5

46.3K 1.1K 189
                                    

La giornata passò veloce, con Sophia e gli altri mi ero vista per poco durante le ricreazioni

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La giornata passò veloce, con Sophia e gli altri mi ero vista per poco durante le ricreazioni. I ragazzi avevano da ripassare certe materie, quindi le ragazze ed io eravamo rimaste da sole. Kyle e io invece frequentavamo gran parte delle lezioni insieme.

Gli avevo detto delle mie intenzioni con il club di dibattito e del colloquio che avevo avuto con il preside quella mattina e lui si era congratulato con me. Mi trovavo a mio agio con lui dato che era sempre sorridente, ma fuori dall'aula non ci vedevamo quasi mai.

Olivia mi raccontò di chi fosse la festa dove saremmo andate quella sera; da quanto mi aveva detto era di un loro amico dell'ultimo anno di nome Cedric. Lei e Sophia mi dissero che ne aveva già fatte un paio prima di quella di quella sera e che quindi c'era da aspettarsi una bella serata.

Oltre a parlarmi della festa avevano provato a convincere a fare la cheerleader, però era l'ultima attività che avrei scelto. Non mi attirava stare in mezzo a un campo da football a tifare per qualcuno come se fosse uno sport utile per me e in più avrei fatto una figuraccia dato che non ero affatto coordinata.

Quel pensiero me lo tenni per me dato che avevo visto che erano delle fanatiche di quello sport. Quindi per non ferirle le dissi che avrei fatto un salto all'allenamento che sarebbe stato il lunedì prossimo.

«Ti prepariamo per la prossima partita», mi aveva promesso Olivia battendo le mani felice.

Capii in quel momento che non avevo più scelta, quindi decisi di fare cheerleading per metà anno e che per il resto avrei fatto corsa. Come se in quello fossi meglio...

Tornata a casa iniziai subito a fare i compiti e per chissà quale motivo ero riuscita a convincere mia madre a mandarmi alla festa di quella sera. Va bene, potrei averle detto che si trattava di un gruppo di studio...

Per le sette andai a casa di Sophia per prepararci. Era strano aver legato così velocemente con loro, ma era bello allo stesso tempo. Sophia e Olivia avevano una certa passione per l'ubriacarsi e il fumare, infatti non sapevo cosa ci facessi con quelle persone, ma erano divertenti quando lo facevano.

Sophia mi aveva raccontato di come una volta aveva scritto per sbaglio al suo professore settantenne di amarlo o di come lei e Jacob avevano pianificato di sposarsi una volta che avevano bevuto.

«Ju! Guarda cos'ho trovato!», urlò Sophia, mentre prese dal suo armadio, che era messo sotto sopra, un vestito rosso. Notai subito quanto era corto e stretto.

«Non lo so... Odio andare scomoda in giro», dissi, andandole incontro. «Guarda quant'è corto!»

«Corto? Ju, questa è la lunghezza massima.»

«Decisamente», aggiunse Olivia, «È già troppo lungo per me.»

Cercai di mettere il vestito nell'armadio, ma lei fu più veloce e me lo mise davanti per vedere come mi sarebbe stato. Sorrise compiaciuta e si morse il labbro.

Olivia sbuffò, abbassando la sua gonna, per via del piercing all'ombelico. «A voi sembra arrossato? A me lo sembra...»

«Smettila di farti paranoie», sospirò Sophia, «A me sembra normale.»

«Secondo me si sta infettando-»

«Smettila. Non lo farà e basta», concluse Sophia prendendo la sua sigaretta elettronica dal mobile.

Lei ed Olivia erano già preparate: Olivia si stava mettendo del profumo, mentre stava seduta sul letto. Aveva indossato una minigonna e un top che assomigliava più a un reggiseno. Continuava a scrutare il suo riflesso nello specchio.

«Comunque Juliet, devi iniziare a rilassarti. Siamo al liceo non in clausura», borbottò lei.

La fulminai con lo sguardo, nonostante sapessi che non lo intendeva come un offesa. Ma non volevo rischiare di uscire e avere il bisogno di togliermi quel vestito in mezzo alla serata, perché stavo scomoda.

AnarchiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora