Capitolo 77

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TRAVIS'S P.O.V.
"E poi?" Mi domandó Andrew mentre camminava avanti e indietro per la stanza.

"E poi un cazzo, mi ha sbattuto qualcosa dietro la testa" spiegai per l'ennesima volta.

Erano mesi che non parlavo con Andrew, il mio tentativo di riappacificazione non era andato a buon fine ma non potevo fare altro che sorridere per l'interesse che mostrava in quel momento nei miei confronti.

Il mio telefono vibrò e quasi mi precipitai sul comodino per prenderlo.
Doveva essere sicuramente Kelsey.

"La odio ancora" confessó a denti stretti.
"Chi?" Domandai aggrottando le sopracciglia e appoggiandomi sui gomiti prima di rispondere al messaggio di Kelsey.

"Tra poco dovrebbe passare Kelsey" dissi fra me e me.
"Sempre se non mi darà di nuovo buca.
È davvero imprevedibile quella ragazza" sbuffai posando il cellulare sul comodino.
"Era proprio di lei che stavo parlando" quasi ringhiò passando gli occhi da un punto indefinito nella stanza a me.

Strinsi i pugni provando a trattenermi dal tirargli qualcosa addosso.
Sentivo dolore lungo tutto il corpo e non potevo peggiorare la situazione, altrimenti non sarei mai uscito da quell'ospedale.

"Ci tenevo a precisarlo" continuò come se nulla fosse, ricominciando a camminare avanti e indietro per la stanza.
"Non parliamo per colpa sua" scaricò tutta la colpa su Kelsey facendo sentire male pure me.
Lo fulminai con lo sguardo costringendolo a fermarsi finalmente.

"Non parliamo perché hai fatto il coglione" commentai spostando la coperta.
"Quella è una conseguenza a ciò che hai fatto tu" protestò alzando il tono di voce.

"Allora sentiamo, cos'ho fatto?" Mi alzai dal letto e gli andai incontro abbandonando il pensiero di mettermi nel letto.
Andrew sembrò parecchio sorpreso e si bloccò subito.
"Ho conosciuto una ragazza..." provai a dire ma  lui mi interruppe subito facendomi innervosire ancora di più.

"Non una ragazza qualsiasi" commentò con un filo di sarcasmo.
"Ho conosciuto una ragazza" ripetei a denti stretti.

"Mi ha davvero preso, e dopo mesi di incomprensioni, litigi e sventure" sorrisi ripensando a tutti quei momenti.
"Mi sono innamorato di lei" ammisi alzando la voce e avvicinandomi sempre di più a lui, ma non con fare minaccioso, anzi, speravo solo che capisse quello che gli stavo dicendo.

"Solo di lei capisci? Di Kelsey Steward. Non voglio che venga fatto nessun collegamento tra lei e Loren, sono due cose differenti e non voglio che le ombre del passato continuino a perseguitarmi" spiegai con tutta la calma che mi era rimasta.

"Quella ragazza ti rovinerà" affermó convinto prima di aprire la porta.
"Rimettiti al più presto amico" mi lanciò un'ultima occhiata prima di uscire dalla stanza e chiudere la porta dietro di sè.

"Dannazione" sbottai frustrato.

Kelsey non venne in ospedale, dopo avermi ripetuto più volte di non volermi vedere per il momento, aveva davvero deciso di mantenere la parola data.

Era dura non vederla, soprattutto dopo aver saputo che durante un momento da rincoglionito la avevo chiamata Loren.
Mi passai la mano sulla faccia pentendomi di aver fatto quel dannato errore da principiante.

La cosa peggiore era che io non ricordavo nulla, non ricordavo la sua espressione e nemmeno di averla chiamata Loren.

Immagino solo come si era sentita.

KELSEY' S P.O.V.
Nella mia stanza c'eravamo solo io e i miei dubbi.
Loren non era una semplice ex per Travis e da come mi avevano raccontato gli altri, lei è stata sempre molto indecisa tra Josh e Travis e solo alla fine aveva scelto quest'ultimo, poco prima dell'incidente.
Ma solo Travis e Loren sapevano la verità.

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