Capitolo 13

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La mia terza settimana a New York.

Quelle due settimane erano volate e io mi ero abituata a quella scuola, a quella città.

Mentre prendevo la borsa che avevo messo sulla sedia la sera precedente, qualcuno suonò il campanello e mi affacciai dalla finestra della mia camera per vedere chi fosse.

C'era la macchina di Grace davanti casa mia.

Quel gesto mi aveva sorpreso parecchio, dato che non avevamo parlato molto nei giorni precedenti.

Forse proprio a causa di quel piccolo litigio che avevamo avuto una volta tornate dalla gita.

Scesi lentamente le scale e sentii dei mormorii provenire dal piano di sotto.
Mia nonna stava parlando con Grace e qualcosa mi fece capire che non volevano che io le sentissi.

<<Glielo deve dire prima che lo scopra da qualcun'altro>> disse a denti stretti Grace frustrata.
<<Non è facile>> la voce di mia nonna era flebile e dispiaciuta.

<<Dirmi cosa?>> domandai scendendo gli ultimi gradini con le braccia incrociate al petto.
Grace e nonna impallidirono e si lanciarono un veloce sguardo.
<<Allora?>> le guardai mentre mi inumidivo le labbra che si erano seccate mentre ero intenta ad ascoltare la loro segreta conversazione, a bocca aperta molto probabilmente.
<<Tesoro...>> iniziò mia nonna venendomi incontro.

<<I tuoi genitori non verranno>> mi confessò senza guardarmi negli occhi.
<<Avrebbero voluto farti una sorpresa ma hanno avuto alcuni imprevisti>> continuò Grace vedendo che mia nonna non continuava a parlare.

Il mio sesto senso mi suggeriva che non mi dicevano la verità. Non era il momento di mettere benzina sul fuoco quindi per il momento lasciai perdere.
<<Andiamo>> dissi prima di serrare le labbra e andare verso la porta d'ingresso seguita da Grace.

Non avrei continuato il discorso in macchina perchè sapevo che non mi avrebbe comunque detto la verità.

Una volta salite in macchina Grace si schiarì la voce e accese la radio come ogni mattina.
Mi rilassai e come da routine iniziammo a cantare una canzone a caso lasciandoci almeno un po' di tensione alle spalle.

Non volevo iniziare male la terza settimana che passavo a New York, volevo godermi quei giorni come avevo fatto fino a quel momento.
Arrivammo fuori scuola e incontrammo subito Josh che stava parlando con un ragazzo vicino all'ingresso della scuola.

Andai da lui e lo salutai, Grace ci disse che aveva un compito alla prima ora e che avrebbe ripassato in un'aula libera prima che suonasse la campanella.
<<Non ti sei più fatta sentire da->> sapevo cosa intendeva e mi sentivo in colpa per essere sparita, ma se si fosse messo nei miei panni, probabilmente, avrebbe capito. 

Cosa avrei dovuto fare?

<<Si lo so>> lo fermai prima che potesse dire qualcos'altro.
Accanto a noi passò Travis guardandoci con il suo solito sorrisetto da strafottente che sfoggiava ogni volta che ci vedeva insieme.
Ma che problema ha? Mi domandai mentre lo seguivo con lo sguardo.

Era tornato al suo vecchio modo di fare, forse quello che lo rappresentava veramente e non quello che avevo visto in gita.

Come ogni lunedì ci saremmo trovati in palestra alla seconda ora.
<<Venerdì c'è un importante partita di calcio contro un'altra scuola. Ti va di venire per fare il tifo? Ci saremo io, Sean, Andrew e anche Travis>> cercò di non calcare l'ultimo nome, mimetizzandolo in mezzo agli altri ma nonostante ciò lo avevo sentito forte e chiaro.

<<Faccio parte delle cheerleader, sarò lì>> gli ricordai capendo che gli era sfuggito di mente il provino che avevo fatto la settimana prima.

<<Giusto... >>

                                                                                       * * *

L'ora di educazione fisica era il momento per sfogare tutta la tensione.

Mentre facevamo i giri di campo, mi bloccai all'improvviso appena la ragazza davanti a me si fermò per osservare un ragazzo del quarto anno. Per poco non le andai a sbattere contro.
Qualcuno invece lo fece e andò a sbattere contro la mia schiena.

<<Oh scusami>> si scusò la ragazza dietro di me imbarazzata.
<<Non ti preoccupare>> la tranquillizzai sorridendo.
Ci allontanammo dal campo e andammo verso la panchina per bere, aveva avuto la mia stessa idea.

<<Io sono Amber>> la ragazza di fronte a me si presentò.

<<Kelsey>>

Spazio autrice
Ciao a tutti,mi scuso per eventuali errori ortografici, che mi impegnó a correggere un pó alla volta e voglio ringraziare tutti quelli che seguono la mia storia capitolo dopo capitolo.
È la prima storia che scrivo e so che ho ancora molto da imparare ma ce la sto mettendo tutta.
Vi chiedo di commentare con qualche consiglio o un parere magari, accetto anche le critiche. Lasciate un voto se vi va❤️❤️
E tornando a parlare della storia...
Cosa stanno nascondendo la nonna di Kelsey e Grace?
Chi sarà a mandare quei messaggi anonimi a Kelsey?
E a quanto pare Kelsey conosce una nuova ragazza, che possa nascere una nuova amicizia?👼👼
I misteri si infittiscono😯😯
-Tracy❤️

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