«Cosa? Non posso dormire come a casa mia?», domandò divertito e io scossi il capo sorridente.
«Questa non è casa tua però», precisai soddisfatta. Sogghignò divertito.
«Dove sono finire le buone maniere?», mi chiese sconvolto. Alzò un sopracciglio, mentre divaricò le braccia.
Feci scendere le mani dal mio viso, non potendo evitare di fermare il mio sguardo sulla sua pelle nuda. Non sarei riuscita a fermarmi se avesse iniziato a baciarmi.
«Ti piace?», mi domandò Aiden compiaciuto e soddisfatto dal modo in cui mi aveva tolto le parole di bocca con la sua nudità.
Alzai gli occhi al cielo in risposta. Si piegò per sfilarsi i suoi pantaloni. Il mio sguardo cadde senza controllo sui suoi boxer... Mi voltai imbarazzata.
«Potevi pure lasciarteli i pantaloni», protestai. Tenni lo sguardo fisso su di tutto per la mai stanza pur di non portarlo su di lui.
Rimase immobile con un ghignò sulle labbra. Si morse il labbro, scrutandomi seduta sul letto. «La tua innocenza è adorabile», borbottò con un ché di malizioso. «Hai davvero baciato Jacob o me lo sono immaginato?»
«L'ho fatto.»
«Ah.»
Mi irrigidii per poi voltarmi verso di lui. Si poggiò con un ginocchio sul materasso per poi farmi cenno di mettermi davanti a lui.
«Vieni qui, Ju», mi supplicò senza distogliere lo sguardo da me. La sua voce era sorprendentemente più dolce.
Obbedii. Mi avvicinai poggiata sulle ginocchia a Aiden, mentre tenni lo sguardo nel suo. Sentii una scossa passare per tutto il mio corpo. Mi fermai a poco da lui, esattamente all'altezza del suo viso.
«Voglio sapere il tuo sapore», espose sicuro Aiden. «Vederti baciare Jacob mi ha fatto arrabbiare.»
«Non esagerare-»
«Non esagero.»
Mi morì il respiro in gola e lo guardai confusa.
Aiden mi sfilò la maglietta, lasciandomi solo in intimo sotto il suo sguardo.È ubriaco, è ubriaco... Era sbagliato da parte mia? Non dirgli di fermarsi quando stava in quelle condizioni?
Mi sentivo in imbarazzo e avevo l'istinto di coprirmi. In più con la luce ero a conoscenza che poteva vedere qualsiasi difetto. Eppure il modo con cui fece scorrere il suo sguardo sul mio corpo mi fece quasi pensare di non averli dei difetti.
«Sembri spaventata», commentò lui con tono dolce. Amavo il modo in cui mi faceva sentire a proposito di me stessa. Speciale.
Annuii senza distogliere lo sguardo dal suo. «Bè, lo sono... Un po'», ammisi.
Posò le sue labbra sulle mie. Il gusto di alcol sulle sulle labbra era evidente, ma non fece alcuna differenza. Sentii le sue mani esperte posarsi sulla mia schiena.
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Anarchia
FanfictionJuliet Browne. Una studentessa modello e con una passione per il dibattito e la letteratura. Quando si trasferisce insieme alla sua famiglia a Los Angeles è convinta che la sua vita sia sempre stata perfetta; un futuro brillante e degli amici tranq...