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Non lasciai la rete, invece gli domandai confusa: «Cosa fai?»

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Non lasciai la rete, invece gli domandai confusa: «Cosa fai?»

Lo esaminai un po', notando che sembrava dispiaciuto e tranquillo. Per miracolo aveva capito di aver sbagliato. Posò il suo sguardo penetrante sul mio facendo poi gesto con la testa verso l'uscita.

«Te la porto io. Te puoi andare», reclamò. Era serio, ma anche leggermente amichevole, il ché mi tranquillizzò un po'.

Forse non mi avrebbe trattato male come avevo pensato dopo l'acceduto in casa sua. Ma non volevo neanche che non mi parlasse più come prima. Riconobbi che stava faticando a portare le reti di entrambi, così, anche se ero ancora arrabbiata con lui, la parte migliore di me vinse, prendendogli la rete dalle mani.

«Non ti preoccupare», replicai anche io seria quando mi guardò smarrito. Non sapevo chi tra noi due avesse avuto torto. D'altronde, il suo era un modo per scusarsi quello? 

Sentivo la voce di mia madre in testa se mai fosse venuta a sapere di quello che era successo poco prima: Sei impazzita? Hai lasciato che un poco di buono ti trattasse come una sgualdrina?! Ti spezzerà il cuore -o peggio- ti metterà incinta e poi ti spezzerà il cuore.

Posai il mio sguardo suo viso serio di Aiden. Mi parve di colpo più sereno. Avrebbe avuto ragione mia madre?

Restammo in silenzio pure nello spogliatoio. Evidentemente era ancora in imbarazzo per il gesto altruista di prima. Si vede che non gli capita mai.

Lo seguii non sapendo dove andare, mentre mi guardai incuriosita intorno nello spogliatoio; era molto ordinato e si vedeva lo stemma della nostra scuola praticamente ovunque: i colori rosso e arancione.

«Mi dispiace per quello che ho detto prima», mormorai poi finalmente. «Non avrei dovuto.»

Aiden mi guardò sorpreso, ma per mia sorpresa fece spallucce. «Mi capita spesso. Ma solo perché ho dei tatuaggi e scopo non significa che sia uno stronzo.»

Crack. Ecco il suono che fece il mio cuore quando disse "scopo". Smettila! Perché non potevo iniziare a fare come i ragazzi? Usare l'altro sesso per divertimento? Se loro lo facevano con noi, perché non potevamo farlo pure noi? Senza emozioni.

Feci per passare a Aiden la mia rete per metterla nell'armadio, quando sentii la voce di Jacob. «Ju, sei qui?», chiese nello spogliatoio. Mi voltai aspettando di avvistarlo.

Dopo pochi secondi lo feci, sorridendogli. «Jacob!»

Aiden si voltò a sua volta. Respirò a fondo, mentre si passò entrambi le mani per portarsi indietro i capelli. Non appena il mio amico lo vide rimase in silenzio con sguardo cupo e furioso. Non si salutarono e la situazione stava diventando un po' scomoda, così lo salutai con un: «Ei», per poi fargli vedere la rete e aggiungere, «metto apposto questo e arriv-»

«Ci penso io», mi interruppe Aiden a denti stretti. Non lo vidi, dato che stava alle mie spalle, ma potevo sentire dalla sua voce che era teso.

Quando notai che Jacob non aveva intenzione di uscire, come se avesse paura per me, decisi di dare la rete a Aiden e uscire dallo spogliatoio in silenzio. Jacob mi mise la mano sulla schiena come per proteggermi. Cosa pensa possa farmi Aiden Houston? Oltre a quello che mi ha già fatto...

AnarchiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora