Predestinati ||Charles Leclerc||

73.i Garcia-Leclerc

"Papà sei pronto?" chiedo urlando dalla mia stanza.
"Certo niña, per chi mi hai preso? É già da ieri che sto soltanto ai fornelli" scuoto la testa ridendo e torno a prepararmi.

Oggi è il grande giorno in cui i Garcia faranno conoscenza stretta con i Leclerc. Sono rientrati anche Tommaso e Federico quindi ci siamo tutti quanti.
Ammetto che mi fa strano vedere loro due come miei "fratellastri", però sono delle belle persone e, in fondo, mi fa piacere averli in famiglia.
Anche con Margherita sembra andare tutto per il meglio: ieri è tornata a casa tutta contenta ed euforica e penso che si stia appassionando alla F1.

"Andromeda, non credevo che questo sport potesse essere così bello" mi disse una volta rientrati in casa.

Sì, cambiamento drastico a quanto pare.

Proprio mentre sto finendo di truccarmi, mi chiama Charles e mi avverte che tra 10 minuti partono.

"PAPÀ" urlo da sopra.
"COSA?"
"10 MINUTI E PARTONO" sento un rumore di sorpresa e sembra che di sotto abbiamo accelerato improvvisamente.

"Vai sei uno schianto, ora vai ad aiutare" mi dico da sola.
Scendo velocemente le scale e vado ad aiutare Margherita e papà ad apparecchiare.
Tommaso sta ultimando il dolce e Federico sta impiattando.
"Che squadrone" dico dando il 5 a Tommaso.
"Hai visto che fulmini"

Il tempo passa troppo velocemente e sentiamo il campanello.
"Oh mamma mia" Federico è un fan sfegatato di Charles e stava per svenire quando ha saputo che sarebbe venuto da noi a pranzo.
"Fede, vedi di non fare il fan impazzito" dice Tommaso ridendo.
"Non te lo posso promettere e mi scuso già per eventuali figure di merda" dice prendendo un bel respiro.
"Io vado ad aprire, tranquilli tutti quanti che sono persone per bene" annuiscono tutti e scendo ad aprire.

"Che bello vedervi!" dico come se non avessi visto tutti loro proprio il giorno prima.
"Che raggio di sole che sei" mi dice Pascale con quel poco italiano che sa, dandomi i due baci e un'orchidea.
Io adoro le orchidee e penso che qualcuno qua abbia parlato.

Saluto anche Lorenzo e Arthur che dicono di aver portato due tipi di vini perché non sapevano decidersi e faccio entrare loro tre in salotto, dove ci sono già tutti ai posti di combattimento.

"Cherie"
"Principino" ho lasciato la persona che mi interessa più di tutte per ultima perché non mi sembrava bello sbaciucchiarlo davanti a tutti.
Avanza verso di me con un sorriso a 32 denti e mi dà un bacio lungo e dolce. Niente malizia, solo romanticismo.
"Io ho un po' di ansia, te?" mi chiede dandomi dei bacini sulla mano.
"Anche io in realtà. Ho avvertito mio padre di non fare domande stupide e di non mettermi in imbarazzo... ma non penso mi ascolterà"
"Allora mia madre e tuo padre avranno di che parlare visto che neanche lei riesce a stare in silenzio" ridiamo e poi entriamo dove troviamo tutti quanti già parlare.

"Ci avranno già messo in imbarazzo?" mi chiede all'orecchio.
"Certamente" rispondo io.

Arriviamo pure noi due, ci danno un calice di champagne e brindiamo.
Charles fa da traduttore così che non dobbiamo sforzarci troppo per combinare quattro lingue e brindiamo a tante altre serate come queste.

L'ansietta lentamente si attutisce, ma ammetto di essere ancora un po' su di giri.

Ormai siamo alle seconda portata e so che andando verso il dolce cominceranno gli aneddoti imbarazzanti.
"Calmati Cherie, ormai siamo di famiglia" dice Charles sottovoce accarezzandomi la coscia.
"Hai ragione scusa" gli prendo la mano e ci incrocio le dita.
Incredibile come mi calmi questo ragazzo.

"Quando le abbiamo tolto il pannolino per la prima volta, aveva paura di farla nel vasino! Dovevamo rincorrerla e pregarla!"
"Oddio anche Charles! Si metteva a piangere ogni volta"