Japan

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Sorrisi. «Freddie è... è Freddie, no? Dovevamo aspettarcela qualche musichetta da anzia pre-genitori a Natale».
Bred si sedette accanto a me; un leggero sorriso gli segnava il volto ed il suo sguardo inondava il mio.
«Niente più litigi?» propose porgendomi la mano.
Sospirai.
«Niente più litigi» dichiarai stringendogliela.
Jeff entrò sbadigliando e si lasciò cadere a peso morto su una sedia accanto a noi.
«È stato carino da parte tua incitare Freddie ad andare dai suoi genitori» si complimentò con lui Bred. «Se fossimo stati noi due a dirglielo, non ci avrebbe ascoltato».
«Già, è vero...» ragionai. «Perché glielo hai detto?»
Il mio migliore amico mi porse uno sguardo incredulo, come se non avesse capito se stessi semplicemente scherzando o meno.
«No, davvero» ribattei.
Jeff sospirò scocciato, prima di sistemarsi meglio nella seduta e di osservarci per un po'.
«So che vuol dire avere dei conti in sospeso con qualcuno che se n'è andato» spiegò infine. «Non è piacevole, non voglio che capiti ad una persona che mi è così cara».
Io e Bred ci scambiammo un'occhiata silenziosa.
«Che cosa intendi?» chiesi piano.
«Mio padre è morto quando avevo 14 anni... dopo che avevamo avuto un brutto litigio... E che cosa mi ha lasciato tutto ciò? Solo una grande passione per ciò che amava: l'elettronica...»
«Oddio, Jeff...» sussurrai. «Non lo sapevo».
«Già... È stata dura crescere senza un padre... ma io ce l'ho fatta alla grande, no?» domandò con un mezzo sorriso.
«Certo» assicurò Bred togliendo di scatto le mani dal tavolo per l'improvvisa presenza di Delilah, che andò sgusciando tra le braccia di Jeff.
«Che Natale d'Inferno» sbuffai.
«Spero solo che Freddie se la stia passando meglio» ammise il bassista.

Non ho mai saputo nulla su quel Natale se non quanto la mia amica lo avesse desiderato così avidamente per così tanto tempo.
Ero semplicemente felice per lei, suppongo.

Era il 28 dicembre quando a Freddie venne l'idea.
«Andiamo in Giappone!» annunciò entusiasta.
Io, Bred e Jeff alzammo lo sguardo verso di lei con tono sarcastico.
«No, non sto scherzando» proferì la ragazza.
«Tu vuoi andare in Giappone» ripeté Jeff.
«Tu vuoi che noi andiamo in Giappone» sillabò Bred.
«Non andremo in Giappone!» stabilii.
Inutile dire che passammo il capodanno in Giappone, ma una cosa alla volta.
«Dai!» pregò Friederike.
«Ho una vita qui a Londra, non posso partire ed andare in Giappone» spiegò Jeff.
«Si tratta solo di due settimane».
«Ho una ragazza, non se ne parla» dichiarò Bred.
«Io non ci vengo per principio» obiettai scrollando le spalle.
«Ho preso i biglietti mesi fa senza accorgermene, quindi andiamo in Giappone» stabilì Fred'.
«Come si fa a comprare quattro biglietti senza accorgersene?» domandò Jeff.
«Veramente i biglietti sono cinque... Lasciate stare, lunga storia» borbottò la corvina. «Il punto è che domani si parte per il Giappone».
«Tu hai tutte le rotelle fuori posto» esordii.
Mi osservò annoiata.
«No, davvero, Bred dice che il primo segno di pazzia è l'iperattività... Oh! Facciamo una scommessa: se riesci a stare ferma per cinque minuti mentre canti, andiamo in Giappone, ci stai?» proposi.
«No» sentenziò Freddie.
«Posso portare Chris? Sai, il quinto biglietto...?» iniziò Bred.
«Certo» sorrise la ragazza.
Avrei voluto letteralmente ammazzarla.

Scusa, Fred'...

Bred sorrise complice.
«Brava, mi aspettavo una reazione peggiore» mi sussurrò Jeff.
Brava.
Brava.
Brava.
Brava, un cazzo.
Io a questo lo volevo ammazzare... però sono brava, eh, guai a chi dice il contrario.
«Non possiamo fare neanche un viaggio senza questa Chris?!» mi infuriai.
«Ritiro tutto» sospirò Jeff.
«Ci serve una quinta persona e, a meno che qualcuno non voglia fare un sorteggio, la più simpatica al momento è Christine» obbiettò Friederike.
«Simpatica per Bred e... Bred» ribattei.
«Potresti essere più amichevole con la mia ragazza?» chiese Bred serio. «Sai, è la mia futura moglie».
Alzai un sopracciglio retorica.
«Ok, allora, per evitare che perda la pazienza... perché non ti piace?» domandò cercando di rimanere calmo.
«Inizia a prendere appunti» lo punzecchiai.
«Ragazzi, finitela» esordì Freddie.
«Porta Marius!» esclamai.
«No» definirono all'unisono Jeff e Bred.
«Kashmira!» proposi.
«Cosa ti fa pensare che mia sorella voglia andare in Giappone?» chiese la ragazza.
«Freddie, cosa ti fa pensare che noi vogliamo andare in Giappone?» chiese Bred in un sussurro.
«Accetto chiunque tranne le cottarelle di Jeff e Bred! Accetto anche gatti» proferii ignorandolo.
Gli occhi azzurro elettrico di Freddie luccicarono speranzosi.
«Stavo scherzando» mi affrettai a dire.
Friederike sbuffò. «Beh, allora è deciso: Christine verrà con noi... se, ovviamente, vuole».
«Già, magari non vuole» ipotizzai.
«Se vai a spaventarla non mi vedrai più per il resto della tua vita» dichiarò Bred.
Sospirai annoiata. «Come vuoi».
«A proposito!» iniziò la corvina. «Ho pensato di rimettere in gioco You're My Best Friend, magari potremmo registrarla, eh?»
Lo sguardo del mio migliore amico saettò verso la ragazza contrariato.
«Senti, quando mi è venuta l'illuminazione per quel pezzo, non avrei mai immaginato che avrebbe potuto effettivamente darti fastidio» borbottò in segno di scuse.
«Ma l'hai scritto tu, so bene a cosa ti sei ispirata!» rispose aspro.
«Beh, mi dispiace, ma è carina la musica!»
«Non capisco» sussurrai curiosa.
«Lascia perdere» s'intromise Jeff. «Il pezzo verrà registrato, Bred, dai, non essere esagerato».
«Va bene» si arrese lui.

Mi chiamavano "Regina"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora