25.brividi

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Lentamente riapro gli occhi e mi rendo conto che Mattia mia sta scuotendo.
"Che c'è?" Chiedo ancora mezza rincoglionita dal sonno.
"Stiamo per atterrare, allaccia la cintura per bene"
"Grazie capo" tolgo la coperta, metto la cintura e mi stiracchio un po' per cercare di riprendere l'uso dei muscoli.
Mi giro un po' intorno e noto che anche gli altri due piloti stan dormendo, ma con la cintura ben messa quindi possono continuare a ronfare.

"Signori e signorina, stiamo per atterrare. Vi chiederei gentilmente di allacciare le vostre cinture e rimanere composti sul vostro sedile, potrebbero esserci turbolenze" annuncia il pilota al microfono, svegliando così i due bei addormentati.
"Buongiorno raggi di sole" dico io guardandoli e ridendo. Sono proprio belli con i capelli spettinati e gli occhi ancora tutti gonfi dal sonno.
"Siamo arrivati?" chiede Charles.
"Quasi, quindi mettetevi ben seduti" dico io sistemandomi per bene sulla poltroncina.
Sono la fine del mondo i jet privati: spaziosi, belli, accoglienti e non ci sono bambini piccoli rompiscatole a battere contro il sedile... o almeno, c'è Charles Leclerc e la differenza tra lui e un bambino è poca.

Atterriamo, ringraziamo i piloti e prendiamo i bagagli che avevamo portato con noi.
"Niente tacchi?"
"Cazzo è vero" mi cambio velocemente le scarpe perché non posso uscire con le scarpe da ginnastica... diciamo che sono un modello fin troppo sportivo rispetto al completo. La prossima volta mi prendo le mie solite Nike Air che almeno si abbinano al tailleur.
Come all'andata, Charles mi dà una mano a scendere e mi passa la valigia.
"Mademoiselle"
"Merci"
"Qualcuno vuole sfoggiare il finto francese che sa"
"Devo sempre mostrare le mie qualità, non pensi Charles?" chiedo ridendo.
"Assolutamente Andromeda, hai proprio ragione" dice alzando gli occhi al cielo divertito.
Saliamo nel van che ci porterà direttamente in hotel e, continuerò a dirlo, non so quando riuscirò ad abituarmi a questo tipo di vita.
Una vita molto più agevolata e sotto i riflettori.
Io vorrei solo fare il mio lavoro, ma so già che non sarà così.
So che in un modo o nell'altro finirò con l'avere una telecamera puntata in faccia o dover rispondere a domande che lascerei molto tranquillamente a Mattia, ma è pur sempre lavoro.

Arriviamo davanti all'hotel e si intravede già un botto di gente con le telecamere, fan, giornalisti e, ovviamente, guardie.
Aprono la porta e io sono la prima a scendere. Imbarazzo totale.
Mi avvio verso l'entrata dell'hotel a passo spedito, ma sento alcuni fan che chiamano il mio nome e anche un giornalista che fa il mio nome.
Mi giro verso Mattia perché non so minimamente che fare e mi fa cenno di si con la testa.
Vado verso i fan che mi avevano chiamato e faccio qualche foto con loro e li saluto e faccio un salto anche dal giornalista che mi fa qualche domanda su come sia stato entrare in scuderia. Rispondo un po' in fretta, scusandomi per la risposta non proprio esaustiva, però dobbiamo entrare nella hall e non posso perdere tempo.
Il giornalista, fortunatamente, capisce e mi ringrazia comunque.

"Primo contatto con i giornalisti. Come ti è sembrato?" mi chiede Mattia una volta dentro la hall che aspettiamo le valigie e le chiavi delle stanze.
"Strano e un po' ansiogeno. Mi spiace non aver risposto benissimo al tipo"
"Non avevi tempo, tranquilla che capita un sacco di volte" dice rassicurandomi.

Nel frattempo che aspettiamo, vediamo entrare altra gente e la mia mascella cade fino al pavimento.
"Lui-lui-lui..." dico guardandolo.
"Si, è Lewis Hamilton" paradossalmente, non sono riuscita a vederlo durante i test invernali e vederlo adesso dal vivo è un'emozione unica. Vi giuro che sto tipo tremando.
"Oh mamma adesso svengo" dico tenendomi al braccio di Charles per non cadere.
Guarda in questa direzione perché non c'è nessun altro di pilota, saluta i due piloti Ferrari in lontananza e poi mi vede.
Io mi fermo letteralmente sul posto pietrificata e lo vedo venire verso di noi.

*conversazione in inglese*
"Noi due penso che non ci siamo mai visti del vivo. Lewis Hamilton, molto piacere incontrarti" dice facendo il bacia-mano.
"Il piacere é solo mio. Te sei tipo il mio idolo da sempre e giuro che adesso mi inchinerei davanti a te. Ah che scema, io sono Andromeda Garcia, mamma mia che impacciata che sono" dico grattandomi un po' la nuca. Quando sono imbarazzata faccio sempre così.
"Molto felice di incontrare una fan" dice ridendo.
"Mamma mia sarò sembrata una scema" gli dico coprendomi la faccia con una mano.
"Nah ci sta, anche io ero così quando incontravo i miei idoli. Comunque non te l'ho ancora detto, ma benvenuta in f1 e ho come la sensazione che farai un gran bel lavoro. La Ferrari non è una cosa da poco eh" dice stringendomi una spalla.
"Spero di esserne all'altezza... diciamo che ripongono parecchia fiducia in me"
"Secondo me la ripongono nella giusta persona"
Parliamo ancora un po', visto che non abbiamo un granché da fare e penso davvero che lui sia una persona dolcissima. Proprio miele.
Vorrei continuare a parlare con lui, ma vedo entrare Pierre dalla porta e gli dico di raggiungerci.
Prima saluta Lewis con il solito saluto mano-abbraccio e poi viene da me e mi dà un veloce bacio a stampo.
Eccala.

