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Il professore comparve e aprì la porta con un sorriso raggiante

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Il professore comparve e aprì la porta con un sorriso raggiante. Kyle ed io rispondemmo altrettanto con un sorriso, anche se io lo dovetti forzare. Ci avviammo verso i nostri banchi.

«So cosa intendi. Era tutto molto più semplice e comodo quando avevamo la signora Houston come preside», proferì Kyle non appena si mise a sedere.

Mi bloccai di colpo. La signora Houston? La madre si Aiden? Mi misi a sedere e mi voltai sconvolta verso Kyle. Potevo sentire la tristezza che provava.

«La signora Houston? La madre di Aiden?», domandai confusa.

Kyle annuì assente. Mise i suoi libri sul braccio. «Sì. Il preside Bord ha preso il suo posto non appena- bè, penso te l'abbiano detto.»

«Sì, me l'hanno detto», mormorai sconvolta.

La madre di Aiden era stata la preside di quella scuola. Non potei chiedermi se fosse quello il motivo per cui Aiden odiava la scuola o il preside stesso. D'altronde l'astio con cui aveva osservato il preside seduto dietro alla sua cattedra era inconfondibile. Continuavo però a non ricevere rispose e questo mi irritava.

«Ragazzi. Sedetevi e fate silenzio che iniziamo», ordinò freddo il professore. Annuii obbediente, prendendo i libri dalla mia borsa. Mille pensieri su Aiden nella testa.

Le ore passarono con una lentezza straziante e non mi era mai successo. Era impossibile seguire le parole del professore con la lancetta dell'orologio che non continuava a muoversi. Mi pareva fossero tutti più concentrati di me e questo mi spaventava. Era da quando avevo messo piede in quella scuola che non riuscivo a mettere in ordine i miei pensieri.

A fine lezione sfrecciai fuori dall'aula insieme a Kyle per andare a pranzare, ma non appena arrivammo nella caffetteria e vide Jacob e Noah si scusò, dicendo che aveva da cercare qualcosa in biblioteca. Tornò da dove eravamo venuti. Davvero sono così terribili?

Gli allenamenti di cheerleading passarono altrettanto lente: Britney aveva di colpo un attacco di rabbia e ci aveva fatto fare giri della palestra fino a che non ci tremarono le gambe. Olivia era svenuta al quinto giro, mentre io mi ero congedata, dicendo che dovevo andare in bagno. Ci rimasi per mezz'ora.

E infine arrivarono le 17 del pomeriggio. Camminai, cercando di restare calma, per i corridoi stranamente vuoti; con la borsa per l'allenamento in spalla e imbacuccata nella mia giacca impermeabile.

Mi strofinai forte le mani per tenermi un po' più al caldo. Per mia sorpresa quando arrivai al punto d'incontro riconobbi soltanto Aiden con due impermeabili in mano, mentre stava appoggiato al muro, guardando qualcosa davanti a sé. Sembrava quasi...nervoso.

Fu quando lo vidi che mi sentii bloccare. Non avevo idea di come agire o se dire qualcosa; studiai le sue spalle larghe, mettendomi un po' di ansia. Sapevo che ero stata in momenti al quanto intimi con lui e che anche in quelli non era stato violento, ma adesso che Jacob mi aveva messa in guardia non potevo ignorare la sua statura slanciata.

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