This Strange Thing Called Happiness

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«Grazie» le sussurrò Jeff grato.
«È anche mia amica... e poi mi piace rendere la gente felice, lo sai» proferì Freddie.
Bred si sedette sul tavolo. «Non trattatela come se fosse una demente, tanto poi alla fine la caziata ve la farà comunque».
Jeff sbuffò scocciato, mentre Friederike si avvicinò al mio migliore amico. «Se vuoi che una persona venga trattata come desideri, forse dovresti trattarla meglio prima tu, sai?»
Bred le porse uno sguardo annoiato.
La ragazza sorrise e scrollò le spalle con grazia. «È la verità».
«Che giorno è il matrimonio?» chiese lui ignorando Freddie.
«Il 13 marzo, Bred, e» aggiunse Jeff rivolgendosi all'amica, «ti voglio in chiesa».
Freddie saltò sulla sedia come un gatto spaventato. «Ti giuro che vengo alla festa, ma in chiesa no, ti prego».
«Freddie, non fare storie, tanto alla fine ci verrai lo stesso» ribatté Jeff.
Friederike sbuffò, ma l'espressione sul suo viso si colmò di gioia appena mi vide entrare in cucina sbadigliando.
«Buongiorno, Rob» salutò entusiasta.
«Ma come fai ad essere energica di prima mattina?» chiesi sedendomi accanto a loro.
La corvina scrollò le spalle.

No, per la cinquantamilionesima volta, non eravamo una cazzo di famiglia.
È che lo devo ripetere sennò ci credo anch'io.

A marzo si celebrò il matrimonio di Jeff e no, non ve lo racconterò, lui non vorrebbe.
A maggio, invece, ci fu quello di Bred e no, non ve lo racconterò sennò lo strangolerei e, la cosa più importante, ci riuscirei visto che non ci sono né Jeff né Freddie a fermarmi.
La nostra storia riparte quando, in una calda giornata di luglio, Freddie fu lasciata da quello... da Marius.

Jeff e Veronica erano venuti a trovare me e Freddie prima di andare da Bred, ma trovarono in casa solo la sottoscritta.
«Dov'è Freddie?» domandò il castano.
«Fuori con lo stronzo, tornerà tra poco» proferii, prima di rispondere a telefono. «Bred, che vuoi? Sì, se n'è andata un paio d'ore fa...» La porta si aprì ed entrò Friederike in lacrime, che subito si fiondò a prendere in braccio Delilah. «Oddio, è appena tornata, sta piangendo! ...Sì, sta piangendo, ma sei sordo?!»
«Che cos'è successo?» le domandò Jeff.
«Marius... ci ha... ci ha ripensato...» spiegò tra un singhiozzo e l'altro.
«MIO DIO! BRED, L'HA LASCIATA!!!» urlai al mio migliore amico.
Jeff cercò di rimanere calmo, mentre Freddie mi porse un'occhiata assassina.
«Ehm... Bred, esultiamo dopo... Sì, aspetta un attimo... Fred', continua a spiegare» ordinai.
«Siamo passati davanti un negozio di abiti da sposa e ce n'era uno stupendo, così gli ho chiesto se potevo andarlo a vedere... e... beh, lo sapete...»
Jeff si sedette accanto a lei per consolarla, mentre io esultavo interiormente. Anche Bred lo faceva, ma farlo lontano da quella casa oramai è un disonore.
Sì, fottiti e stai zitto, sei un coglione. Io te l'ho pure detto, non ti mettere con quella che finisce male. Tu che hai fatto? Ti sei messo con quella e te la sei anche sposata! Mi dici che ci hai ricavato da quel matrimonio? Eh, vabbé, tre figli.
Comunque, torniamo a noi ed ignoriamo il traditore.
«Qual è la vera strada della felicità?» chiese Freddie. «Lo amo e non mi ama, non lo amo e mi ama, insomma, cosa cazzo dovrei fare per stare tranquilla?»
Aveva detto una parolaccia.
Cazzo, Marius doveva avere tanta paura.
Perché, vedete, chi non conosce Freddie la vedrà come qualcuno di intoccabile, chi la conosce appena la descriverà come una persona solare e gentile. Io, Bred, Jeff... e, forse, anche Jimmie, dai, possiamo assicurare che Freddie Mercury può essere la persona più gentile dell'universo e allo stesso tempo farti il culo come nessuno al mondo.
Assicurato.

Mi chiamavano "Regina"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora