"I'm Gonna Die."

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«Sto morendo» esclamò Freddie, mentre io la tenevo per le gambe e Bred per le spalle.
«Non stai morendo» le ripetè Jeff. «Solo che, secondo me, tu e la vodka non siete in buon rapporto».
«Lei e la vodka o lei e cinque bicchieri di vodka?» domandò Bred sarcastico.
«Sto morendo» ripetè Freddie.
«Fred', ascoltami» le ordinai, una volta che io e i ragazzi la poggiammo sul divano. «Oggi è successo di tutto e tu ti sei ubriacata, capita».
«Moriremo» disse allora.
«È il ciclo della vita, non lo sapevi?» chiese Bred irritato.
Lo fulminai con lo sguardo.
«Mio padre mi odia e io morirò».
«Ma se non lo sa nemmeno!» esclamai.
«Fa finta di non saperlo, glielo si legge in faccia».
Jeff sbuffò. «È andata».
«Ero troppo giovane!» continuò imperterrita la corvina. «Avevo appena cominciato a godermi la vita!»
«La picchio io o la picchi tu?» mi chiese Bred scocciato.
«Picchio io te se non la smetti» sbottai.
«Nessuno picchia nessuno!» esclamò Jeff.
«Mi sono puntata da sola una pistola alla tempia! Mi sono uccisa da sola...! Rob... Oh, mio dio, Rob!»
«Che c'è?»
«Ho ucciso una persona!» urlò in lacrime.
«Non so se provare pena o ridere» sentenziò Bred.
«Calmati... Ehm... C'è Jeff qui con te» dissi, prima di spingere il mio amico accanto al divano.
«Mi spieghi come questo potrebbe aiutarci?» domandò lui squadrandomi isterico.
«Sei l'unico che sa consolare la gente» spiegai. «Chi meglio di te sa placare quest'anima in pena?»
«Secondo lo zoroastrismo... Ah, che ve lo spiego a fare» sbuffò Bred, incrociando le braccia.
«Ok, beh, Freddie» disse Jeff cercando di richiamare la sua attenzione.
Ma Friederike non lo ascoltava. Gli occhi azzurro elettrico erano rossi dal pianto e il labbro inferiore le tremava.
«Sono un'assassina... Mia madre starà piangendo... L'ho delusa...»
Nessuno di noi era un maestro nell'arte della consolazione, eppure ci guardammo spaesati.
Jeff fu l'unico con un po' di tatto e l'abbracciò.
«Ti porto un po' d'acqua» proferii, prima di alzarmi e di tornare con un bicchiere pieno di liquido trasparente.
«Robbie, se è gin ti ammazzo» sussurrò Bred.
«Che c'è? Solo il meglio per Freddie!»
Ma la ragazza non mosse un muscolo... se non si conta il tremolio continuo del labbro.
«Sono solo una povera illusa» sussurrò. «Nessuno mi ama e nessuno lo farà mai».
«Se le dico che ha una bella voce secondo te la smette?» chiesi a Bred in un sussurro.
«Ma voi proprio siete incapaci, vero?» domandò Jeff scuotendo la testa.
«Oh, andiamo, Freddie blatera parole senza senso... Cioé, se ci fate caso anche mentre piage sembra che canti!» esclamò Bred.
Ok, qualcuno ci dia un premio nobel per la stupidità, vi supplico.
«Dite a Beelzebù di lasciarmi andare...»
«E chi é Beelzebù?» domandai.
«Credo il dio dello zoroastrismo... Non ne sono sicuro, dovrei informarmi meglio» rispose Bred.
Jeff ci porse un'occhiata che avrebbe potuto tranquillamente uccidere.
Freddie riprese a piangere.
«È realta?» chiese in un sussurro.
Annuimmo.
«No, impossibile, dev'essere fantasia».
Sbuffai.
«Devo andarmene».
«Che?!»
«Voi pensate tanto di potermi volere bene e poi lasciarmi morire come se nulla fosse?» urlò, continuando a piangere.
«Se non fosse magra come uno spillo e bassa un metro e una gomma da cancellare farebbe quasi paura» sussurrai, tastandomi le tasche dei pantaloni per controllare che ci fossero le bacchette della batteria in caso dovessi usarle per proteggermi.
«Freddie, non le hai detto nulla, come promesso, non ti abbiamo fatto rimanere un secondo di più» rispose Jeff.

Cos'era successo quella mattina, dopo aver saputo della morte dei miei genitori, essere venuta a conoscenza dello stato familiare di Freddie ed essere tutti e quattro andati a cercare i suoi? Ve lo dico subito.

«Ok,» dissi, una volta seduta al volante di Baby, «qual è la prima tappa, Fred'?»
«Beh, non ne ho idea, c'è, però, una casa intestata ad un certo Bomi Jakelyn».
«Sicura che ci voglia andare? Insomma, io li lascerei lì a marcire» sbottò Bred.
«Sono i suoi genitori» lo rimproverò Jeff.
«Già, e poi devo dirgli che sono bisessuale... Se mi ammazzano, la tomba me la fate azzurra con fiori bianchi e gialli?» domandò la ragazza.
«Se ti ammazzano, poi sarò costretta a compiere un omicidio. Conoscendomi, non vorrò sporcarmi le mani e costringerò tutti a non torcerti un capello, non preoccuparti».
Frieddie sospirò rassegnata. «Siete dei bravi cretini, grazie».

Mi chiamavano "Regina"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora