Capitolo 22

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Mi accorsi improvvisamente che non sapevo quasi niente di Travis, eppure ci passavo così tanto tempo, per un motivo o l'altro.

<<Tu oggi non tornerai a casa>> disse mentre andava in camera sua a vestirsi.
<<Come sarebbe a dire?>> iniziai a seguirlo quando realizzai il significato delle sue parole.
<<Ti accompagno stasera>> rispose a sua volte.

Cosa aveva in mente?
Scossi la testa e mi avvicinai a lui, cercando di fare il suo stesso gioco.
<<E cosa ti fa pensare che io voglia stare con te?>> domandai a denti stretti mentre avevo lo sguardo alto per guardarlo negli occhi.
<<Io non penso a ciò che vuoi tu, semplice. Faccio quello che mi va di fare e con chi mi va>> dopodiché fece spalluce.
<<E se io non volessi?>> gli domandai incrociando le braccia al petto.
<<Non mi importa>>
Ero quasi certa che mi avrebbe dato quella risposta.
Tipica da ragazzo egoista e maniaco del controllo.

Sbuffai e uscii dalla camera controllandomi per evitare di sbattere la porta come mio solito, dopotutto non ero a casa mia.
Andai nel salone e mi avvicinai alla grande vetrata, c'era una vista spettacolare.

In un modo o nell'altro Travis mi riempiva le giornate, dava ad ognuna un pizzico di qualcosa di nuovo.
<<Andiamo?>> sentii la voce di Travis.
<<Devo passare per casa a prendere qualcosa da mettermi>> gli feci notare che avevo ancora il vestito di ieri addosso.

Lui annuì e dopo aver preso la borsa uscii seguendolo fino all'ascensore.
<<Chi era quel ragazzo che abbiamo incontrato l'altra volta?>> gli domandai del ragazzo che avevamo incontrato l'altra volta vicino all'ascensore.
<<Perchè vuoi saperlo?>> mi domandó quasi infastidito.

<<Io beh... Non so nulla di te e quindi non capisco i tuoi comportamenti>> dissi tutto d'un fiato abbassando lo sguardo rendendomi conto di quello che avevo detto.

<<Oh quindi... Vuoi conoscermi meglio>> suonó quasi come un sussurro mentre si avvicinava a me.
Appoggió entrambe le mani ai lati della mia testa, come aveva già fatto una volta.

<<Stavolta non ci sono i pulsanti dietro di me>> gli ricordai di quella volta che mi ero praticamente appoggiata sui pulsanti e lui non poteva premere il tasto con il numero per arrivare al piano del suo appartamento.

<<No infatti>> era serio, i suoi occhi erano profondi, mi ci perdevo dentro e la mia faccia incantata non era di certo una delle migliori.

Fece un piccolo sorriso rassegnato e si allontanó, dopo una frazione di secondi si aprirono le porte dell'ascensore e noi uscimmo.
Andammo verso la macchina e io mi ricordai che non aveva ancora risposto alla mia domanda.

<<Quella che mi hai dato non era una risposta!>> gli dissi offesa mentre salivo in macchina.
Lui sorrise e mi guardó per un po'.
<<Qualcosa per qualcosa Kelsey>> mi disse con uno sguardo malizioso.

Arrossii e mi voltai verso il finestrino per non guardarlo, arrendendomi all'idea che non mi avrebbe detto nulla.

<<È uno che non sopporto>> inizió a parlare.
<<Ci siamo picchiati, più volte, e non solo sul ring>> mi spiegó deducendo che avessi visto le foto in camera sua.
<<Fai boxe?>> gli domandai per continuare il discorso ormai iniziato.

<<Ho iniziato all'età di 10 anni>> aveva la mascella serrata e qualcosa mi diceva che era meglio evitare quella conversazione.
<<Mi devi insegnare qualcosa>> cambiai discorso facendo un piccolo sorriso.
<<Quando vuoi>> mi rivolse un veloce ed esile sorriso per poi tornare a guidare.

<<Ora tu mi dici perchè non vuoi uscire con Josh?>>
Bella domanda Travis, davvero.
Non lo sapevo nemmeno io.
Era tanto sbagliato non voler uscire con un ragazzo che non mi piace?
<<Lui non... Io ... Non mi piace>> farfugliai provando a spiegarmi.

<<Lui è il tipico ragazzo invece che ti dovrebbe piacere>> aveva lo sguardo sulla strada ma era molto distratto.
<<Non scelgo io chi farmi piacere>> gli spiegai mentre appoggiavo il braccio sotto al finestrino.

<<Una brava ragazza deve stare con un bravo ragazzo, è la prassi>> rispose a sua volta.
<<Quindi tu ti reputi un cattivo ragazzo?>>
Lui fece spallucce e non distolse lo sguardo dalla strada.

Arrivammo fuori casa mia e scesi dicendogli di aspettarmi in macchina.
Salii velocemente in camera mia e presi un jeans chiaro e una felpa sottile a tre quarti rosa.
Indossai le mie adorate Nike nere e lasciai la borsa sul letto, portando solo il telefono.
Scesi giù quasi correndo verso la macchina di Travis, era come quando i miei genitori mi portavano a fare delle piccole gite ed io ero la bambina più felice del mondo.

Salii in macchina e vidi che analizzó velocemente il mio outfit.
<<Mi piace>>
Travis e i suoi complimenti indiretti, non era suo solito fare complimenti alle persone, preferiva fare apprezzamenti sulle cose che indossavano.

Il telefono di Travis suonó e lui lo prese dalla sua tasca e dopo aver risposto, lo poggió vicino all'orecchio.
<<Non ci sono oggi>>
<<Dobbiamo rimandare Andrew, non rompere le palle>>
La chiamata terminó e qualcosa mi diceva che Travis gli aveva chiuso il telefono in faccia.

Dopo 15 minuti di attesa in silenzio capii che eravamo arrivati a destinazione quando fermó la macchina.
Sentivo il profumo del mare, il vento mi accarezzava i capelli e sentivo perfino il rumore dell'acqua che entrava in contatto con gli scogli.

<<Mi hai portata al mare?>> i miei occhi di illuminarono e mi trattenni dal saltare come una bambina.
Lui sorrise e chiuse la macchina.
Non c'erano molte persone, ed era anche normale dato che era quasi metà ottobre e iniziava a fare anche piú freddo.

Avevo i capelli tutti in disordine probabilmente, odiavo il vento, ma in quel momento mi sembrava piacevole e rilassante.

<<Allora vieni?>> mi domandó Travis mentre andava in spiaggia.
Feci una piccola corsa e lo raggiunsi, ero così felice, non vedevo il mare da un sacco di tempo e in estate non ero uscita molto.

La mia mano sfioró quella di Travis e io la tirai subito, lui sembró accorgersene ma non mi fece capire niente.
Lo guardai per un po'.
I suoi capelli svolazzavano leggeri nel vento e la sua maglia aderiva perfettamente al suo corpo, dato che eravamo controvento.

E noi eravamo in controvento in tutti i sensi, cos'era quella complicità che si era creata fra noi due?
Era solo dovuto al fatto che si annoiava e che aveva bisogno di una compagnia o c'era qualcosa di più?

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