Osservavo ogni minimo dettaglio fuori dal finestrino cercando di non pensare alle mani intrecciate della ragazza assolutamente magnifica del mio migliore amico e quest'ultimo.
Bred la meritava, erano perfetti insieme, eppure...
«Posso farti una domanda, Freddie?» chiese sorridendo Chris.
«Certo» assicurò la corvina.
«Tu hai scritto Bohemian Rhapsody, no?»
«Certo».
«Chi diavolo è Galileo?»
Battei il cinque di nascosto a Jeff.
«Rob, potevi chiederlo tu» ribatté Friederike.
«Non mi aspettavo una risposta dopo cinque anni di domande, Fred'» spiegai.
«Comunque,» continuò Freddie, «conoscete l'Opera italiana?»
Ci osservammo tutti.
Tutti completamente ignoranti in materia, a quanto pare.
«Beh, non c'entra nulla con il pezzo, volevo chiedervelo per curiosità» aggiunse Friederike. «Ma, parlando di Bohemian Rhapsody, mi riferivo a Bred».
Il ragazzo la guardò con tanto d'occhi.
«Non se l'aspettava» scherzò Jeff.
«Sono scioccato» dichiarò ridendo.
Patetico, vero?Non ho più rivisto un hotel bello quanto quello in cui ci portò Freddie.
«Devo dire che hai classe» commentò stupita Christine.
«Oh, lo so, tesoro, ma non me l'aspettavo così piccolo» rispose guardandosi attorno con aria insoddisfatta.
«Piccolo?» ripeté scioccata Chris.
«Credimi, lascia perdere» intervenne Jeff.
«A proposito,» iniziai notando Dominic fuori la porta di vetro dell'ingresso della reception, «Jeff, prendi la mia valigia per un secondo? Torno subito».
Sentii solo il commento «Ma è uno stalker?» da parte di Bred, prima di apparire accanto al ragazzo.
«Ciao» lo salutai.
«Scusa se ti scoccio,» intervenne, «è solo che non abbiamo avuto modo di parlare prima e...»
«Non preoccuparti» lo interruppi.
Non volevo dargli fretta, è solo che ho sempre saputo a che punto ottimale poteva arrivare l'udito del mio migliore amico.
«Beh, arriverò dritto al punto, così puoi raggiungere il gruppo».
«Non preoccuparti» ribadii. «Non scappo».
«Ho pensato che, magari, potessimo passare del tempo insieme a visitare Tokyo, non so... andare a mangiare sushi?»
Sorrisi. «Per me va bene anche stasera, se vuoi».
«Perfetto» sentenziò. «Stasera è perfetto, vengo a prenderti alle sette?»
«Ottimo».
Per un attimo restò ad osservarmi.
Era completamente diverso da come mi sentivo quando Bred passava minuti interi a contemplarmi, le iridi grige sguazzavano nelle mie color zaffiro come se l'avessero sempre fatto, erano quasi come spilli sprigionanti un'energia talmente confortante da disorientarti, mentre lo sguardo scuro di Dominic accarezzava il mio viso in modo diverso, come se stesse ammirando un nuovo dipinto.
Ora come ora, preferisco di gran lunga quando a farmi incazzare di brutto guardandomi è Bred, ma tempo fa non era così.
Tornai dentro sospirando felice.
«Allora,» iniziò Bred avvicinandosi, «che cosa voleva?»
Non ebbi tempo di rispondergli che il giubbotto di pelle giallo acceso di Freddie e la sua proprietaria mi assalirono in modo terrificante.
«È così carino! Che ti ha detto? Vi siete già baciati? Insomma, vado ad ordinare per due secondi un frullato e voi già combinate casini! Rob, rispondimi, non pensare a Mister Guai-a-chi-tocca-Robert!»
«Placati» le ordinai.
«Robert è adulta e vaccinata, può sbattersi tutta la gente che vuole, non è un mio problema» assicurò Bred più a sé stesso che alla corvina. «La cosa non mi riguarda».
«Sì sì, come vuoi... Rob, allora?»
«Ma che c'era nel frullato?» le chiese Bred.
«Un pizzico di caffè, ma è la cosa più buona del mondo. Robbie!»
«Non ci siamo baciati, Fred', contenta?» esclamai spazientita.
«No» rispose secca. «Peccato, avvertivo una certa chimica: io non sbaglio mai su questo».Fred', che cazzo, sono stata il tuo unico errore!
Guarda che mi offendo.«Una certa chimica?» s'intromise Jeff sorridendo.
«Sì, sarebbero carinissimi insieme... Oddio, immagina i loro figli! I capelli spettinati di Robbie con il faccino adorabile di Dominic!»
«La finisci di immaginare il mio futuro come una commedia teatrale?» chiesi ironica.
«E poi è un cretino da primato» commentò Bred.
«Non sembra tanto male, invece» disse Chris.
«Non sa di sicuro suonare la chitarra» ribatté il mio migliore amico.
«Scusa, ma cosa c'entra?» domandai.
«È che tu la sai suonare» spiegò.
«Non ti seguo» borbottò Freddie.
«Lascia stare» sentenziò Bred. «Quel Dominic non mi sembra un tipo a posto».
«Sei solo geloso perché, se qualcuno la corteggiasse, non potresti più prenderla in giro» proferì Jeff.
«Cosa?! Corteggiare?! Frenate la lingua!» esclamai irritata. «Io e Dominic ci siamo letteralmente scontrati, non conosco assolutamente nulla di lui: non potete progettare matrimoni, regali, figli... e poi io i figli neanche li voglio!»Se state sentendo, Felix, Rory, sappiate che vostra zia emanava onde di influenza negativa, è ovvio che poi ideavo quelle prospettive!
«Io da piccola non volevo gatti, eppure...» incitò Friederike sorridendo.
«Mi ha solo invitato a visitare Tokyo!» ribattei prima di chiudere la porta della mia stanza e di gettare la valigia su una sedia.
"Già," pensai, "solo a visitare Tokyo..."
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Mi chiamavano "Regina"
Novela JuvenilAvere un obiettivo è la più grande dichiarazione di guerra che fai a te stesso. Sai di dover lottare. Sai di dover resistere. Sai di dover annientare pregiudizi e vecchie tradizioni. Non mi aveva mai detto nessuno che mi sarebbe costato il mio s...