CAPITOLO 2

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<<Non è difficile camminare e allo stesso tempo guardare dove si sta andando, provaci la prossima volta ok?>> Il ragazzo che avevo di fronte continuava palesemente a prendersi gioco di me, provocando altre risate da parte degli amici. Ma cosa c'era esattamente di divertente in quella situazione?

<<Infatti se tu lo avessi fatto non sarebbe successo>> rispondo con tono acido.

<<Ah io?>> indica se stesso con un dito prima di rivolgermi uno sguardo divertito.

Annuisco prima di girarmi ed andare nella direzione opposta alla sua.

Non mi piacciono gli sbruffoni. Nemmeno se hanno dei particolari e magnetici occhi color nocciola.

Intanto, la mia ricerca della segreteria perduta continua...

Quando mi trovo di fronte a una porta grigia, enorme, penso di aver trovato finalmente la segreteria e mi sembra di sentire un coro di angeli cantare l'hallelujah nella mia testa.

<<Kelsey>> sento una voce maschile chiamarmi.
Mi giro di scatto per vedere chi è.

<<Quella è l'entrata della palestra, non la segreteria>>
Mi confessa Josh, l'amico di Grace che ho conosciuto mezz'ora prima circa.

<<Stai cercando quella giusto?>> chiede sorridendo, come se avesse la capacità di leggermi nel pensiero.

<<Si>> mi allontano dalla porta sbuffando sonoramente.
<<Questa scuola è un labirinto>> ammetto poggiando la schiena contro la fredda parete alle mie spalle. Forse il dono della pazienza non mi appartiene.
<<Ti ci abituerai, tranquilla>>

Josh ha l'aria di un ragazzo un po' imbranato ma educato e gentile, pronto ad aiutare tutti. 

<<Seguimi straniera>>  
Accenno un piccolo sorriso e lo seguo senza obiettare.


La classe di Biologia è davvero grande e le pareti bianche e spoglie mi provocano una sensazione di vuoto e tristezza. Ad ogni passo corrisponde un brivido lungo la schiena, le mie mani sudano e gli occhi scrutano attentamente ogni dettaglio intorno a me. 

I banchi singoli ma molto vicini gli uni con gli altri, i piccoli quadri decisamente appesi male e qualche piccolo scarabocchio sui muri.

Mi ricordo di essere circondata da altre persone solo quando la professoressa richiama la loro attenzione, invitandoli a fare silenzio per accogliermi come si deve.

La loro voce mi arriva ovattata, quasi come se fossi chiusa in una bolla di vetro, la stessa bolla che finisce per rompersi in mille pezzi quando la professoressa mi squadra con uno sguardo quasi spaventato.

<<Tu devi essere la nuova arrivata>> finalmente la professoressa mi rivolge la parola.

Annuisco semplicemente, come se non avessi abbastanza forze per rispondere.

Intravedo con la coda dell'occhio delle mani alzati che vengono sventolate in aria per attirare la mia attenzione. 

Sono Grace e Josh, due volti amici che si sbracciano e indicano il posto avanti a loro.

<<A quanto pare non c'è bisogno delle presentazione, ti sei già fatta dei nuovi amici>> la professoressa si toglie gli occhiali e li posa sulla cattedra, per poi farmi segno per la testa di andarmi a sedere. A quanto pare è di poche parole, forse persino peggio di me.

<<Da dove diavolo è sbucata? >> borbotta un ragazzo seduto a qualche metro da me, distraendomi dai miei pensieri.
Distolgo lo sguardo dal quaderno e fisso il vuoto per qualche istante, persino ora non riesco a trovare le parole giuste, è come se le parole mi si bloccassero il gola e non riuscissero ad uscire.

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