«Forse hai sbagliato metodo» ipotizzò Bred.
«Forse ha sbagliato metodo?» ripetei irritata. «Ma ti senti quando parli?!»
«Oppure stanotte è andata a letto con lei e ci vuole tenere sulle spine» proferì Jeff.
Freddie scrollò le spalle. «Beh, forse... Comunque, il tuo metodo, Bred, è di sicuro fallibile».
«Ah, davvero?» domandò lui con tono di sfida.
La ragazza annuì convinta.
«Fai ciò che faccio io e la conquisti, ok?» propose.
«Va bene».
Bred si avvicinò pericolosamente a me.
«Ehm... Che diamine stai facendo?» borbottai.
Non rispose, aveva il viso ad un millimetro dal mio e mi osservava in modo diverso dal solito, con le iridi grigio caldo serie e l'espressione rilassata.
Arrossii e lo allontanai con una spintarella.
«Smettila» ordinai.Non che fosse attraente o altro, per carità, era solo... diverso.
Ghignò. «Visto, Freddie? Funziona».
Friederike si voltò verso di me.
«Funziona davvero?» chiese divertita.
«No! Certo che no!» esclamai. «E poi, se mai ti dovessi ritrovare la faccia appiccicata a quella di Jimmie, baciala, no?»
«Vuoi avere addirittura quel privilegio?» scherzò Bred.
«Resta dove sei o ti faccio mangiare il tavolo» minacciai.
«Certo, non dimentichiamoci che tu hai un debole solo per i francesi di classe e i portoghesi con stile» ribatté il mio migliore amico.
Gli porsi uno sguardo assassino e lui si zittì.
«Comunque,» continuò Freddie, «non ho problemi con Jimmie, come vi ha detto Jeff...»
«Quindi avevo ragione?» la interruppe lui.
«Beh... sì».
Balzai in piedi. «Mio Dio!»
«Vedo che ti sei ripresa» ironizzò Bred.
Lo ignorai.
«Anche se... beh, chissà cos'ha passato, poverina...» borbottò tristemente.
«Ma che te ne frega? Ora è la tua ragazza, giusto?»
«Suppongo di sì...»
«Allora c'è solo da festeggiare!» esclamai saltellando.
«Certo, una che non potrebbe bere e già ubriaca di suo che va a festeggiare, come no» mormorò Bred retorico.
Alzai gli occhi al cielo.
«Però, complimenti: dopo dieci anni ce l'hai fatta» si complimentò Jeff. «Sei l'unica che non rinuncerebbe mai all'amore nemmeno dopo tre secoli».
Le sorrisi. «Finalmente ce l'hai fatta».Già, finalmente ce l'aveva fatta.
Prima di morire come un moscerino spiaccicato.
Ma, vi prego, non proferiamo parola sulla sua sfiga, grazie.Freddie alzò le iridi azzurro elettrico sulla ragazza accanto a lei che la osservava come se fosse una bomba sul punto di esplodere.
«Che c'è?» domandò.
«Niente» rispose Jimmie distogliendo velocemente lo sguardo.
Friederike alzò un sopracciglio. «Ne sei sicura?»
«Sì, certo. Do l'impressione di una che guarda la sua ragazza come se stesse per morire? Nah, non credo».
«Quindi sono la tua ragazza?»
«Anche tu hai avuto l'impressione di assomigliare ad un gatto? No, perché davvero ci assomigli parecchio».
La corvina scoppiò a ridere e Jimmie sorrise continuando ad osservarla.
«Che c'è?» chiese Fred'.
«Hai una bella risata».
«Beh, grazie... Anche se non è vero: rido uno schifo, è l'unica cosa che faccio male».
«È impossibile».
«No, davvero, rido malissimo».
«Non intendevo quello» spiegò.
«Ah no?»
Jimmie continuò a sorridere. «Una mia amica dice che c'è un'altissima probabilità che un musicista non sappia disegnare».
«È una scemenza».
«Allora fai un disegno».
«No, a parte quello, davvero, è una scemenza».
«Perché?»
«È come dire che le ragazze non sanno sparare... o che non sanno guidare... credimi, Rob sa fare sicuramente entrambe le cose, quindi per una ragazza è possibile».
«Puoi fare un disegno?»
«No» decretò Freddie.
«Dai».
«No».
«Tanto lo so che vuoi farlo».
«No».
«Devo pregarti?»
Friederike la osservò seria, prima di sorridere sconfitta. «Ti faccio un ritratto».Jeff ce l'ha ancora da qualche parte, fu proprio brava.
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Mi chiamavano "Regina"
Teen FictionAvere un obiettivo è la più grande dichiarazione di guerra che fai a te stesso. Sai di dover lottare. Sai di dover resistere. Sai di dover annientare pregiudizi e vecchie tradizioni. Non mi aveva mai detto nessuno che mi sarebbe costato il mio s...