"You distracted a little girl by giving her a baby, congratulations."

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La fine di quel 1976 fu davvero deprimente.
Il figlio di Jeff, Robert, cresceva in fretta ed era un tipo in gamba nonostante detestassi i bambini.
Il 1977 non fu un anno particolarmente eccezionale, se non si conta We Will Rock you e We are the champions.
Suppongo fosse il grande anno di Jeff per via di suo figlio, il grande anno di Freddie per via del coraggio che iniziava a crescerle per rivelarsi alla sua grande cotta.
Sì, aspetta e spera, il coraggio alla mia amica cresceva un po' ogni morte di papa, dovrete attendere ancora molto per una dichiarazione.

«Questo è un cacciavite» sillabai mostrando l'attrezzo al piccolo Robert.
«Ha solo sei mesi,» replicò Bred, «non puoi pretendere che inizi a parlare».
Gli scoccai uno sguardo di fuoco, prima di saltare sul posto e di togliere da mano al bambino il mio modellino preferito.
«Questo non si tocca» ordinai stringendo tra le mani la minuscola Ferrari rossa.
Robert sorrise divertito.
«Vedi?» domandò Bred. «Gli piaci».
Feci una smorfia di disgusto. «I bambini non piacciono a me, io non piaccio ai bambini».
Il mio migliore amico mi mise tra le braccia il figlio di Jeff.
«Mi sta toccando!» esclamai intirizzita. «Sta sbavando, Dio, che schifo!»
Bred per poco non scoppiò a ridere.
«Riprenditelo!» implorai a gola strozzata.
Il ragazzo scosse la testa.
«Mi da fastidio! E poi a che... Che begli occhi che hai, sembrano delle meduse» borbottai osservando Robert.
Bred sorrise. «Visto? Non è così male».
Scossi la testa.
«Riprenditelo» ordinai.
Il mio migliore amico obbedì senza fare troppe storie.
«Perché la gente fa figli?» chiesi. «I cani sporcano di meno, non urlano, non piangono, non vomitano e sono molto più carini!»
Bred fece il possibile per rimanere serio, mentre il piccolo Robert mi guardava curioso.
«Quando scommetto, quasi sempre vinco» iniziò.
«Che cosa c'entra?»
«Scommettiamo che, tra... non so... quattro... tre anni, tu avrai almeno un figlio».

Ora che ci penso... Bred, come stracazzo ti viene di fare certe scommesse?! No, perché poi porti pure sfiga, non è che la cosa si ferma là!

Gli strinsi la mano. «Andata».
Osservò per un attimo il bambino fra le proprie braccia. «Penso che, in ogni caso, sarebbe un problema se un giorno il tuo futuro marito si svegliasse con il sogno di avere una famiglia, no?»
«Oh, sì, sarebbe un grosso problema... Però, Dominic non sembra un sentimentale, quindi pas de problème
«Ora parli francese?»
«Giuro che è l'unica cosa che so dire dopo due anni insieme» proferii ridendo.
Rise anche lui.
«Ok, però questo vizio dobbiamo togliercelo» esordì lui continuando a ridere.
«Che vizio?»
«Non posso perdere il mio charme di serietà ogni volta che qualcuno ti fa ridere» replicò cercando di rimanere serio.
Risi ancora più forte. «"Charme di serietà"?»
«Beh, nel caso Dominic si togliesse di mezzo e tu incontrassi un ragazzo intelligente e simpatico che ti facesse ridere, come la mettiamo? Rido anch'io a due chilometri di distanza? O, se ridi ad una sua battuta e ci sono anch'io nella stanza, che faccio? Rido anch'io come un idiota? E poi chissà che pensa, no?»
«Probabilmente, un ragazzo del genere non mi capiterà mai».
«Ah, no?»
Osservai gli occhi azzurro carta da zucchero del piccolo Robert. «No».
«E perché?»
Sorrisi.
«Perché, probabilmente, nessuno mi farebbe ridere quanto mi fai ridere tu» spiegai.
«Ma è facile per me farti ridere, basta pensare a qualcosa di buffo, tempo tre secondi e ridi anche tu».
Gli diedi una spintarella. «Dov'è Jeff? I bambini a te fanno male».
Freddie entrò sfrecciando nella stanza. «Non potete capire cos'è successo!»
Io e Bred ci osservammo.
«Ehm... ok, tanto non mi interessa» esordii scrollando le spalle.
«Stavo guardando come sempre la ragazza stupenda che fuma...»
«Si chiama fumatrice sexy, usa il suo nome, sennò si dispiace» la interruppi ridendo.
Il mio migliore amico cercò di non ridere.
«Comunque,» continuò Friederike, «ad un certo punto si è girata e mi ha salutata!»
Aveva letteralmente urlato le ultime parole ed il mio udito poteva dichiararsi a fanculo.
«Che... bello» mormorò Bred dando Robert in braccio a Freddie per poi massaggiarsi le orecchie.
«Ma sei un amore!» esclamò la ragazza sollevando il bambino.
«Hai distratto una bambina dandole un bambino, complimenti» osservai ironica.

Mi chiamavano "Regina"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora