«Pensaci,» iniziò Friederike, «il patto era: Bohemian Rhapsody scala le classifiche, noi facciamo quei pezzi».
«Ok, allora fai prima il tuo, quando avrò l'illuminazione, allora farò il mio».
«No, Rob» sentenziò dura. Non avrebbe ammesso repliche. «Scrivo musica quando sono letteralmente a pezzi, ed ora sto bene. Tocca a te».
Sospirai sconfitta. «Va bene».
«Eccellente! Magari conosciamo anche Vicky se siamo fortunati, eh?» scherzò Freddie puntando lo sguardo su Jeff.
«Vedo se vuole passare, va bene?» domandò lui e la ragazza annuì compiaciuta.Al suono del campanello, Bred alzò lo sguardo dalla sua rivista di fantascienza, io dal cuscino dove avevo rintanato il mio viso, Jeff dal suo romanzo e Freddie da un disegno non completato.
Ci scrutammo per un secondo, finché Bred per poco non mi spinse giù dal divano, attraversò a grandi passi la stanza e si diresse verso la porta.
«Ehi!» mi ribellai.
«È normale occupare uno spazio per tre persone? Tre persone!»
Sbuffai ed aprì la porta.
Sulla soglia c'era una ragazza sorridente dai lunghi e mossi capelli biondi.
«Non ci credo» sussurrai a denti stretti.
«Vicky!» esclamò entusiasta Jeff. «Pensavo non saresti venuta».
«Una chiamata interessante da una tua amica dallo strano accento mi ha convinta a rinunciare al mio precedente impegno» spiegò la ragazza.
Io e Bred, entrambi irritati dalla presenza di quella sprovveduta, posammo il nostro miglior sguardo assassino su Freddie.
«Ehm... Non è fantastico? È venuta Vicky!»
«Veronica, lei è Freddie, mentre loro sono Robbie e Bred» ci presentò Jeff.
«Freddie? Quella che mi ha chiamata?»
«Colpevole» sorrise la ragazza.
Io e Bred ci guardammo ed avemmo la perfetta intuizione di pianificare un omicidio, almeno su quello eravamo d'accordo.
«Ti piacciono le macchine?» domandai cinica.
La bionda ci pensò per un attimo.
«No,» rispose infine, «preferisco camminare a piedi».
Non potevo crederci.
A piedi?!
Camminare a piedi?!
Dove siamo? Nel paleolitico?
«I film di fantascienza?» chiese il mio migliore amico.
Veronica scosse elegantemente la testa.
«I film d'azione?» riprovai.
Storse la bocca. «Preferisco quelli romantici».
«I romanzi gialli?» tentò Bred.
Scrollò le spalle e la sua chioma le svolazzò attorno al volto roseo. «Non mi attirano».
Io ed il mio migliore amico guardammo Friederike.
Era ufficiale: dovevamo assolutamente procurarci un buon avvocato e procedere con un piano per ammazzare quella brutta piccola lurida gattara.Ah, con tutto il rispetto, Fred', eh, dovunque tu sia, con tutto il mio più caro rispetto.
'Sta stronza.
«Allora,» iniziò Friederike prendendo in braccio Delilah che era appena balzata sul tavolo, «ti piacciono i gatti?»
Vicky sorrise raggante. «A dir la verità, sì... Ma mi piacciono di più i cani».
Freddie era assolutamente scioccata, con il volto irato e contratto in un'espressione disgustata.
Per me era ufficialmente stato anticipato Natale.
«Jeff, perché non ci avevi presentato prima la tua Vicky? Sembra molto simpatica» sorrisi zuccherina mentre alzavo un sopracciglio verso la corvina.
«Come si chiama?» chiese Veronica rivolta al gatto.
Friederike sorrise. «Delilah».
«Come uno dei demoni della Bibbia?» domandò scossa.
Il volto della mia amica era inorridito. «No,» ribatté, «vuol dire "delicata", "leggera", "amorevole"...»
«Amorevole?!» ripetei. «Quel gatto è amorevole solo se paragonato ad un assassino!»
«Oh, non è vero!» ribatté Fred'.
«Parla la pazza».
«Pazza?» sottolineò lei. «Oh, bene... Per cosa sarei pazza?»
«Fred', ieri mi hai chiesto di telefonare Jeff e, quando te l'ho passato, tu ti sei messa a parlare col gatto!»
Bred sorrise sotto i baffi, mentre Freddie serrava le labbra e, con Delilah stretta in petto, si rintanava nella sua camera.
«Stavolta l'hai fatta incazzare» proferì il mio migliore amico.
«Tu dici?» domandai retorica.
«Beh, devo scappare, è stato un vero piacere» salutò Veronica imbarazzata, prima di scomparire dietro l'uscio della porta senza dare il tempo di voltarci.
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Mi chiamavano "Regina"
Novela JuvenilAvere un obiettivo è la più grande dichiarazione di guerra che fai a te stesso. Sai di dover lottare. Sai di dover resistere. Sai di dover annientare pregiudizi e vecchie tradizioni. Non mi aveva mai detto nessuno che mi sarebbe costato il mio s...