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«E come vorresti fare?», mi domandò incuriosito mentre lanciò uno sguardo sulla casa alle mie spalle

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«E come vorresti fare?», mi domandò incuriosito mentre lanciò uno sguardo sulla casa alle mie spalle. Mi morsi forte il labbro per pensare.

Potevo farlo intrufolare dal balcone, anche se sarebbe potuto cadere... e Kendall? Kendall tanto conoscendola probabilmente già in quel momento si era addormentata.

«Saresti disposto a scalare una siepe?», domandai ad Aiden divertita solo all'idea mentre lui aggrottò le sopracciglia, ma poi rise.

«Per te? Decisamente.»

«Perfetto», mi misi diritta e puntai verso il balcone che portava sulla mia stanza. «Io adesso entro e tra dieci minuti sali.»

Mi voltai, un caos nel mio stomaco per l'eccitazione che stavo provando, mentre Aiden rimase soltanto impressionato a scrutarmi con un ghigno.

Arrivata in camera mia vidi, come previsto Kendall sdraiata sul letto a dormire come un angioletto. Era difficile credere che non avesse bevuto nulla... Mi sedetti sul bordo del materasso in attesa che i dieci minuti passassero, mentre la mia gamba tremava per il nervosismo.

Non smettevo di sorridere o ridacchiare tra me e me, stravolta dall'adrenalina che mi percorreva le vene. Ormai era le seconda volta che facevo intrufolare Aiden dentro casa mia, ma il nervosismo era lo stesso.

Rimasi a fissare con le labbra socchiuse l'orologio appeso per aspettare che la lancetta facesse dieci giri, ma dopo soli cinque sentii dei gemiti provenire dalla finestra. Balzai in piedi con euforia e corsi verso il balcone per poi affacciarmi e trovare Aiden a poco da me.

«Cazzo... come... cazzo...», imprecò ansimando, mentre si aggrappò con fatica ad alcuni rami sul muro e fece una smorfia di fatica. Lo afferrai per l'avambraccio e poco dopo riuscii a farlo salire sul balcone.

Aiden si poggiò con la schiena al muro e socchiuse gli occhi per prendere dei respiri profondo, mentre io rimasi immobile a scrutarlo con un sorriso stampato sulla faccia.

«Stai bene?», gli domandai divertita e lui mi diede un occhiataccia in risposta.

«Cosa avrebbe fatto tua madre se mi avesse beccato ad arrimpicarmi su casa vostra?», mi chiese con fatica e io dovetti scoppiare a ridere.

«Probabilmente ti avrebbe ucciso.»

«Probabilmente...», mormorò.

Finalmente aprì gli occhi per posare il suo sguardo su di me e questo mi fece placare con attenzione su di lui. Si scostò lentamente dal muro per poi avvicinarsi a me e piegarsi per affondare le sue labbra piene sulle mie. «Mi sento come Romeo», borbottò a fior di labbra e sorrisi prima di riavvicinarmi alle sue labbra.

Il suo respiro caldo e le sue mani tra le ciocche dei capelli e il modo in cui le stringeva delicatamente mi facevano venire la tachicardia, mentre posai le mie braccia sulle sue spalle. Aiden fece scorrere le mani dal mio capo verso la mia vita per poi fermarsi sul mio fondo schiena e stringermi con forza, il ché mi fece sorprendentemente gemere.

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