Capitolo 68

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<<Avanti, entra in casa>> mi spronó Travis mentre mi passava il borsone con le mie cose.

Quei giorni in montagna erano volati e tra risate, balli strambi, sbronze e giochi stupidi era arrivato il momento di tornare a casa.

Afferrai le chiavi e le infilai nella serratura per poi guardare Travis alle mie spalle che mi sorrideva incoraggiandomi ad entrare.

Appena entrai vidi mia nonna vicino alla finestra, probabilmente aveva visto me e Travis poco prima.
<<Tesoro>> venne verso di me e mi abbracció, avevo come la sensazione che non voleva più lasciarmi andare.

<<Mi sei mancata nonna>> ammisi posando il borsone sul pavimento.

Rivolsi uno sguardo ai miei genitori che erano seduti sul divano con uno sguardo omicida che mi perforava corpo e anima.

<<Ma cosa ti è saltato in mente?>> domandò mia mamma alzandosi dal divano.

<<Per favore Elizabeth>> accennò nonna mettendomi un braccio sulla spalla.
<<Noi non contiamo più niente per te?>> continuò papá con un filo di strazio negli occhi.

Non li avevo mai visti in quel modo.

Abbassai lo sguardo e mi ripetei nella mente che non dovevo rispondere, non volevo litigarci per l'ennesima volta, ero stanca.

<<Non eri così Kels, cosa ti è successo?>>
<<E voi cosa ne sapete?>> domandai con tono tranquillo provando a non urlare.
Mia mamma rimase sorpresa della risposta che le avevo dato a quella domanda, le avevo risposto con un'altra domanda e quella era una logica troppo contorta, persino per lei che aveva la laurea in psicologia.

<<Pensate di conoscermi?>>
<<Il mio libro preferito?>> domandai incrociando le braccia al petto, aspettando una risposta che però non arrivò.

<<Piatto preferito?>> continuai.

A mio padre sembró accendersi una lampadina e gli si illuminò il volto.

<<La crab cake>>
<<Quando avevo cinque anni forse>> sorrisi amaramente, meravigliandomi peró che si fosse ricordato del mio piatto preferito di quando ero piccola.

<<È proprio questo quello che intendevo>>
<<Nonostante questo, sei sempre la nostra bambina!>> si giustificó mia mamma.
<<Ti abbiamo cresciuta noi, ogni sacrificio che abbiamo fatto è stato per te.
Non siamo i genitori perfetti, questo lo sappiamo ma ti prometto>> si fermó per un po' prendendo la mano di mio padre.

<<Ti promettiamo>> si corresse.
<<Che d'ora in avanti sarà diverso>> provó a convincermi armata di sguardo disperato.

Mia nonna mi spinse leggermente nella loro direzione con la speranza che finalmente cedessi e rompessi quel muro che avevo messo tra me e i miei genitori.

Sbuffai trattenendo le lacrime guardando in su per impedire che uscissero.

Si avvicinarono a me e mi abbracciarono.
Non ricordavo nemmeno quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che li avevo abbracciati.

<<Dobbiamo parlare di Travis>> ci interruppe mia nonna prima che potessi cantare vittoria.

<<Non mi piace>> confessò mio padre.
<<Non può stare con te>> continuò mia mamma.
Li guardai male e rivolsi una veloce occhiata a mia nonna.

<<Come non detto, sforzatevi su, dovete scendere a compromessi>> provó a convincerli la mia adorata nonna.

I miei genitori la guardarono increduli non capendo come e perché mia nonna fosse dalla mia parte quando si parlava di Travis Foster.
Sbuffarono sonoramente e si guardarono per una frazione di secondi negli occhi come se in quel modo riuscissero a prendere un comune accordo.

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