3.rosso Ferrari

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Il mio pomeriggio pazzo e disperato ha dato i suoi frutti.
Ho comprato un completo coi fiocchi: è un tailleur rosso (vi giuro che non è fatto apposta, ma è l'unico che mi stava bene) e sotto alla giacca c'è una specie di top in pizzo bianco, così stacca un po'.
Sotto metto dei semplici stivaletti visto che sono coperti dai pantaloni e visto che comunque fa freschino (fate conto che siamo a metà gennaio).

Quando stavo entrando nella hall, la receptionist mi ha fermato e mi ha dato un biglietto.
"Il signor Leclerc la stava cercando, ma non trovandola mi ha chiesto di darle questo quando sarebbe tornata -dice porgendomi il biglietto-. E' il suo numero di telefono e vorrebbe che gli scriveste il prima possibile così vi dà l'ora della partenza"
"Grazie mille e ti prego non darmi del Lei, non sono una persona importante" la ringrazio e vado in camera.

Mi scrivo subito il suo numero e lo chiamo.
Sono già le 17 e non ho tempo caspita.

"Charles?" chiedo all'altra persona.
"Oui" mi risponde in francese.
"Sfortunatamente il francese è una lingua che non so, ma posso ben constatare che sia tu Charles"
"Sì sono proprio io. Vedo che ti è arrivato il mio numero finalmente"
"Sì scusa, ero fuori a fare shopping per stasera. Per che ora devo farmi trovare giù nella hall?"
"Alle 19 se è possibile. Ci mettiamo circa 30 minuti per andare"
"Quindi suppongo che sia tu a portarmi" dico mordendomi leggermente la guancia.
"Oui mademoiselle" dice ridendo.
"Va bene principino, non farti attendere troppo"

Ci salutiamo e io mi fiondo in doccia. Devo muovere il culo. Assolutamente.

Mi asciugo in fretta i capelli perchè poi li devo pure piastrare, essendo gonfi di natura.
Guardo l'orologio e sono già le 18.

"Mannaggia, fermati tempo" impreco guardando l'orologio.

Mi trucco in modo semplice perchè non voglio strafare, sistemo i capelli e mi vesto tentando di non fare casini visto che so fare solo quelli.
Mi sistemo la collana, gli orecchini, gli anelli, i bracciali e vedo che mi rimangono ancora 15 minuti per sistemare un attimo la borsa e la stanza.

"Faccio invidia a Flash" mi dico da sola.
Sì, sembro un po' rincoglionita lo so.

Mi metto le scarpe al volo e riesco ad arrivare alle 19 precise.
Sono un orologio svizzero signori miei.

Charles arriva circa un minuto dopo ed è sorpreso nel vedermi lì.
Mi viene incontro e mi dà ben tre baci sulla guancia.

"Come mai tre baci? Non se ne danno due solitamente?"
"So che 3 baci portano fortuna e direi che stasera serve" sì, ha senso il suo discorso.

Si allontana un attimo e mi squadra dalla testa ai piedi.

"Ti sta bene il rosso" è l'unica cosa che riesce a dire dopo avermi squadrata un paio di volte.
"Anche te non stai male con lo smoking" dico prendendolo in giro. E' strano vederlo in qualcosa che non sia una tuta da pilota, però sta sempre bene.
E' proprio ben fatto, ma questo commento lo tengo per me.

Mi porge il braccio e io lo prendo, incamminandoci verso la sua auto.
Mi apre la portiera della sua Ferrari 488 Pista e rimango stupefatta dalla bellezza di tale veicolo.
"E' una macchina stupenda Charles" dico estasiata.
"Sono felice che ti piaccia. E' il mio gioiellino"
"E' bellissima"
Mi sorride e comincia a guidare.