"Wait" il 44 della Mercedes ci guarda un attimo, ci indica e fa una faccia confusa.
"Si, stiamo insieme" dice Pierre mettendomi un braccio intorno alle spalle.
"Per te sono sempre single Lewis" dico facendogli l'occhiolino e scoppiamo a ridere. Proprio prima stavamo parlando del fatto che ho sempre avuto una mega cotta per lui.
Arrivi proprio al momento giusto Pierre.
"Ah si?" dice il mio ragazzo dandomi un pizzicotto.
"Eh certo, è Lewis Hamilton vuoi mettere?"
Scherziamo ancora un po' noi tre e poi vengo richiamata dal team per lo smistamento camere.

Io finisco in una stanza con le due assistenti nel paddock di Carlos e Charles e direi che mi va bene. Sono due ragazze molto carine e ci vado d'accordo... inoltre io starò quasi sempre al paddock e ai box, quindi mi serve solo un posto per dormire.
"Quando vuoi puoi venire da me, ricordatelo" mi dice Pierre all'orecchio mentre mi sta aiutando con la valigia.
"Ne terrò conto" dico dandogli un bacetto sulla guancia prima di posare la valigia nella mia parte della stanza.
"Adesso hai da fare?" dice prendendomi per mano e avvicinandomi a lui.
"Devo andare da Mattia e capire se gli servo a qualcosa adesso o se cominciamo col turbo domani. Poi vengo da te tranquillo" dico, sapendo benissimo dove volesse andar a parare.
"Brava che hai capito" dice dandomi un bel bacio abbastanza bisognoso per entrambi.

"Ehm-ehm" sentiamo arrivare dalla porta. Ci giriamo entrambi di scatto e vediamo Charles lì in piedi abbastanza imbarazzato.
"Io ehm, non volevo interrompere nulla, però Mattia ha bisogno di Andromeda" dice grattandosi anche lui la nuca.
"Arrivo subito, noi ci vediamo dopo" do un bacio a stampo a Pierre e poi corro da Charles.

"Scusatemi ancora, io non volevo interr-..."
"Charles, va benissimo non ti preoccupare. Tanto stavo per venire io da voi per vedere se devo fare qualcosa. Non ti preoccupare" dico accarezzandogli la schiena.

E la povera Andromeda non poteva nemmeno immaginare la scia di brividi che quel semplice gesto aveva lasciato sulla pelle di Charles.
O forse lo sapeva. E sapete perché lo sapeva?
Perché quello è lo stesso effetto che lei sentiva ogni volta che Charles la sfiorava.
E lo sentiva solo con il monegasco.
E il monegasco lo sentiva solo con lei.

"Non penso che Mattia abbia tanto da dirti visto che ormai è sera... magari è solo organizzazione"
"Anche queste cose vanno sapute"

Come immaginavo, Mattia mi ha solo fatto la scaletta di cosa dobbiamo fare domani e a che ora andare al paddock.
"Ora ti lascio libera. Divertiti ma non troppo" dice ammiccando e riferendosi a Pierre.
"Tranquillo che non faccio nulla, sono troppo stanca" dico ridendo e raggiungendo il mio francesino.

"È permesso?" chiedo bussando alla sua porta.
"Per te sempre" dice aprendomi a petto nudo. 'Divertiti ma non troppo', giuro che ci provo Mattia.
"Una magliettina si può sempre mettere Gasly" dico io guardando ovunque tranne che lui.
"Fa caldino e non vorrei morire Garcia" dice raggiungetemi e abbracciandomi da dietro.

"Sai, mi sei mancata durante questa settimana separati"
"Anche tu mi sei mancato. È brutto cominciare una relazione e poi separarsi fisicamente già da subito"
"Ora abbiamo ben una stagione insieme"
"Beh circa... siamo comunque di due squadre diverse" dico appoggiando la testa sul suo petto e alzando gli occhi per guardarlo un po'.
"Quelli sono dettagli. Il paddock è sempre quello però" dice mettendo una mano sotto il mio mento per potermi baciare.
È abbastanza scomoda questa posizione perché ho tipo tutta la testa all'indietro, ma è sempre meglio che avere tutta la sua corporatura in bella vista.

"Ti metti una maglia?" dico per tipo la trentesima volta. Ora siamo stesi sul letto a parlare e lui si ostina a darmi fastidio.
"Guarda che puoi dirlo chiaro e tondo se ti distraggo"
"Si, mi distrai va bene?" gliela devo dare vinta, altrimenti continuerebbe a fare il cocciuto.
"Come immaginavo"

La serata prosegue molto tranquilla, ma ad un certo punto devo tornare in stanza a dormire perché da domani cominciano giornate pesanti.

Messaggio da Charles:
Didi, domani ti porto io al paddock perché devo andare anche io lì presto. Ti porto il badge domani mattina a colazione.
Notte notte bella❤️

Ecco i soliti stupidi brividi.


Angolo autrice
Buoooonasera carissime!
Scusate l'assenza, ma avevo un sacco da studiare e, nonostante non mi piaccia, ho dovuto studiare un attimo anche la sera per non rimanere indietro... vabbè, fatto sta che sono tornata con un bel capitoletto!
Eccoci in Bahrein, finalmente, e vi preannuncio che questo GP sarà parecchio interessante❤

Predestinati ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora