«Mi piace questa canzone», dissi e Aiden mi sfiorò la pelle delle braccia per poi posare le sue mani sui miei fianchi. La pelle d'oca si espanse su tutto il mio corpo.
«Anche a me», sussurrò lui, stringendomi con le mani a sé mentre ci muovemmo in sincrono.
Sentivo il caos in me talmente tanto forte da dovermi chiedere se fosse normale. Non volevo neanche pensare a un futuro nel quale avrei dovuto rinunciare a momenti come quelli: sospesi nell'aria.
Mi poggiai col viso al suo petto e socchiusi gli occhi, come se avessi potuto immortalare ciò stavo provando.
«Vorrei potessi vedere come ti vedo io, Ju», sussurrò Aiden e io sorrisi contro il suo petto. Alzai lo sguardo per incontrare il suo, una scintilla familiare nelle sue iridi verdi.
«E come mi vedi?»
Si sporse per lasciarmi un bacio casto a fior di labbra. «Come la ragazza più divertente, attraente e perspicace al mondo. E so di non meritarti ma-»
«Sì, che mi meriti Aiden», lo interruppi ma lui scosse il capo. Come poteva non meritarmi se mi faceva sentire in quel modo?
Vedevo dall'espressione del suo volto che era serio, e la tristezza ne era la prova. Mi misi in punta di piedi per sfiorargli le labbra, giusto per fargli capire che si sbagliava. Volevo risentirlo come lo avevo sentito ieri, nonostante avessi ancora un po' di paura.
Mi strinse più forte contro il suo corpo e lui affondò le labbra calde sulle mie, mozzandomi il fiato. Gli diedi accesso con la lingua mentre posai le mani nei suoi bicipiti per stringerli delicatamente.
«Mi ami?», mi domandò allontanandosi di un millimetro dalle mie labbra per affondarle subito dopo.
Venni travolta nuovamente dal suo profumo e annuii, mentre ci avvicinammo al divano a poco da noi. La musica continuava a suonare, accompagnando il suono dei nostri baci.
Aiden mi alzò di peso, posando le sue mani sul mio fondo schiena, per poi sedersi sul divano e mettermi sopra di lui a cavalcioni. Potevo sentire il bisogno di lui crescere. Mi morsi il labbro delicatamente.
«Dimmelo a parole», mi ordinò anche se con dolcezza. Mi sfilò la sua maglietta nera per adagiare nuovamente le sue labbra calde sulla mia clavicola per succhiarla leggermente.
«Ti- amo», balbettai ansimando e chiusi gli occhi per seguire meglio il suo tocco su di me. Lo aiutai a togliersi la maglietta e mi fece sdraiare sul divano per adagiarsi sopra di me. Divaricai le gambe per renderglielo più facile e Aiden mi sbottonò i pantaloni per abbassarmeli.
«Sei pronta a farlo di nuovo?», mi chiese e si tenne con le mani sopra di me.
«Hmhm.» Annuii e lui tirò un preservativo dalla tasca facendomi ridere. Spero soltanto non faccia male come ieri...
Si appoggiò sulle ginocchia per indossare il preservativo mentre io rimasi immobile; anche se non era la prima volta mi sentivo ancora incredibilmente inesperta.
Mi rivolse un ghigno compiaciuto prima di riposarsi verso di me e poggiarsi sui suoi gomiti al lato delle mie spalle. Entrò con delicatezza come l'ultima volta, ma stavolta non sentii del dolore. Il fastidio era lo stesso ma decisamente meglio della sera precedente.
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Anarchia
FanfictionJuliet Browne. Una studentessa modello e con una passione per il dibattito e la letteratura. Quando si trasferisce insieme alla sua famiglia a Los Angeles è convinta che la sua vita sia sempre stata perfetta; un futuro brillante e degli amici tranq...