cucina.

Io e Travis accorremmo per vedere cos'era successo e trovammo la signora addetta alle pulizie delle camere a cucinare.

Aveva fatto cadere un pacco di sale per terra e si capiva chiaramente che non sapeva dove mettere le mani.

<<Thomas mi mette sempre nei casini!>> sibilò a dentri stretti prima di guardarci, riferendosi probabilmente al proprietario dell'hotel.
<<Non posso pulire, cucinare e occuparmi di tutto>> si lamentó mentre cercava di non far bruciare una specie di salsa verdastra.
<<Ha bisogno di una mano?>> le domandai gentilmente vedendo che era visibilmente in difficoltà.

<<Le camere sono ancora in disordine e devo cucinare dato che la cuoca ha avuto dei problemi a casa e non è potuta venire.>> 

<<Qui ci pensiamo noi, lei vada pure a sistemare le camere>> poggiai una mano sulla sua spalla e sorrisi debolmente.
<<Davvero?Io non posso->>
Travis la interruppe.
<<Dobbiamo cucinare solo per noi, ce la faremo, non si preoccupi.                                                              I professori e gli altri torneranno nel tardo pomeriggio>> spiego sicuro di sè, probabilmente aveva parlato con Andrew poco prima.

<<Io non so davvero come ringraziarvi>>  la signora si allontanò senza smettere di ripetere "grazie".

Sorrisi e mi guardai intorno, c'era il caos totale.
<<Io non so cucinare>> ammisi guardando in basso per non incontrare lo sguardo di Travis.
La sua bocca si spalancò ed era pronto a dire qualcosa.

<<Tu... Io non ci credo!>> cercò di non urlare.
<<Io volevo aiutarla>> mi giustificai guardandolo per una frazione di secondi.

<<Certo e in che modo?!>>
Scosse la testa e si diresse verso uno dei grandi frigoriferi della cucina.
Prese dei pomodori, basilico, olio e capii immediatamente cosa volesse fare.
<<Pasta?>> gli domandai mentre prendevo due pacchi di pasta dallo scaffale.

<<Mia mamma è sempre stata in fissa con la cucina italiana, qualcosa mi è rimasto>> mi confessò.
Annuii e decisi di dargli una mano.
<<Taglia il basilico, lo sai fare vero?>> domandò prendendomi in giro mentre un sorriso beffardo regnava sul suo volto.

<<Spiritoso>> 

Presi un coltello e iniziai a tagliare il basilico.
Vidi Travis prendere il suo telefono dalla tasca e scattare un paio di foto, selfie, foto a me mentre tagliavo il basilico con il mio broncio da offesa.

Non riuscii a fare la parte dell'offesa per molto.

Scoppiai a ridere seguita da Travis.

<<Io vado a prendere il formaggio, non far bruciare la salsa>> mi raccomandò Travis abbassando la fiamma sotto alla pentola.

Scossi la testa e sorrisi per poi avvicinarmi alla pentola.
Era quello il vero Travis Foster o quello che avevo conosciuto il primo giorno di scuola?
Non capivo come Grace poteva odiarlo tanto, magari non aveva molto tatto, era antipatico, e bipolare soprattutto ma in fondo non era poi così male.

Eravamo un duo perfetto per quella gita, avevo trovato un compagno che sapeva cucinare e io non facevo altro che mettermi nei casini.
Inizialmente pensai che sarebbe stato lui quello a combinare guai e io a rimediare.

Ma in quei giorni capii che non bisognava mai dare nulla per scontato, perchè solo così si poteva arrivare a vedere le cose com'erano realmente.
<<Ti prego dimmi che non l'hai bruciata>> sussultai quando sentii la voce di Travis dietro di me e il suo respiro sul mio collo.
Un brivido mi percorse la spina dorsale.
<<Ehi! Per chi mi hai presa?>> lo rimproverai facendo la finta offesa, complimentandomi con me stessa per non aver fatto bruciare il sugo.

Alzò le mani in segno di difesa e si avvicinò alla pentola e mettere un po' di formaggio.
<<Sicuro che ci voglia anche il formaggio?>> gli domandai ridacchiando.
<<Non lo so>> mi rispose facendo spallucce.

                                                                                        * * *


<<È squisito>> il proprietario dell'albergo si complimentò con noi.

Avevamo convinto sia lui che la signora addetta alla pulizia delle camere a mangiare con noi.

<<Ha fatto tutto lui>> indicai Travis sorridendo.
<<È sempre utile avere un fidanzato che sappia cucinare>>
Io e Travis ci guardammo.

<<Noi non stiamo insieme!>> spiegammo all'unisono.
<<Lui non è il mio ragazzo>> continuai guardando la signora.
L'imbarazzo regnava nella stanza e nessuno seppe più cosa dire.
<<Oh... Peccato>>la signora ci rivolse uno sguardo malizioso.
<<Olivia!>> la rimproverò il signor Thomas.
<<Ma sono così carini>> protestò Olivia con gli occhi dolci.

Arrossii di colpo e cercai lo sguardo di Travis, che stava tranquillamente mangiando.
Il signor Thomas scosse la testa ridendo per i commenti della signora Olivia.

                                                                                      * * *

Era l'ultima sera da passare in montagna e l'idea di abbandonare quel posto magico mi dispiaceva.

La mattina seguente saremmo partiti e avremmo dovuto svegliarci presto.
<<Giochiamo al gioco della bottiglia!>>
Propose Corin mentre eravamo tutti seduti comodamente sul divano.

I professori erano andati nelle loro camere raccomandandoci di non fare casino.
<<Dai Corin... >>  cercai di farle cambiare idea, era un gioco stupido.
<<Io ci sto>> risposero i ragazzi che erano lì uno ad uno.

Sbuffai e mi aggiunsi anche io quando vidi che avrebbero giocato anche Sean, Josh e Grace.
Avevo Travis, Josh ed Andrew di fronte, Grace e Corin ai miei lati e Sean a fianco a Grace.
<<Iniziamo>> propose una ragazza dai capelli biondi girando la bottiglia.

Toccò a un ragazzo di cui non conoscevo il nome.
Si diedero un bacio veloce e tornarono al loro posto come niente fosse.

Quando toccò a me girare la bottiglia, il mio cuore finì nello stomaco.

La bottiglia iniziò a girare nella direzione di Travis e Josh vidi entrambi irrigidirsi capendo che sarebbe toccato a uno dei due.

Il mio istinto mi diceva di alzarmi e fingere un mal di testa. Che situazione!
La bottiglia si fermò e puntò...

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