6 Days

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Non ci fecero entrare.
Friederike aveva perso conoscenza e Jimmie l'aveva portata immediatamente in ospedale, ma non avrebbero fatto entrare nessuno a vedere come se la cavasse finché non sarebbe stata in grado di parlare.

Avete capito bene.

Non di camminare, ma di pronunciare una frase di senso compiuto.

Dite un po' voi se è normale...

Entrai sbattendo la porta.
«Sono le dieci del mattino, Rob, non...» iniziò Bred, prima di notare la bottiglia di gin che tenevo in mano, «e sei ubriaca».
«A differenza di Jeff, io non bevo vodka al mirtillo» chiarii avvicinandomi barcollando accanto a lui.
«Sì, vorrei sapere che fine ha fatto».
Scoppiai a ridere e vidi il suo volto venir graffiato da un leggero sorriso.
«Che c'è, Bri?» chiesi inarcando un sopracciglio.
«Chris ha intenzione di divorziare» spiegò.
Mi lasciai cadere sul divano a poca distanza dal mio migliore amico e lo osservai.
«No» sentenziai. «Non lo accetto».
Alzò gli occhi al cielo divertito.
«Sai chi ti vuole più bene di Robbie Meddows Taylor?»
«L'ubriaca Robbie Meddows Taylor?»
«L'ubriaca Robbie Meddows Taylor!» confermai.
Mi accarezzò la guancia. «Mi mancava la mia Robbie ubriaca».
«Devi andare da Chris e chiarire».
Scosse la testa.
«Sei testarda, lo sai?» domandò.
«No, ma porto rancore».
Non seppe trattenersi un secondo di più e scoppiò a ridere.
«Cosa c'è?» chiesi. «Che ho detto, Bri?»
«Fai morire dal ridere quando bevi, tutto qui».
«Non sono ubriaca».
«Ok, allora provalo».
«Sicuro» assicurai. «Sai in che modo posso farlo?»
Riprese a ridere.
«Mi vuoi dire cos'hai?» domandai confusa.
«Va bene, va bene... Di che colore è la tua maglietta?» chiese indicando la mia maglia grigia.
Ci pensai su per un po'.
«Bianco scuro» decretai.
«Hai la frangetta?»
«No, ma hai sbagliato a tagliarmi i capelli anni fa e da quel momento taglio delle ciocche poco sopra la fronte, ma non si possono definire una frangetta» proferii come se fosse ovvio.
Si trattenne dallo scoppiare nuovamente a ridere.
«Vedi? Non sono ubriaca, sei ottuso!» replicai offesa.
«Certo, Robert, un'ultima cosa, come sempre, va bene?»
Annuii distrattamente osservando una lattina vuota sulla finestra dove, un tempo, Friederike guardava con sguardo sognante colmo di speranza la figura di Jimmie.
«A chi vuoi più bene?» domandò con l'espressione più seria che riusciva ad avere.
«Bred Harold May» esordii sbadigliando.
Mi scompigliò i capelli. «Sei ufficialmente ubriaca».
«Ma ho risposto lucidamente!» protestai.
«Certo, come no! Sei stata lucida e ragionevole come chiunque indossi una maglietta color bianco scuro».
«Invidioso» borbottai tra i denti.
In quel momento entrò Jeff.
Aveva una bottiglia di John Crow Batty Rum nella mano destra e, quando si voltò per chiudere la porta, potei notare che gli occhi iniettati di sangue erano lucidi.
Sbarrai gli occhi: se non sbagliavo, quella roba era definito uno degli alcolici più forti al mondo.
«Me ne dai un po'?» domandai osservandolo col volto più triste possibile.
Fece per passarmi la bottiglia senza nemmeno guardarmi, ma Bred lo fermò e lo spinse sul divano accanto a noi.
«Siete due incoscienti» commentò aspro. «Freddie sta male e voi passate la mattina a bere».
Lo sguardo di Jeff si rabbuiò.
«No, sta bene, non le è successo niente è... è solo caduta».
«Già, è caduta dopo aver perso conoscenza» rammentai.
«Esatto, quando si sviene può capitare» ribadì Bred.
Jeff avvicinò la bottiglia alle labbra, prima di accorgersi che era completamente vuota.
Sbuffò e si lasciò cadere contro lo schienale.
Il mio migliore amico sorrise divertito. «Sono proprio un ottimo padre, non è vero?»
Io scrollai le spalle noncurante, mentre il bassista si voltò a guardarlo.
«Non lo so» mormorò corrucciando lo sguardo.

Riuscimmo ad andare da Freddie dopo esattamente sei giorni.
Sei giorni di tortura, nessuno di noi avrebbe mai voluto attendere così tanto mentre l'ansia prendeva il sopravvento e i nervi scagliavano scariche elettriche nel cervello lasciando spazio alla più crogiolante impulsività.

Mi chiamavano "Regina"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora