Si scostò da me per uscire dalla doccia e sparire dietro l'angolo per aprire dei cassetti. Io rimasi immobile sotto il getto d'acqua, un sorriso stampato sul mio viso.
«Preso», sentii Aiden borbottare prima che tornasse con un ghigno compiaciuto e chiudersi l'anta trasparente alle spalle.
Non feci tempo a chiedergli se avesse bisogno di aiuto che mi rivenne incontro spingendo le sue labbra contro le mie. Feci nuovamente due passi indietro per trovarmi con la schiena nuda contro le piastrelle della doccia.
Gli presi il preservativo dalle dita. Non sapevo come si facesse, non l'avevo mai fatto, e in più non avevo neppure gli occhi aperti. Aiden mi prese la mano nelle sue e mi aiutò a srotolarlo intorno a lui, mentre continuò a baciarmi con foga.
Dopo aver srotolato del tutto il preservativo lo sentii prendermi per la cosce con forza, per alzarmi di peso e spingermi con più forza contro il muro. Allacciai le mie gambe intorno alla sua vita e mi tenni a lui con una mano sulle sua spalle e l'altra nei suoi capelli.
Aiden appoggiò la sua fronte contro il mio petto prima di abbassarmi su di lui con delicatezza. Lasciai un gemito di piacere. Era la prima volta che mi succedeva da quando avevo perso la verginità, era bellissimo, sopratutto perché era lui a farmi sentire in quel modo.
Strinsi con più forza le gambe intorno a lui, mentre con le sue mani mi fece alzare e abbassare su di lui.
«Cazzo...», ansimò forte Aiden.
Mi strinse con vigore le cosce sotto la sua presa, mentre mantenne lo stesso ritmo. Potevo sentire le scosse di piacere aumentare ad ogni secondo, mentre lasciai cadere in dietro la mia testa e socchiusi gli occhi quando mi guardava.
«Ti amo Aiden», mormorai, abbassando il capo per incontrare i suoi occhi.
«Ti amo... anche io.»
Strozzai dei lievi gemiti mentre mantenni il suo sguardo penetrante. Amavo la luce nei suoi occhi.
Aiden si sporse per spingere le sue labbra gonfie contro le mie, ma dovette allontanarsi subito dopo per respirare profondamente. Continuò a spingere dentro di me, quando senza controllo affondai le unghie nella sua pelle bagnata per strozzare un gemito più forte degli altri.
Non sapevo se ci potessero sentire da fuori, ma in quel momento non lo avrei fermato per nulla al mondo. Sentivo fame di Aiden come non pensavo si potesse avere di nessuno. Lo sentii gemere, non sapevo se per il dolore o il piacere, ma fece cadere il suo viso nell'incavo del mio collo col fiato corto.
Amavo sentirlo così vicino a me, come se ne avesse bisogno. Sentii il calore in me aumentare fino a che non raggiunsi l'apice, lasciando un gemito senza controllo. Mi tappai subito la bocca, ma Aiden ridacchiò contro la pelle del mio collo, mentre avvicinai il mio ventre di più al suo.
Qualche secondo dopo fermò i suoi movimenti per poi rimettermi a terra e uscire da me con un sospiro sollevato. Eravamo entrami troppo rilassati per commentare su quello che era appena successo. Notai non appena mi mise a terra che per poco non caddi per il modo in cui mi tremò la gamba sinistra.
«Cosa succede? Aiden?», lo chiamai allarmata, ma Aiden mi prese per il braccio per non farmi cadere a terra. Quando alzai lo sguardo su di lui lo vidi ridere, ma io rimasi confusa. «Cosa?»

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Anarchia
FanfictionJuliet Browne. Una studentessa modello e con una passione per il dibattito e la letteratura. Quando si trasferisce insieme alla sua famiglia a Los Angeles è convinta che la sua vita sia sempre stata perfetta; un futuro brillante e degli amici tranq...