Misi in moto la macchina e Freddie si aggrappò subito ai sedili come un gatto spaventato.
«Che fai?» domandò.
«Torniamo da Bred e Jeff, quei due sono spacciati senza di noi».
«Vedi di non correre, non voglio la polizia alle calcagna».
«Come sei noiosa. Se fossi un gatto saresti quello grasso e pigro che non si muove mai dal divano».
«Ti assicuro che Romeo fa la strada dal letto al divano la mattina, almeno è educato!» esclamò ridendo.
Risi anch'io, più che altro perché ci sono persone che hanno una risata talmente coinvolgente che viene da seguirli. Freddie era molte cose, era gentile, simpatica, terribilmente stronza, eppure era stranamente empatica.
Di quell'empatia che pare leggerti nella mente in una sensazione sfocata una bozza di ciò che provi.
È raro trovare persone come Freddie nel cammino della vita, io, Bred e Jeff fummo fortunati... tanto fortunati.«Fred'» sussurrai scendendo dall'auto.
La corvina si girò sorridente. «Sì?»
«Senti, se potresti... evitare di parlare di... questo fatto con i ragazzi... beh, mi faresti un favore, tutto qui».
«Certo, Rob, non preoccuparti».
Quando entrammo, mi sforzai di sorridere come se non fosse successo nulla e gettai le chiavi di Baby in faccia a Bred.
«Oggi sei in vena di lanciare le cose?» domandò con una punta di rimprovero Jeff.
«Ricompro io il telefono, non preoccuparti» intervenne Freddie.
La guardai sconvolta.
«Ora che la pazza è meno pazza,» iniziò Bred, togliendosi le chiavi del furgone dai capelli e poggiandole sul tavolo, «Freddie, che stavi sognando? Ti sei messa ad urlare».
«So anch'io che mi sono messa ad urlare» rispose.
La guardammo interrogativi.
Friederike sbuffò. «Ho sognato del sangue, tutto qui».
«Ed era il tuo?» domandai.
«Non lo so, so solo che stava sulla mia tomba e che era mia madre a versarlo come se fosse petali di fiori».
Lo aveva espresso con talmente tanta calma che in un primo momento pensai che stesse scherzando.
«Non preoccupatevi,» aggiunse quando notò le nostre espressioni, «secondo la mia religione sognare la propria morte porta bene».
Credo che a questo punto dovrebbero rivedere le loro superstizioni ma lasciamo stare.
«Porta bene?» scandì Jeff.
Freddie annuì.
«E tu quindi ti sei svegliata urlando solo a causa del vetro?» chiese Bred.
La corvina annuì di nuovo.
«E hai urlato "mama" come se non ci fosse un domani perché...?»
Friederike sbuffò.
«Questo non lo so» proferì. «L'ho vista e mi è scappato».
«Ti è scappato? Probabilmente ti avrà sentita anche tua madre in...»
«È in viaggio in Marocco».
«Ti ha sentito, scommetto la mano che ti ha sentito» concordai.
«Sapete?» domandò. «Dovrei andare a chiederglielo».
Io, Bred e Jeff ci scambiammo uno sguardo interrogativo.
«Lasciate perdere, non capite».
«Scusa, ma facci capire» pretese Bred.
Fred' scrollò le spalle. «Ha intestato la sua nuova casa con un altro cognome, in modo tale da non farsi trovare dalla sottoscritta».
«Perché?» domandai allibita.
«Dopo che ho parlato con loro di... ehm... di un ragazzo, lo hanno trovato... leggermente fuori luogo».
«Oh, quindi non sei masochista» disse Bred, indicando i lividi sul braccio.
Freddie lo guardò con un'occhiata d'acciaio e lui scrollò le spalle in segno di scuse.
«Te li ha fatti lui, no?» chiese Jeff.
Freddie non rispose.
«Comunque,» azzardò infine, «non volevano essere coinvoliti in questa situazione strana e si sono trasferiti. So solo che mia madre è partita per il Marocco qualche giorno fa, me lo ha detto un tipo che la conosce. A dire il vero non so nemmeno chi sia, mi ha avvicinata lui dicendo "sei cresciuta, mi ricordo che l'ultima volta che ti ho vista non riuscivi ad andare nemmeno in bici"».
«A me queste cose succedevano a dieci anni» sbottò Jeff.
«Quindi?» domandai a Friederike. «Cosa intendi fare?»
«Sapete... avrei bisogno di un passaggio con la macchina... Robbie non me la lascerebbe sicuramente guidare e voi spiereste lo stesso, perciò... che stiamo aspettando?»
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Mi chiamavano "Regina"
Roman pour AdolescentsAvere un obiettivo è la più grande dichiarazione di guerra che fai a te stesso. Sai di dover lottare. Sai di dover resistere. Sai di dover annientare pregiudizi e vecchie tradizioni. Non mi aveva mai detto nessuno che mi sarebbe costato il mio s...