Appena Freddie si alzò, il telefono squillò nuovamente.
«Sì?» rispose la ragazza. «Davvero?! Vengo immediatamente!»
Sorrise verso di me, mi salutò e sfrecciò fuori.
"Ma cos'hanno tutti oggi?" pensai.
Sia Friederike che Jeff avevano avuto una telefonata ed erano usciti più felici che mai.
Davvero la vita si era dimenticata di me?
Ancora una volta, no.
Era solo che non ne avevo idea.La solitudine nella stanza mi soffocava man mano che passava il tempo e, quando la maniglia scattò, sparì risucchiata via talmente in fretta da lasciarmi stordita.
Mi voltai velocemente verso la figura allegra di Bred.
«Ehi, Ro...»
«Dove sei stato?» chiesi dura.
«Da Chris, dovevo farmi perdonare, ti è piaciuto il...»
«Senza di me...» sussurrai osservando fermamente le sue iridi grigio chiaro.
«C'era...»
«Lo so che ci sei andato con Fred'».
«Tutto ok?» chiese in un sussurro.
«Te ne andrai, non è vero?»
«Sto per sposarmi, io...»
«Bred, rispondimi: è vero che te ne andrai?»
Lo vidi guardarmi dispiaciuto per un po'.
«Sì» rivelò infine. «Ma saremo sempre migliori amici, lavoreremo sempre nella stessa band, noi...»
«Già, poi ti sposerai, metterai su famiglia e non ti basteranno più le idee della nostra amica per vivere, lascerai il gruppo e ti troverai un lavoro da medico e a quel punto la nostra amicizia sarà solo un lontano ricordo e io non esiterò più per te!» esclamai infuriata.
«Ma se tu volevi fare la dentista!»
«Mi vedi per caso curare i denti delle persone?! Io non metterei mai a confronto con la nostra amicizia un futuro da miliardaria, una famiglia e il ragazzo dei miei sogni, perché tutto ciò che vuole una persona normale sarebbe in netto svantaggio... eppure tu te ne vuoi andare...»
«È la vita, Robbie, non possiamo farci niente...»
«A fanculo la vita, allora!»
Bred mi osservò con un sorriso malinconico.
Cazzo, quanto volentieri l'avrei ammazzato in quel momento!
«Ti odio!» urlai fiondandomi davanti a lui ed incominciando a dargli pugni sul petto come se fosse un sacco da boxe.
«Rob...» sospirò triste.
Evidentemente, non facevano male, eppure era piacevole picchiarlo.
«Odio quando hai sempre ragione... Odio quando mi menti... Odio quando mi fai ridere... Odio quando mi fai piangere... Odio quando non mi sei intorno... Ma, più di tutto il resto, odio il fatto che non ti odio. Nemmeno un po'. Nemmeno...» smisi di picchiarlo e cercai di tornare a respirare normalmente per fermare le lacrime che scorrevano copiose lungo le mie guance, ma era uno sforzo inutile.
«Robert...»
«Non fa nulla... Lascia stare quello che ho detto...» sussurrai asciugandomi velocemente gli occhi. «Mi fa piacere che Christine ti abbia perdonato».
Uscii velocemente senza pensare a Bred o a nient'altro, senza sapere ciò che mi sarebbe successo la mattina seguente.
Senza avere la conoscenza di nulla.
«Hai litigato col tuo ragazzo?» chiese una voce estranea quando mi avvicinai al garage per pulire Baby.
Mi osservai intorno.
La fumatrice sexy era accanto alla staccionata.
«Muri sottili» spiegò con una sigaretta in mano.
«Oh... Beh, non è il mio ragazzo, è il mio migliore amico... ed è una vera merda» borbottai.
«Già, io non ne so molto di ragazzi, ma non li sopporto» sorrise. «Vengo a fumare qui fuori da un bel po' e l'idea che mi sono fatta di voi si limita ai vostri nomi. Il tuo migliore amico si chiama Bri, giusto? Poi c'è Deaky, Fred e tu sei Ro-ro».
Mi trattenni dallo scoppiare a ridere.
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Mi chiamavano "Regina"
Teen FictionAvere un obiettivo è la più grande dichiarazione di guerra che fai a te stesso. Sai di dover lottare. Sai di dover resistere. Sai di dover annientare pregiudizi e vecchie tradizioni. Non mi aveva mai detto nessuno che mi sarebbe costato il mio s...