Io e Jeff uscimmo dalla mia stanza con la stessa felicità con cui avremmo annunciato la nostra morte.
Freddie, Bred e Chris chiacchieravano allegramente seduti al tavolo e l'unica che sorrise quando mi vide fu proprio la sprovveduta che tanto odiavo.
«Si può sapere perché litigavate?» chiese Friederike.
«Non mantiene fede ai patti» risposi.
Mi stupii io stessa della mia reazione minima, in un altro momento avrei di sicuro urlato «PERCHÈ È UN PEZZO DI MERDA!», ma non allora.
«Non è vero! Io mantengo sempre fede ai...» protestò lui, ma, all'incontro con lo sguardo infuriato della corvina, tacque.
«Continua, Rob» ordinò Freddie.
«Come se fosse facile» proferii guardando Christine.
Jeff mi diede una gomitata nelle costole.
«Ma ci proverò lo stesso» mi sforzai di aggiungere. «Mi aveva promesso che non avrebbe più fatto lo stronzo».
«Io non sto facendo lo stronzo!» ribatté alzandosi ed avvicinandosi a me irritato.
«Questo è un atteggiamento da stronzo!» proclamai puntandogli contro l'indice.
«Non è vero!»
«Sì, invece, stronzo!»
«Brutta...»
«E FINITELA!» esclamò Fred'.
Entrambi zittimmo all'istante.
«Possiamo mettere fine a questi litigi? Tra poco è Natale» pregò la corvina.
«Come vuoi» acconsentimmo in coro io e Bred.
«Beh,» sospirò Chris spostando lo sguardo sul mio migliore amico ed avvicinandosi a lui, «volevo solo vedere come stavi».
«Spero di non morire prima stanotte» scherzò baciandola.
Sono quasi certa di aver fatto una smorfia, ma non ne sono sicura, visto che, probabilmente, l'avrà visto solo Jeff.
Quando Christine se ne andò ero pronta a bruciare Bred, ma non volevo farmi rinchiudere in camera da Friederike, quindi non gli diedi nulla di più di qualche occhiataccia.
«Che nessuno di voi due si azzardi ad iniziare una discussione per i prossimi due mesi, intesi?» chiarì Freddie.
Stavo per ribattere, prima di osservare l'espressione terrificante della ragazza e di annuire furiosamente.
Lo stesso deve aver fatto Bred, perché Freddie sorrise.
«Che cosa volete per Natale?» chiese sorridente la corvina.
«Che qualcuno cucia la bocca a Robert» espresse il mio migliore amico.
«Che qualcuno non svegli tutti alle sette e mezzo del mattino» fece Jeff riferendosi a Freddie.
«Che quel gatto vada via da casa mia» esordii, mentre Delilah balzava sul tavolo.
«Ehi!» esclamò Friederike prendendo in braccio il grosso felino ed accarezzandolo dolcemente.
«Non è casa tua» ribatté Bred.
«Infatti,» concordai, «Delilah fa finta che sia sua!»
Mi scoccò uno sguardo assassino, mentre Jeff scoppiava a ridere.
Freddie si trattenne dal non sorridere divertita, quando il campanello suonò.
«Quanta gente vuole vederci oggi?!» esclamai spazientita.
Friederike aprì la porta noncurante, ritrovandosi davanti sua sorella Kashmira.
«Ehi, 'Mira...» borbottò osservandola disorientata ed invitandola ad entrare. «Che ci fai qui?»
Kashmira Bulsara era almeno quattro centimetri più bassa della sorella maggiore, con due grandi occhi color caffè e lisci capelli neri che le svolazzavano poco sotto le spalle.
«Papà vuole averti a casa con noi a Natale» spiegò lei. «Non accetterà un "no" come risposta».
Fred' si voltò verso di noi.
«Ovvio che starà con voi» rispose Jeff.
Per uno strano motivo, quando si parlava di famiglia, lui sembrava sempre vitale ed energico come non mai.
«Beh,» borbottò la corvina, «papà potrebbe anche fare a meno della mia presenza e io potrei restare qui con...»
«No, tu passerai il Natale con la tua famiglia, sono d'accordo con Jeff» la incoraggiò Bred.
«E voi?» chiese titubante Freddie.
«Fred', tu ce l'hai una famiglia: stai con loro finché puoi» esordii.
«Se insistete» sussurrò vinta Friederike, rivolgendo la sua attenzione di nuovo alla sorella. «Va bene».
«Ottimo» esultò raggiante Kashmira e il suo sorriso sembrava dannatamente simile a quello della mia amica da farmi tuttora piangere ogni volta che lo vedo.Non dimenticherò mai quella mattina di Natale. Freddie non c'era quando mi svegliai e percorsi il corridoio che portava in cucina a passi da zombie, eppure erano solo le dieci.
Ricordo che per la prima volta accarezzai Delilah di mia spontanea volontà, senza neanche rendermi conto di ciò che stavo facendo.
Fu Bred a sorprendermi, come sempre.
Si avvicinò a me con in mano un foglio lasciatogli da Friederike.
«You and I» lessi.
Probabilmente non avevamo l'amica più responsabile, o più pazza, o più simpatica del mondo. No. Freddie era solo... sì, Freddie era solo Freddie. Non esistono aggettivi per descriverla. Era semplicemente la nostra amica.
Ognuno di noi la ricorda con parole diverse.
Per me sarà sempre «la ragazza che mi costrinse a girare tutte le case di Londra per consegnare un invito ad una persona di cui nessuno di noi quattro conosceva il nome».
Se chiedete a Bred, la battezzerà come sua «paziente».
Jeff ha sempre avuto un legame particolare con lei; erano inseparabili, ma nessuno l'avrebbe mai detto a prima vista.
So solo che quando glielo chiesi mi rispose così: «Lei è la ragazza che mi ha salvato la vita. È lo farà ancora. Sempre. So che non smetterà mai di farlo».
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Mi chiamavano "Regina"
Teen FictionAvere un obiettivo è la più grande dichiarazione di guerra che fai a te stesso. Sai di dover lottare. Sai di dover resistere. Sai di dover annientare pregiudizi e vecchie tradizioni. Non mi aveva mai detto nessuno che mi sarebbe costato il mio s...