Capitolo 53

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KELSEY' S P.O.V.
Ero riuscita ad invitare Travis alla gara di cheerleader di sabato ed era come se mi fossi tolta un peso.

Ciò stava a significare che mancavano tre giorni e che avrei dovuto allenarmi duramente.
<<Ehi Kelsey!>> mi chiamò Sarah e notai che aveva già la divisa.
<<Scusami non sapevo l'orario degli allenamenti>> provai a giustificarmi.
<<Tranquilla, ora però sbrigati a venire, dopo ti daremo anche il calendario con i giorni degli allenamenti>>

La divisa era rossa e bianca, e i pantaloncini sotto la gonna erano neri.
Anche se era dicembre all'interno della scuola c'era una temperatura altissima.

Iniziammo a riscaldarci e poi facemmo una serie di schemi da presentare alla gara, alcuni di quelli erano semplici ma altri un po' più complessi.
<<Pensi di farcela?>> mi domandò la professoressa .
<<Penso di sì>> presi una rincorsa e feci una serie di salti fino ad arrivare al materassino posto alla fine del campo. L'ultimo salto, il più difficile lo sbagliai più volte.

<<Con un po' di allenamento vedrai che ce la farai>> mi rassicurò Sarah.
Erano ormai le sei e gli allenamenti erano finalmente terminati.

Nella palestra entrò qualcuno e quando mi girai per vedere chi fosse notai Josh in lontananza.
Perchè era lì?

Presi la mia felpa e la borsa e lo raggiunsi salutandolo.
<<Ehi Josh>> ero sorpresa di vederlo lì.
<<Vorrei parlare con te>>
Io annuii e salutai tutti prima di uscire dalla palestra con lui.

<<Vado a cambiarmi e poi potremmo andare a prendere qualcosa nel bar all'angolo. Così possiamo parlare" feci le virgolette con le dita riferendomi all'ultima parola.

<<Va bene ti aspetto qui>> disse Josh appoggiandosi al muro accanto alla porta della palestra.
Era stranamente tranquillo e dopo averlo visto arrabbiato, anzi, infuriato per la storia dei messaggi non mi sarei mai aspettata di vederlo tranquillo.

Mi cambiai velocemente e uscii dagli spogliatoi.

<<Possiamo andare>> sorrisi lasciando la divisa nell'armadietto.

<<Dovresti fare un po' di ordine in quel l'armadietto>> rise lui guardando la confusione che c'era.
<<Si in effetti...>>

Salimmo in macchina e ci mettemmo pochissimo ad arrivare al bar, ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo.
Arrivó un cameriere sulla quarantina, molto simpatico e solare.

<<Io prendo un caffè>> ordinò Josh.
<<Io un tè ai frutti di bosco, una ciambella al cioccolato, quella grande ovviamente e questi pasticcini alla crema>>
Il cameriere rise per un po' segnando tutto quello che avevo intenzione di mangiare.

<<Ma dove lo mette signorina?>> domandò prima di andarsene sorridendo.

<<Avresti dovuto ordinare qualcosa anche tu>> mi lamentai guardando Josh.
<<Ho ordinato il caffè>> rise lui.
<<Intendo qualcosa da mangiare>> sbuffai guardandomi intorno.

<<Volevo parlarti dei messaggi e dell'incidente fuori scuola, quando qualcuno stava per investirti>> disse a denti stretti cambiando improvvisamente espressione.

<<Ah>> dissi abbassando lo sguardo.
<<Dobbiamo scoprire chi ce l'ha tanto con te>> continuò lui allungando la mano verso di me.
<<Fammi vedere il telefono>>

Era un ordine. Era la prima volta che sentii Josh parlare in quel modo.
<<Come scusa?>> domandai spalancando la bocca.

<<Per favore Kels>> mi supplicò.

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