"Ti prego vai piano cazzo!" gli dico tenendomi il più possibile al sedile.
"Non siamo su un circuito Leclerc! Se volevi uccidermi me lo dicevi prima!" sto pregando in tutte le lingue di sopravvivere perchè vedo che non sa quantificare bene la velocità.
Ascolta le mie suppliche e si mette a ridere.
"Cosa ridi scemo?"
"Mi fai ridere te. Ti piace tutto questo mondo, ma ti spaventi di fronte alla velocità"
"No caro, mi spaventa il fatto che tu guidi a 170 km/h sull'autostrada. E non dire che è vuota perchè ti picchio" si zittisce ma ci mettiamo tutti e due a ridere.
"Vedi che ridi pure te?" mi chiede.
"A me fa ridere la situazione. Sono seduta su una splendida Ferrari con Charles Leclerc in persona che cerca di uccidermi. Questa sì che è una storia interessante"
"E potrai anche vantarti del fatto che ci sei uscita a cena con questo Leclerc, cherie"
"Mi vanterò di essere uscita con Carlos" dopo questa mia frase torna ad accelerare.
"No ti prego rallenta Charles!" non penso di uscire viva da questo viaggio.

Rallenta di nuovo, ma lo fa perché deve uscire dall'autostrada e deve per forza rallentare per fare la curva.
"Per fortuna che c'era sta curva" dico tirando un sospiro di sollievo.
"Non rilassarti troppo" dice ridendo.

"Al ritorno guido io" gli dico una volta parcheggiata l'auto.
"Non faccio toccare a nessuno questo gioiellino" dice scuotendo la testa.
"Facciamo una scommessa. Se la vinco io, guido io. Se la vinci tu, io non mi lamenterò dei tuoi eccessi di velocità" ci riflette un po' e poi accetta.
"Avanti mademoiselle, spara la scommessa che sono molto curioso"

In effetti nemmeno io so che scommessa fare, però devo farne una che so di vincere a tavolino.
"Se mi prendono come ingegnere in F1, allora vinco io" dico ridendo, sapendo di vincerla.
"Nah nah nah nah cherie la vinci a tavolino questa. Rimaniamo su questo campo, ma io aumento la posta in gioco. Vinci la scommessa solo se diventi co-capo ingegnere"
Sbarro gli occhi alla sua proposta perché è letteralmente impossibile che io riesca a diventare il braccio destra di Mattia dopo nemmeno un giorno che ci conosciamo e senza nemmeno avermi vista al lavoro.
"Questa la vinci tu a tavolino però eh" dico lamentandomi.
"Così come tu avresti vinto l'altra a tavolino" dice tutto fiero di sé.

Lo guardo scuotendo la testa perché sta usando il mio stesso gioco e mi dà fastidio.

"Sasso, carta, forbici? 3 round" gli propongo.
"Andata" ci giriamo uno verso l'altra, cercando di non fare casini in auto perché sì, siamo ancora qua.

Siamo 1-1 e questo round è vitale.
"Pronto Leclerc?"
"Sempre Garcia"

Diciamo le solite tre paroline.

Io carta.
Lui sasso.

"FANCULO CHARLES, HO VINTO IO!" Dico tutta fiera ed esultando come poche volte ho fatto.
"Cazzo che scemo che sono" dice buttando la testa contro la testiera del sedile.
"Mi spiace ma non potrai sfrecciare sulla strada sta notte" dico facendogli la linguaccia e uscendo dall'auto.
"Hai vinto onestamente, te lo concedo"
"So che ti rode tantissimo" dico avvicinandomi a lui, facendo il giro dell'auto.
"Sì mi rode perché odio perdere" dice porgendomi il braccio ed entrando nel ristorante.

Un ristorante della Madonna, bellissimo ed elegante come pochi.
Viene verso di noi un addetto alla sicurezza che ci prende i cappotti e ci accompagna verso il tavolo, avendo riconosciuto Charles.

"Comunque sei davvero uno schianto" mi dice all'orecchio mentre stiamo entrando in sala.

Non mi giro per rispondergli perchè penso di essere rossa come il mio completo.

Rosso Ferrari.


Angolo autrice
Signore mie, ecco a voi il viaggetto dei due! Mi sono divertita un sacco a scriverlo e aspettatevi un po' si sorpresine nei prossimi capitoli (come in realtà in tutta la storia).
Spero vivamente che vi sia piaciuto e fatemi sapere cosa ne pensate!
P.S.: sicuramente avrete sentito la notizia della morte della regina Elisabetta... inutile dire che è stata una cosa così tanto inaspettata che mi ha lasciato spiazzata per tipo tutta la serata.
May She rest in peace🙏

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora