Deaky

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Freddie non avrebbe voluto passare quel Natale in nessun altro modo, lo ripeté più volte nel corso degli anni.
C'era solo un piccolo particolare ignoto a me e Bred: il suo ragazzo Marius aveva chiesto di sposarla.
Da quel che mi raccontò Jeff, la telefonata fu breve, prima di un bel pianto di gioia da parte della nostra Fred' e un clamoroso «Sì!» tanto atteso.
Già, io e Bred non sapevamo nulla di tutto ciò.

«Ma che sta facendo?» chiesi a Bred e Jeff sentendo le urla gioiose di Friederike riecheggiare nella casa.
«È felice, no?» spiegò Jeff scrollando le spalle.
«Troppo felice» notò Bred. «Perfino per gli standard di Freddie» – e, credetemi, sono alti – «questo è esagerato».
«Avrà adottato un nuovo gatto?» propose Jeff.
Mi voltai verso le scale da dove proveniva lo strillare di gioia della corvina, prima di vederla trotterellare verso di noi.
«Non trovate che la vita sia meravigliosa?» domandò sorridendo e abbracciando Jeff.
«Non saprei» rispose disorientato Bred dopo aver ottenuto un caloroso abbraccio da parte della nostra amica.
Mi scansai agilmente dalla sua quasi stretta.
«Io passo l'abbraccio macabro, grazie» proferii.
«Un marshmallow canterino che bacia e abbraccia tutti perché la vita è meravigliosa» esaminò Bred. «Questa mi è nuova».
«E quello che diamine è, Fred'?» esclamai colpita afferrando la sua mano ed osservano il meraviglioso anello dorato. «Questa sì che è una pietra!» continuai perlustrando lo zaffiro a forma di scarabeo che impreziosiva il gioiello.
«Non so se essere impressionato o consigliarti di toglierlo subito e di nasconderlo in un bunker sotto terra» scandì Bred incantato.
«Non fate i cretini, è solo un regalo del mio futuro marito» sorrise Friederike.
«Quindi la fumatrice sexy è andata a puttane?» chiesi alzando un sopracciglio.
La ragazza mi porse uno sguardo brutale.
Certo, per quanto potesse essere brutale un marshmallow gioioso e canterino.
«Non sapevo stessi con qualcuno» iniziò invece il mio migliore amico.
«È vero» concordai.
«Beh...» borbottò Freddie. «Marius è un bravo ragazzo e non ho potuto rifiutare».
Io e Bred ci osservammo a lungo, se qualcuno avesse voluto dare voce ai nostri pensieri, sarebbero stati sicuramente: «La ammazzo io o la ammazzi tu?»
«Sentite,» sospirò, «è una mia scelta».
«Non ho parlato» sentenziai digrignando i denti.
Friederike posò lo sguardo sul mio migliore amico.
«Va bene» assentì lui.
La corvina annuì, mentre Jeff guardava la scena sorridendo.
«Che hai da ridere?» chiesi cinica.
«Nulla» si giustificò alzando le mani in segno di resa.
«Già, in fondo, se mi ammazzano l'amica non è un problema mio, no?» domandai retorica.
«Andiamo!» protestò la ragazza. «Non ne sarebbe mai capace!»
«Già, nessuno sembra mai capace di farlo» ripeté Bred sarcastico.
Gli occhi azzurro elettrico di Freddie vennero coperti da spessi strati di lacrime, ma lei rimase impassibile.
«Non lo farà mai» furono le sue ultime parole prima di voltarsi elegantemente e di uscire nel giardino innevato.
«Che classe, ragazzi» si complimentò ironico Jeff sbuffando, alzandosi ed andando fuori da Fred'. «Davvero, che classe».

La corvina osservava senza piangere la figura appoggiata alla staccionata che con un accendino era intenta ad accendere la sua sigaretta quotidiana.
Il ragazzo la raggiunse subito dopo.
«Che cosa ne pensi?» gli chiese Friederike successivamente ad un lungo silenzio.
«Di cosa?»
«Di tutto... Del matrimonio, di Bred e Chris, della tua ragazza... del Natale, se vuoi».
«Che importanza avrebbe la mia opinione?» domandò osservandola.
«Sei l'unico che non l'ha espressa» spiegò lei. «E, se proprio lo vuoi sapere, mi interessa molto».
Jeff osservò la cotta della sua amica in lontananza, prima di ricondurre il suo sguardo verso quello azzurro di Freddie. «Penso che tu debba pensarci più attentamente, Freddie... Insomma, quando ho chiesto a Veronica di sposarmi ci ho pensato molto a lungo e...»
«Ferma il nastro» ordinò. «Tu hai chiesto a Vicky di sposarti?»
«Sì».
«E quando avevi intenzione di dirmelo?! Che ti ha detto?»
«Che preferisce le stagioni calde per i matrimoni» sorrise Jeff.
«Dea... Cioé, Vicky ti ha detto di sì?»
«Sono fortunato».
«No, tesoro, sei un ragazzo che se l'è meritato» ribatté, prima di osservare l'erba con sguardo perso.
«Che c'è?»
Lo zittì con un gesto conciso della mano.
«Devo trovarti un soprannome offensivo, ma carino» spiegò.
Jeff scoppiò a ridere.
Si sentì il rumore di vetro infranto e la mia elegantissima esclamazione: «CAZZO, BRED!»
«Prima di andare a controllare se sono ancora vivi... mi hai dato l'idea perfetta per una canzone, Deaky!»
«Non è divertente» sbuffò. «Hai semplicemente sfruttato il fatto che il mio cognome è... Sì, va bene, ma dopo Deacon Jeff ti concedo solo questa, però, intesi?»
Freddie ridacchiò rientrando dentro casa con passo altezzoso. «Certo, Deaky».
«Deaky?» domandò Bred nascosto sotto il tavolo. «Sembra il nome di una malattia venerea».
Sul pavimento erano sparsi pezzi di vetro infranto e stringevo in mano la parte superiore della bottiglia di birra spaccata.
Sulla soglia della porta c'era, indovinate un po', Chris.

Mi chiamavano "Regina"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora