Cornovaglia, 1968
Un'auto sfrecciò nella strada semibuia.
«Ci siamo persi?» chiese il corvino muovendo spaventato le iridi grigio caldo dalla strada alla persona al volante.
«Non essere sciocco, Bred, conosco la strada per casa mia» rispose brusca la bionda alzando gli occhi al cielo.
«Quindi tua madre è d'accordo ad ospitarci?» domandò un ragazzo dai capelli castani seduto sui sedili posteriori.
«Questo non lo so» sentenziò lei.
«Non lo so?!» ripeté Bred.
«Dovrei chiamarla, ma abbiamo litigato e non credo che voglia sentire come scusa le parole "Ehi, puoi ospitare tua figlia e l'azione poco femminile che si porta dietro? Sì, lei la chiama 'batteria'. Oh, e ha anche degli amici strani che dovrebbero dormire da qualche parte, possono venire da te? Bella chiacchierata, troveranno un motel... Sì, le dirò di impiccarsi, come vuoi"».
Bred sospirò. «Va bene, ci troveremo un motel».
«No, sapientone, i 1984 hanno fatto un concerto importantissimo, si va a festeggiare» ribadì l'altro.
«Sì, ma i 1984 cambiano nome, prima che qualcuno ci prenda tutti per sosia di Bred» proferì la ragazza.
«Robert...» iniziò Bred, ma lei lo interruppe.
«Rob! È Rob! O, al massimo, Robbie» esclamò spazientita.
«Sì, come vuoi, comunque, 1984 è un bel romanzo ed è anche un bel nome» continuò il corvino.
Aveva un'aria stanca e mogia, come se non gli importasse di nulla al momento.
«Non dimenticare di sorridere, eh» scherzò Robbie.
«Sorridere...» ragionò il castano. «Ho trovato! Saremo gli Smile!»
«Certo, il manuale per essere considerati degli imbecilli: parte uno, chiamarsi "Smile"» annunciò Bred.
Robbie frenò brusca.
«A me Smile piace» esordì scendendo dall'auto. «È semplice ed efficace, facile da ricordare».
«Sì, non prendete in considerazione l'opinione del fondatore della band, non preoccupatevi» sospirò ironico Bred.
I ragazzi non ebbero neanche il tempo di scendere perché la bionda rientrò velocemente nell'auto rossa.
«Fermi, zitti, immobili» ordinò, rimettendo in moto il furgone e ripartendo.
«Cos'è successo?» chiese il castano.
«Dei cretini hanno tolto intelligentemente il cartello dei lavori e siamo finiti nel cemento fresco» spiegò lei.
«Quindi?» incalzò.
«Jim, quelli della Cornovaglia non sono londinesi carini e gentili, per fortuna non ci hanno visti».
Jim scrollò le spalle. «Ok, sei tu l'esperta di questo buco infernale».
«Non è un buco infernale, è un posto stupendo» cercò di controbattere Bred.
«No, ha ragione,» concordò Rob sorridendo, «è un buco infernale e io sono Satana».
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Mi chiamavano "Regina"
Teen FictionAvere un obiettivo è la più grande dichiarazione di guerra che fai a te stesso. Sai di dover lottare. Sai di dover resistere. Sai di dover annientare pregiudizi e vecchie tradizioni. Non mi aveva mai detto nessuno che mi sarebbe costato il mio s...