Inutile dire che Friederike divenne nervosa e tesa come una bomba sul punto di esplodere.
Sì, mi piace particolarmente la metafora della bomba.
E, solo per diventare più isterica, divenne anche molto, e dico molto, più suscettibile.
Ribadisco, molto.
Volete un esempio?
C'era una volta un ragno che passava per la stanza di Robbie, che si stava facendo i cazzi suoi discutendo con la sua amica Freddie nel lontano luglio 1972, quando il ragnetto in questione fece prendere un infarto alla ragazza, fu sottoposto ad un inchiesta, che infine sfociò nella pena di morte. In conclusione, il ragno fu spiaccicato sotto la suola della mia scarpa e Freddie scoppiò a piangere dichiarando e difendendo i diritti di quelle "povere creature".
Non so voi, ma a parer mio i tizi che credono nello zoroastrismo diventano strani quando fanno così.
«Secondo il Buddismo poteva essere tuo padre!» esclamò indignata.
«Sì, Fred', ma io non sono buddista».
«Chi crede nello zoroastrismo rispetta tutte le altre religioni!» ripeté, raccogliendo dignitosamente il ragno spiaccicato e mettendolo in un fazzoletto.
«Io non credo nello zoroastrismo, Fred'» replicai.
«Ma è da crudeli uccidere!»
«Freddie, in questo caso sono un serial killer».
«Io non sono amica di una serial killer» decretò.
«Non puoi fare così! Era solo un fottuto ragno!»
«Poteva essere tuo padre che voleva starti vicino!» riprovò, buttando il tovagliolo con il ragno morto.
Ah, giusto, voi volete anche il parere di Freddie.
Amen, allora, riposa in pace, coso uscito dall'Inferno e creato da Satana in persona.Visto che noi eravamo degli ottimi amici, decidemmo aiutarla.
Sottolineo, eravamo degli ottimi amici.
«Stasera alle tre di notte insieme a Baby infilo un biglietto sotto la porta della casa dei suoi genitori, loro lo leggono e sapranno tutto» dissi, in un venerdì pomeriggio, quando Freddie era fuori in giardino a cercare "ispirazione".
«Ma sei diventata scema?» esclamò Bred.
«Dobbiamo solo starle vicino, non siate così insensibili» protestò Jeff.
«Ieri siamo andate a prendere il nuovo telefono,» iniziai.
«... Finalmente» sbottò Jeff.
«... ha visto un gatto e voleva portarlo qui!» continuai, ignorandolo.
«E questo non è da Freddie?» chiese Bred retorico.
«Ok, forse hai ragione».
«Ribadisco ciò che ho detto prima, non dobbiamo fare un cazzo» pretese Jeff.
«E tu saresti l'amico?» domandai.
«Sì, l'amico utile che si fa i cazzi suoi!»
Friederike entrò nella stanza e, quando si accorse del nostro silenzio improvviso, si guardò intorno spaesata.
«Cos'è successo?» chiese sbadigliando.
Due occhiaie le solcavano gli zigomi e i due diamanzi azzurro elettrico splendevano in un volto pallido e carente di sonno.
«Ma da quand'è che non dormi?» domandai brusca.
Freddie mi porse un'occhiata assassina senza, purtroppo, fare nessun effetto. Più che altro faceva pena.
«Mentre voi discutevate di faccende di importanza cosmica,» iniziò, «io ho avuto l'intuizione».
Bred e io ci guardammo trattenendo le risate, mentre Jeff sbuffava irritato.
«E quale divina intuizione hai avuto dall'Olimpo, Freddie?» incalzai.
«Che dovresti sistemarti meglio i capelli e vestirti con una gonna e la cravatta».
«Ma che hai fumato?» chiesi alzando gli occhi al cielo.
«Però non staresti male» schernì Bred.
Gli diedi un pugno.
«Bred, che ne dici di fare qualcosa anche ai tuoi capelli? Non so, magari dei bicodini? Ho trovato delle pantofole rosa che sembrano dei coniglietti».
Non ho più rivisto l'espressione di terrore che comparve sulla faccia del mio migliore amico.
Jeff rise, ritenendosi fortunato.
Eh, no, bello mio, non la scampi nemmeno tu, scemo.
«Jeff, ho trovato una pelliccia grigia, con un lampo di genio vedremo come mettertela» sbadigliò Friederike.
Godo ancora interiormente, ve lo assicuro.
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Mi chiamavano "Regina"
Roman pour AdolescentsAvere un obiettivo è la più grande dichiarazione di guerra che fai a te stesso. Sai di dover lottare. Sai di dover resistere. Sai di dover annientare pregiudizi e vecchie tradizioni. Non mi aveva mai detto nessuno che mi sarebbe costato il mio s...