Crazy Little Thing Called Love

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«E... BOOM! Idea!» esclamò Freddie sbattendo sul tavolo un foglio stropicciato.
«"Crazy Little Thing Called Love"...» lesse Bred.
«All'inizio pensavo che Rob fosse una miniera d'oro, ma non sapevo quanto fosse preziosa Jimmie!»
«Grazie, eh» borbottai.
«L'ho scritta ieri sera, in dieci minuti, nella vasca da bagno».
«Certo...» mormorò Jeff prendendo il foglio.
«Le hai più parlato?» chiesi.
La ragazza scosse la testa. «Però l'ho incontrata in un bar, in un ristorante, in un nightclub e fuori casa di alcuni suoi amici... Ah, il destino!»
«Già, il destino ha un bel giubbotto di pelle giallo che si vedrebbe anche a dieci chilometri di distanza e degli occhiali da sole rubati alla sua ex coinquilina e batterista della sua band... Bellissimo questo destino, se non fosse che è alquanto inquietante e di sicuro molto stalker».
Friederike incrociò le braccia e mi porse uno sguardo assassino, prima di sorridere raggiante. «Quando nasce Felix, non è che me lo potresti prestare per...?»
«Scordatelo» sentenziai.
«Ma i bambini attirano le ragazze!» ribatté.
«Mio figlio non è una scusa di rimorchio» ribadii. «Usa quello di Bred».
Freddie si voltò verso il ragazzo.
«No» decretò lui.
La ragazza sbuffò esausta. «Non fa niente, vorrà dire che dovrò inventarmi qualcosa».
«Ti darei un consiglio, ma ti arrabbieresti» proferì Jeff.
«Giuro che non mi arrabbio» promise la corvina.
«Va bene, allora, visto che il "destino" è talmente gentile con te che te la farà rivedere sicuramente un'altra volta, trova il modo di farla venire ad un nostro concerto, è fatale per chiunque vederti cantare, fidati».
«E perché dovrei arrabbiarmi?»
«Perché funzionerebbe solo se tu fossi meno... beh... meno Freddie Sono La Persona Meno Modesta Del Pianeta Mercury».
Friederike respirò profondamente un paio di volte. «Non ti ammazzo, non voglio andare all'Inferno».
«Sicura?» scherzò Bred.
Gli scoccò uno sguardo di fuoco.
«Ok, va bene, sto zitto» acconsentì lui alzando le mani in segno di resa.
«Io credo che ce la farai» rivelai. «Sei in gamba, hai degli occhi stupendi... forse sei solo troppo strana, ma avete tutti dei difetti».
«Perché, ovviamente, tu sei perfetta» borbottò ironica Freddie.
«Esatto».
Jeff la fece sedere prima che potesse saltarmi addosso e scannarmi viva.

Come vi ho detto, Fred' poteva benissimo essere la persona più dolce del mondo e poi compiere un omicidio come niente fosse.

«Come faccio?» domandò. «Come faccio a sapere cosa devo fare per non rovinare tutto?»
«L'eterna domanda dell'uomo» borbottò tra sé e sé il mio migliore amico.
«Beh, sii te stessa, Freddie» concluse Jeff.
«Sei incoerente: prima non devo essere Freddie Sono La persona Meno Modesta Del Pianeta Mercury e poi devo essere me stessa. Deciditi!»
«Cerca solo di non essere troppo di tutto».
«Jeff, pronto, stai parlando con Fred', non dimenticarlo» gli ricordai.
«Rob, potresti aiutarmi?» domandò il castano sforzandosi di sorridere.
La ragazza sospirò. «Sono una causa persa, non è vero?»
Fu Bred a perdere la pazienza quella volta.
«No che non lo sei!» esclamò. «Il punto è che parli con noi! Insomma, ti guardi attorno per un momento? Rob prima di stare con Dominic cambiava ragazzo ogni tre giorni, te lo ricordi? E, perché, vogliamo parlare di Jeff? Il suo è stato un colpo di fortuna! Beh, poi ci sono io e sappiamo entrambi cosa non va».
«Non è che io sia poi così tanto diversa da voi» mormorò con un leggero sorriso a segnarle il volto. «Ieri ho...»
«Fred',» sospirai seccata, «nella mia pancia in questo momento c'è un essere vivente che sta appena formando le orecchie. Capisci? Un essere normale non può ascoltare le tue storie e poi non avere seri danni, quindi, ti prego, evita».
La ragazza scoppiò a ridere.

Mi chiamavano "Regina"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora