CAPITOLO 4

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Il viso di quel ragazzo mi compare nella mente, anche quando non vorrei.

Non riesco a sbarazzarmi dei mille pensieri che invadono la mia mente e che hanno tutti il nome di Travis Foster.

Mi avvicino alla scrivania e afferro con forza il mio zaino, lo riempio con alcuni libri e quaderni e lo chiudo assicurandomi di aver portato tutto il necessario.

Il silenzio e la tranquillità all'interno della mia stanza vengono spezzati dall'odioso suono che proviene dal mio cellulare.

Mi affretto a prenderlo e leggo il messaggio scritto a caratteri cubitali sullo schermo.

<<Ti è piaciuta la passeggiata nel Bronx ieri sera?>>

Non conosco il numero.

Mi sento come in una puntata di Pretty Little Liars. E nonostante il mio amore per quella serie, preferirei non ricevere messaggi da persone che non conosco.
Ci mancava solo uno stalker ora. Penso con sarcasmo.
Non può essere Travis, non ha il mio numero, dato che la sera prima mi sono rifiutata di darglielo.

Sono tentata, vorrei rispondere e capire chi è.

Digito: ''chi sei?'' aspetto un paio di secondi e fisso lo schermo del mio telefono?

Sbuffo sonoramente e butto il cellulare sul letto.

Entro in bagno e mi avvicino allo specchio, pettino i miei lunghi capelli pieni di nodi e osservo il mio cellulare da lontano.

La curiosità mi sta uccidendo.

Prendo un respiro profondo, mi giro e mi incammino verso il mio letto.

Afferro il telefono, ma ancora prima di sbloccarlo ricevo una chiamata da Grace.

<<Kelsey! Fra poco passo a prenderti! Non ti dispiace vero?>> strilla con voce entusiasta.

Mi pento di aver messo il vivavoce poco prima e scuoto la testa ridendo.

La sua reazione strappa un sorriso sia a me che a mia nonna.

E' sicuramente  contenta per il fatto che sto diventando così amica di Grace.

<< E' proprio una brava ragazza>> commenta mia nonna  mentre prepara una camomilla.
<<Si, è molto simpatica>> ammetto prendendo le chiavi di casa e le do un dolce e veloce bacio sulla guancia, prima di allontanarmi.

<<Ciao nonna>> la saluto prima di chiudere la porta.
La macchina di Grace è proprio davanti a me. Sorrido e mi incammino per salire.

<<Buongiorno>> mi saluta con un sorriso a trentadue denti.
Ricambio il saluto e poso lo zaino sui sedili posteriori dell'auto.

Partiamo subito e Grace ci mette davvero poco ad alzare al massimo il volume della radio e a cantare a squarciagola.

Se è così carica alle otto del mattino, cosa combina durante la giornata?

<<Sei una pessima cantante>> la prendo in giro tra una risata e l'altra.
<<Ehi!>> mi rimprovera facendo il broncio.

Mi piace questa complicità che si è creata tra di noi. Non mi capita spesso di trovare una persona così solare e divertente.

Grace abbassa il volume della radio e si volta verso di me. Ha la faccia di chi mi vuole chiedere qualcosa.

E' un libro aperto questa ragazza.

<<Sai... oggi c'è una festa a casa di un amico di Josh. Ha detto che dovevamo invitare tutti quelli che conosciamo, e io beh... ho pensato di chiedere anche a te>>

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