«Posso scegliere la canzone da mettere?», chiesi curiosa. Annuì in silenzio.
Mi porsi sullo stereo per leggere i brani della sua playlist. Avvistai "It's a man's, man's, man's world" di James Brown & the Famour Flames. Amavo quella canzone. In genere quando la mettevo in macchina con la mia famiglia mi ordinavano immediatamente di levarla irritati.
Ma Aiden non disse nulla non appena la feci partire. Cantai a voce bassa, sperando che non mi potesse sentire, mentre tenni lo sguardo sulla strada. Sogghignò però poco dopo, segno che mi stava ascoltando.
Mi zittii in imbarazzo. Affondai il viso tra le mani e sorrisi rossa come un pomodoro.
«Perché ti sei fermata?», mi chiese confuso. Alzò il volume della musica, come per invitarmi a cantare.
«Come perché? Stavi ridendo di me», risposi imbarazzata. Evitai di incrociare il suo sguardo.
Ridacchiò di nuovo. Voleva proprio torturarmi.
«Non ti stavo prendendo in giro, Ju. Mi piace come canti», ribadì franco.Non parve in imbarazzo per il complimento che mi aveva appena fatto. Io invece mi sentii perdere il respiro.
«Canto se canti te», enunciai sicura.
Scosse il capo frustrato e io scrollai le spalle. Come voleva lui.
Chiusi le labbra e mi voltai verso la strada. I suoi comportamenti diventavano sempre più lunatici. Parcheggiò davanti all'ingresso di casa sua non appena la canzone finì. Scendemmo dalla macchina in silenzio.
Aiden sbuffò, prendendo il mio viso tra le sue mani e costringendomi a portare i miei occhi contro i suoi. «Ti ricordi cosa ho detto prima? Non devi offenderti», mi ricordò sincero.
«È difficile. Hai dei modi bruschi.»
Sospirò dispiaciuto. «Lo so. Ci provo a limitarli, ma è difficile, ok? Tu non ti offendere e basta.»
Posò le sue labbra sulle mie e risposi al bacio. Sentii il pavimento scomparire da sotto i miei piedi.
Mi misi in punta di piedi e affondai nel gusto delle sue labbra morbide. Lui mi strinse con il mio viso tra le sue mani a sé. Affondò le dita nei miei capelli e mi morse leggermente il labbro. Gemetti piano.
«Entriamo», proferì sicuro e aprì la porta d'ingresso.
Restò con una mano affondata nelle mie ciocche dei capelli, segno che aveva intenzione di riprendere quel bacio il prima possibile, ma lo vidi bloccarsi.
Abbassò la mano dal mio viso al suo fianco. Lanciai uno sguardo nella stessa direzione del suo e riconobbi una ragazza riccia in piedi nel corridoio.
«Sabrina», sussurrò Aiden con un sorriso.
Sabrina? La ragazza con cui si stava scrivendo quella volta in macchina? Sentii una fitta nel petto quando si scostò dal mio fianco e corse per abbracciare la ragazza. Era bellissima e questo non fece altro che farmi sentire peggio.
«Aiden», esclamò contenta. Restarono abbracciati per un istante. Si voltarono entrambi verso di me, facendomi sentire in imbarazzo.
Abbozzai un sorriso, anche se era difficile per la vergogna che provavo. «E chi è questa bellissima ragazza?», chiese Sabrina sorridente.
Lanciò uno sguardo pungente a Aiden. Lui aprì la bocca, chiaramente non sapendo cosa rispondere. Volevo solo scappare via e lasciarlo nelle braccia di Sabrina. Come mi avrebbe chiamata? La sua amica che aveva pure pensato lontanamente di avere una possibilità con lui.
«Lei... lei è la mia... amica», rispose borbottando. Sorrise sincero. Non l'avevo mai visto sorridere in quel modo ed era bellissimo. «Sabrina, Juliet. Juliet, Sabrina. Mia sorella.»
Come scusa? Mi sentii come se avessi trattenuto il respiro per un'eternità. Non potei evitare di sorridere fino alle mie orecchie per la felicità. Era sua sorella. Nessuno mi aveva parlato di una sorella. Ora mi sentivo stupida.
«Piacere», pronunciò Sabrina. Si avvicinò per stringermi con fermezza e calore la mano. Già mi piaceva.
«Il piacere è tutto mio», risposi lieta.
Il signor Houston apparve all'ingresso. Aiden ridivenne di colpo cupo. «Juliet! Che sorpresa vederti», mi salutò sorridente.
Mi diede due baci sulle guance e si voltò verso il figlio. Si scambiarono sguardi di sfida, ma sapevo che il padre non avrebbe volto fare una scena davanti a Sabrina e me. Non potevo però dire lo stesso per Aiden.
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Anarchia
FanfictionJuliet Browne. Una studentessa modello e con una passione per il dibattito e la letteratura. Quando si trasferisce insieme alla sua famiglia a Los Angeles è convinta che la sua vita sia sempre stata perfetta; un futuro brillante e degli amici tranq...