96

20.9K 566 53
                                    

Cindy applaudì esaltata ma Aiden non aggiunse nulla: mi prese per la mano e lo seguii al piano di sopra. Cindy mi disse un: «Grazie», e io sorrisi in risposta. Ero felice che Aiden non aveva contradetto nulla e aveva accettato.

Mi lasciò la mano non appena entrammo in camera sua e si diresse verso la finestra senza aggiungere nulla. I lineamenti del suo viso erano tesi, mentre aprì la finestra e si passò entrambe le mani tra i capelli con un sospiro.

Non capivo se fosse arrabbiato con me o semplicemente volesse evitarmi, ma rimasi immobile davanti alla porta chiusa. Aiden si voltò verso di me per guardarmi interrogativo.

«Sei arrabbiato con me?», gli domandai con un ché di ferito. Mi torturai le dita delle mani e socchiusi le labbra.

«Cosa?» Si scostò dalla finestra per avvicinarsi, si arrotolò le maniche della camicia. «Perché lo pensi?»

«Perché è a tutta la sera che non ci parliamo e anche se mi hai sorriso non mi serbava fosse contento», ammisi scrutando la sua espressione dispiaciuta. Si avvicinò per posare le sue mani sui miei fianchi, ma tenne lo sguardo basso.

«Non sono arrabbiato con te, Ju. Credimi, sono contento che tu sia qui», disse sincero e io sentii il mio cuore fare una capriola. Sapevo che era sincero.

«Davvero?»

«Davvero. Ho reagito male solo perché pensavo che dovessi tornare a casa comunque.»

Sorrisi piano per poi coglierlo di sorpresa posando le mie labbra sulle sue e affondando le mie dita con forza nei suoi capelli. Strinsi con un po' troppa forza le ciocche tra le mie mani, mentre Aiden risposi con desiderio al mio bacio. Mi feci scappare un ansimo non appena fece scendere le sue mani sul mio fondo schiena per stringermi forte a sé.

Per mia sorpresa si staccò e io protestai con una smorfia. Lui lo notò e mi prese il mento tra le sue mani per lasciarmi un bacio profondo sulle labbra ormai umide.

«Tranquilla, piccola. Faccio una doccia e torno», mi sussurrò in un orecchio, mozzandomi il fiato.

«Ah. Va bene. Fai in fretta però.»

Sghignazzò. «Agli ordini, Browne. Immagino quando debba essere difficile per te starmi lontana.»

Mi lanciò uno sguardo e uscì dalla sua stanza.

Mi voltai per guardarlo sparire dietro l'angolo, una strana sensazione di insoddisfazione. Ero sorpresa che non mi avesse chiesto di seguirlo. Si aspetterà che lo segua io?

Rimasi del istanti con le mani in mano a scrutare la sua stanza, indecisa se dare retta all'impulso di doverlo seguire o aspettarlo. Non avevo mai fatto la doccia con un ragazzo e sinceramente non sapevo cosa pensare al riguardo, ma volevo vedere come avrebbe reagito Aiden se fossi entrata nel bel mezzo della doccia.

Decisi di seguirlo. Uscii dalla stanza per indirizzarmi verso la porta dalla quale proveniva il rumore di acqua e non appena la raggiunsi abbassai la maniglia in silenzio. Non pensai al fatto che non eravamo soli a casa. Subito mi venne incontro un tanfo di vapore, ma cercai di non fare alcun suono mentre mi chiusi la porta alle spalle.

Il bagno era enorme e la doccia era dietro l'angolo. Non potevo sentire altro che l'acqua scendere nella doccia e notai che quest'ultima era trasparente, ma dato che si trovava dietro l'angolo non potevo vedere Aiden.

AnarchiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora